Project Fi: Google diventa operatore mobile negli USA

Google è diventato un vettore negli Stati Uniti, con il lancio del suo nuovo servizio chiamato Project Fi. Anche se offrirà servizi mobili, Google non ha costruito una propria rete per questo scopo. Invece, si comporterà come un MVNO, utilizzando l'infrastruttura degli operatori americani Sprint e T-Mobile. Prezzi da 20 dollari al mese, ma la tecnologia di comunicazione è nuova: misto tra reti mobili e Wi-Fi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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UPDATE: Secondo un rapporto del Wall Street Journal, Google introdurrà il suo servizio di wireless negli Stati Uniti il giorno 23 Aprile. Il servizio si dice che sarà disponibile inizialmente solo per gli utenti di dispositivi Motorola Nexus 6. In linea con le precedenti relazioni, il servizio wireless di Google utilizzerà l’infrastruttura di Sprint e T-Mobile negli Stati Uniti come gli altri operatori di reti mobili virtuali fanno. Gli utenti saranno in grado di commutare tra le due reti a seconda della forza del segnale disponibile.

Google sta progettando di lanciare la propria rete di telefonia mobile. Lo ha confermato il Sundar Pichai alla fiera Mobile World Congress di Barcellona. Pichai, Vice presidente senior di Android, Chrome e Apps di Google, dice che il progetto viene chiamato in Google "Progetto Nova" e si tratta di un importante cambiamento di business che vedrà l’azienda fornire connessioni a banda larga in tutto il pianeta.

La più grande fiera del mobile computing del mondo ha visto anche il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg delineare la sua strategia per il collegamento dei quattro miliardi di persone nel mondo che hanno ancora connessioni internet lente o semplicemente ancora non acceo un accesso ad internet, attraverso il suo progetto Internet.org. Leggi qui l’approfondimento sull’intervento di Mark Zuckerberg al MWC 2015.

"Progetto Nova" è molto ambizioso, e prevede che gli abbonati della "rete virtuale" di Google saranno in grado di passare senza soluzione di continuità tra il telefono cellulare e i segnali Wi-Fi, e tra le altre reti di telefonia mobile, come i loro telefoni che si collegheranno in automatico al migliore segnale disponibile. Inoltre, la caduta delle chiamate sarà un fastidio minore, perchè i telefoni automaticamente cercheranno di richiamare il numero se la comunicazione venisse interrotta per via di una perdita del segnale.

Nova, che avrà inizio come un progetto per il mercato degli Stati Uniti, è parte di un progetto più ampio da parte di Google con l’obiettivo finale della società di connettere ad internet i più remoti punti della terra, dove quattro miliardi di persone hanno connessioni internet lente o semplicemente non hanno accesso ad internet.

"Stiamo creando una dorsale in modo da poter fornire la connettività", ha detto Pichai. "Lavoreremo con i vettori di tutto il mondo in modo da poter fornire i servizi tramite le loro reti dorsali. Vogliamo concentrarci su progetti che serviranno a miliardi di utenti per fare una grande differenza nella loro vita quotidiana. "

Già all’inizio del mese di gennaio alcune indiscrezioni hanno suggerito che Google aveva già firmato accordi nell’ambito del progetto Nova con Sprint e T-Mobile negli Stati Uniti. Google non installerà nuovi impianti di rete, ma piuttosto sfrutterà quelle esistenti degli operatori con i quali stringerà gli accordi. Questo modello di business farà diventare Google un ‘operatore mobile virtuale‘ , ossia un MVNO. In Italia, per fare un esempio, operatori virtuali sono PosteMobile, CoopVoce, Fastweb mobile. Sarà un modello semplice che permetterà a Google di espandersi con più rapidità anche al di fuori degli Stati Uniti.

Pichai ha affermato che l’intenzione di Google non è quella di competere con gli operatori esistenti, ma migliorare le loro offerte, dimostrando che ciò è possibile.

Ha detto faranno parte del progetto molti dispositivi Google Nexus, oltre a telefoni e tablet a basso costo che saranno realizzati in collaborazione con produttori come Samsung e LG.

"Non abbiamo intenzione di essere un operatore di rete principale", ha detto Pichai. "Tutto dell’innovazione informatica avviene all’incrocio di hardware e software. Questo è il motivo per cui facciamo dispositivi Nexus. Lo facciamo nella giusta scala per raggiungere la convergenza. Siamo in una fase ora in cui è importante pensare a software e hardware e alla connettività insieme. "

Pichai ha poi parlato dei piani di Google per portare quattro miliardi di persone online.

In una intervista, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha detto Lunedì a Barcellona che i droni e i satelliti sono solo una piccola parte per espandere l’accesso ad internet dove ancora manca. "Google ha i suoi palloncini, e stanno lavorando su aerei e satelliti", ha detto Zuckerberg. "E’ ai margini del reale quello che sta succedendo. Il 90% delle persone nel mondo vive dove una rete già è presente.". La soluzione di Zuckerberg è Internet.org, una partnership con Samsung, Nokia e di altri gruppi di telecomunicazioni per consentire l’accesso gratuito ad una selezione di siti web – tra cui Facebook e Wikipedia.

Dalla sua nascita la scorsa estate, Internet.org è stato lanciato in quattro paesi africani, la Colombia, e in India. Zuckerberg ha trascorso l’ultimo anno a viaggiare tra Messico, Cina, Indonesia, Colombia e India per promuovere il suo progetto.

