Apple ritenuta responsabile di incidente stradale provocato da autista che usava FaceTime

Apple ritenuta responsabile di un incidente stradale mortale per non aver implementato una funzione gia' brevettata da tempo che blocca su iPhone FaceTime e impedire le videochiamate quando si guida un veicolo a motore.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Apple è responsabile per un incidente stradale mortale a causa della sua "incapacità di installare e implementare" una capacità brevettata volta a bloccare l’applicazione FaceTime per fare videochiamate sull’iPhone quando si guida un veicolo a motore. E’ quanto riportato da diversi media statunitensi.

Era il 24 dicembre 2014 quando James e Bethany Modisette hanno perso la loro figlia di cinque anni in un incidente d’auto che non è stato provocato da loro.

Cosa è successo quel giorno: la famiglia era in macchina che stava rallentando per via del traffico quando viene travolta da un’altra auto guidata a 65 miglia all’ora da un giovane di 20 anni il cui nome non è stato reso pubblico, distruggendo inevitabilmente l’auto della famiglia. I genitori sono ancora vivi dopo l’incidente, ma la figlia di cinque anni è morta dopo essere stata trasportata d’urgenza in ospedale.

La colpa: il ragazzo di 20 anni nel momento dell’incidente era in videochiamata con il suo iPhone. Questo i poliziotti lo hanno appurato quando hanno trovato il telefono del ragazzo, un iPhone 6s, ancora con l’app FaceTime attiva (che serve per fare le videochiamate sull’iPhone).

E’ stata aperta una causa civile in seguito all’incidente, con la famiglia Modisette che ha accusato Apple di non attuare una funzione di blocco per evitare che chi guida una macchina possa utilizzare FaceTime.  Apple in passato ha già brevettato una funzione che blocca l’uso di FaceTime in alcune situazioni, senza pero’ mai attuarla. Apple sarebbe dunque stata accusata di aver impedito al conducente dell’auto che ha provocato l’incidente di mantenere l’attenzione alla guida. In pratica, il comportamento negligente del conducente è "inestricabilmente intrecciata" con il fallimento di Apple di implementare la funzionalità di blocco brevettata.

La causa non vuole obbligare Apple di applicare la funzionalità di blocco sui modelli attuali e futuri di iPhone, ma piuttosto chiede un risarcimento danni che comprenda le spese mediche e altre spese legate all’incidente.

In Texas, dove l’incidente ha avuto luogo, non ci sono leggi contro l’uso di un cellulare da un autista più di 18 anni che sta percorrendo una strada statale.

"Nonostante la tecnologia sia pronta del 2008 e ci sia un brevetto per bloccare questa tecnologia, l’imputata Apple ha costantemente e continuamente omesso di attuare una soluzione più sicura, alternativa che impedisca l’uso di FaceTime mentre si guida" promuove l’accusa che sostiene, inoltre, come risultato di non implementare una funzionalità brevettata, Apple ha presumibilmente "violato il dovere di preoccuparsi della parte querelante."

Per quanto riguarda un blocco per FaceTime, la causa sostiene che "il costo di alterare il software sarebbe minimo" per Apple e "non ci sono svantaggi immaginabili per l’implementazione della tecnologia" Non è chiaro come questo presupposto è stato raggiunto dagli avvocati dell’accusa. 

Per quanto si possa prendersela con Apple, se il conducente avesse avuto il buon sentimento di non utilizzare lo smartphone alla guida non ci sarebbe stato l’incidente. Non è un caso se risulta che la maggiorparte degli incidenti stradali sono provocati da autisti che sono o telefono o fanno dell’altro con il loro smartphone.

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