Apple cambia il tasto ‘Gratis’ in ‘Ottieni’ su App Store

Apple ha abbandonato il soprannome "Gratis" per identificare le applicazioni e i giochi sul suo App Store. Con effetto immediato, il tasto sulle applicazioni e i giochi che non richiedono pagamento viene sostituito da "Ottieni".

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Apple ha abbandonato il soprannome "free" per identificare le applicazioni e i giochi sul suo App Store. Con effetto immediato, il tasto "FREE" sulle applicazioni e i giochi che non richiedono pagamento viene sostituito da "GET". Nella versione italiana, il tasto "Gratis" viene sostituito con il tasto "Ottieni".

La decisione serve a rendere immediatamente riconoscibili agli occhi degli utenti quelle applicazioni e giochi gratuiti al download ma che potrebbero avere degli acquisti in-app, cosa che solitamente molte delle applicazioni e dei giochi gratuiti al download spesso contengono.

La modifica riguarda l’App Store nella versione per desktop PC e Mac ma anche per la versione mobile su iOS.

Apple è l’ultimo dei big del settore che reagisce alle critiche al modello di business free-to-play con gli acquisti in-app, critiche provenienti in particolare dalle autorità di regolamentazione nell’Unione europea. E’ stato più volte sottolineato che il metodo di distribuzione di contenuti con gli acquisti in-app spesso consente il download gratuito dell’applicazione, ma poi gli utenti vengono obbligati, una volta installata l’app, a spendere soldi per avere accesso alle funzionalità di base dell’applicazione, senza le quali la giusta esperienza d’uso o di gioco viene meno.

La Commissione europea lo scorso Luglio era alla ricerca di una ridefinizione di ciò che può essere considerato veramente "free" quando si tratta dei giochi mobile: "gli acquisti in-app sono un modello di business legittimo, ma è essenziale per chi crea l’app di comprendere e rispettare il diritto comunitario, mentre si sviluppano questi nuovi modelli di business.", ha detto la CE.

Il modello di business free-to-play è lo standard attuale sia per iOS che Android. Tale metodo è responsabile per il 92% di tutte le entrate su iOS e del 98% delle entrate su Android.

La mossa di oggi giunge dopo che nei mesi scorsi Apple aveva deciso di fare alcune modifiche nello store al fine di rendere più chiaro agli utenti quali applicazioni sono completamente gratuite, quali no e quali hanno gli acquisti in-app. Inoltre, ad ogni acquisto-in-app App Store richiede il re-inserimento della password tramite tastiera o verifica dell’impronta digitale tramite TouchID, così da rendere più difficile acquistare qualcosa per errore. iOS 8, infine, ha introdotto ulteriori controlli nella fase di acquisto per prevenire che i minori acquistino qualcosa all’insaputa dei genitori tramite la Condivisione in Famiglia.

Google è stata la prima azienda a sostenere la proposta della CE, dichiarando che nel suo Play Store non sarebbero più catalogati tra i giochi gratuiti quelli con gli acquisti in-app (le cosiddette app ‘freemium’). Inoltre, Big G ha impostato come impostzione predefinita che per ogni acquisto in-app bisogna inserire una password, il che significa che se si vuole evitare i mettere la password per ogni acquisto, è l’utente stesso che deve disattivare l’opzione. In questo modo, i bambini, se non conoscono la password, non possono fare acquisti in-app.
 

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