Dopo aver imposto il limite massimo di 1800 watt, tra qualche giorno entra in vigore il secondo step del progetto.
Dal prossimo primo settembre, sarà infatti vietato produrre e importare aspirapolvere con una potenza superiore a 1600 watt, per un consumo medio stimato di 62,0 kWh/anno,
A partire dal 2017, però, il limite scenderà in maniera netta: 900 watt il limite di potenza e 47 kWh/anno di consumo.
Rientrano in questa direttiva anche lucidatrici industriali, robot aspirapolveri e aspirapolveri industriali. Il dato di consumo è stato calcolato su 50 azioni di pulizia all'anno per 87 metri quadri con 4 passaggi per punto.
Le richieste non riguardano solo il consumo di energia, ma è stato chiesto ai produttori un livello qualitativo molto elevato: una durata di funzionamento non inferiore alle 500 ore, una capacità di aspirazione del 98% su suolo duro e almeno il 75% su suolo morbido e un massimo di 80 decibel di rumore.
Tra le altre richieste, la perdita di polvere non potrà superare l'1% mentre il tubo di aspirazione dovrà sostenere almeno 40.000 oscillazioni senza rompersi o danneggiarsi.
Etichetta Energetica per gli Aspirapolveri

I principali produttori Europei si dicono però piuttosto perplessi su questi limiti anche se stanno già implementando nuove tecnologie al fine di renderli meno energivori. Hoover, Boschi e Dyson hanno già avviato alla vendita prodotti in linea con le richieste europee e si apprestano a sviluppare nuove generazioni di elettrodomestici a basso impatto ambientale.
I produttori dovranno ottimizzare flussi e componenti al fine di mantenere invariata la potenza di aspirazione, ma ridurre drasticamente i consumi energetici, migliorando i prodotti e garantendo ai consumatori non solo prodotti migliori, ma dotati di maggior longevità e miglior funzionamento.
Il risparmio energetico ottenuto
Si tratta di un piano che consentirà un bel risparmio energetico per l'Europa che non è nuova a queste iniziative con una serie di progetti che hanno effettivamente apportato forti contenimenti sul consumo di energia.
A fronte di un PIL cresciuto del 34% tra il 1995 e il 2013, l'Europa consuma la stessa quantità di energia e attualmente puà vantare su una riduzione tra il 18 e il 19% rispetto agli accordi europei per il 2020.
Secondo quanto dichiarato dalla commissione, tutti i prodotti che rientrano nella normativa sul risparmio energetico hanno consumato nel 2005, hanno di approvazione della direttiva, 18 Twh di energia e che gli stessi sarebbero arrivati a consumare, nel 2020, ben 34 Thw