Gli operatori di reti mobili stanno affrontando il calo dei loro profitti per via delle sempre meno chiamate effettuate e messaggi di testo spediti dagli utenti a causa di alternative come WhatsApp, l’applicazione di messaggistica acquistato da Facebook lo scorso anno. Ma Zuckerberg ha usato la sua apparizione al Mobile World Congress per dire che gli investimenti da parte delle imprese di telecomunicazioni tradizionali è stata la chiave per fare in modo che più persone si sono potute connettere online.

"Far crescere internet è un lavoro costoso e la costruzione di tutte le infrastrutture per collegare tutti costa un sacco di soldi", ha detto. "L’unico modo in cui possiamo arrivare a questo è far crescere le entrate delle imprese in maniera più veloce."

Google Project Loon

L’azienda sta sperimentando tre metodi per raggiungere le aree remote o scarsamente servite dall’accesso ad Internet nel mondo.

Un progetto è Link, con il quale Google sta costruendo una rete in fibra ottica ad alta velocità, che i rivenditori di internet possono utilizzare per offrire servizi alle abitazioni e aziende, nella capitale ugandese Kampala. Pichai ha detto che vi sono i piani di espansione in altre parti dell’Africa.

C’è poi Progetto Loon, che prevede l’utilizzo di palloncini aerostatici per diffondere l’Internet Mobile superveloce 4G. Google prevede il lancio commerciale nel 2016. Test sono in corso in America Latina, con Telefonica, in Nuova Zelanda, con Vodafone e in Australia con Telstra.

Pichai ha rivelato al MWC 2015 che i palloncini di Google sono ora in grado di rimanere in volo per un massimo di 200 giorni. Quando il progetto è iniziato due anni fa, i palloncini non potevano rimanere in volo per più di cinque giorni – è stata una grande sfida. Ben 80 palloncini di Google erano in aria nel mese di novembre, ha detto la società, ma i numeri sono in aumento, con 10 nuovi palloni che vengono lanciati ogni settimana.

Infine, c’è Project Titan, che prevede l’utilizzo di aerei alimentati ad energia solare sviluppati da una società statunitense acquisita da Google lo scorso anno; saranno in grado di diffondere la banda larga in ampie zon. Gli aerei sarebbero particolarmente adatti a portare la banda larga di emergenza nelle zone disastrate.

"Pensiamo di poter portare la connettività in prima mondiale in molte zone rurali", ha detto Pichai. "Si possono immaginare aerei e palloni che possiamo combinare insieme per creare questa rete di galleggiante di reti cellulari. Sembra fantascienza in un primo momento, ma abbiamo fatto enormi progressi."

Zuckerberg al MWC 2015

Google Project Loon

Google operatore mobile virtuale, solo per clienti Nexus 6

Secondo le indiscrezioni, l’esperimento di Google come operatore mobile virtuale potrebbe arrivare negli Stati Uniti entro fine marzo ma non per tutti: solo per coloro che hanno un dispositivo Nexus 6, l’ultimo smartphone costruito per Google, questa volta da Motorola Mobility. Citando fonti vicine all’operazione, il Wall Street Journal scrive che la scelta di limitare il servizio ai possessori di un Nexus deriverebbe dal fatto che per funzionare su un Mvno le parti hardware e software del telefono devono essere in simbiosi, mentre altri produttori spesso modificano il sistema Android.

Google è praticamente diventato un vettore negli Stati Uniti, con il lancio del suo nuovo servizio chiamato Project Fi. Anche se offrirà servizi mobili, Google non ha costruito una propria rete per questo scopo. Invece, si comporterà come un MVNO (Mobile Virtual Network Operator), utilizzando l’infrastruttura degli operatori americani Sprint e T-Mobile.

Questo rende Google un MVNO abbastanza unico, in quanto significa che dispositivi collegati con SIM di Project Fi devono supportare le bande di rete sia di T-Mobile che Sprint. Questo non è qualcosa che ogni telefono sul mercato oggi può fare, ed anche per questo Google ha deciso che al lancio del servizio permette solo ai proprietari del Motorola Nexus 6 di utilizzare Project Fi.

A chi è già in possesso di un Nexus 6, negli USA, Google invierà una scheda SIM abilitata a Project Fi. Se non si ha il telefono, allora lo si può acquistare attraverso una delle offerte di Progetto Fi, tra cui l’acquisto a rate in 24 mesi (con pagamento di 27,04 dollari al mese per il modello da 32GB e 29,12 dollari al mese per quello con 64 GB di storage). C’è anche la possibilità di pagare il telefono a prezzo pieno 649 dollari o 699 dollari – a seconda della quantità di memoria di archiviazione che si sceglie.

Project Fi consente di effettuare chiamate e inviare e ricevere testi via Wi-Fi quando si è connessi ad una rete di questo tipo: quindi, anche in zone dove il segnale della rete mobile è assente, è comunque possibile utilizzare il telefono come si farebbe normalmente, purché si disponga di una connessione Wi-Fi. La tecnologia di Google permetterà di effettuare chiamate passando dalla rete mobile a quella WI-Fi senza soluzione di continuità, qualora la copertura della rete mobile fosse incostante.

Il servizio di Google ha un solo piano tariffario, e non serve stipulare un contratto a lungo termine. Si paga 20 dollari al mese per la tariffa "The Fi Basics" e quindi si può aggiungere il pacchetto "Data" in base alle esigenze. The Basics Fi consente di parlare e inviare messaggi di testo nazionali senza limiti, così come inviare messaggi internazionali illimitati. Data costa 1  dollaro per ogni GB consumato in traffico dati, e si possono aggiungre bundle con incremento di 1 GB al colpo – da 1gb fino a 10GB – quindi, se si va oltre i primi 10GB a 10 dollari di 300 MB, per esempio, si paga un extra di 3 dollari (1 dollari per 100MB).

Il Wi-Fi tethering è compreso. I costi del pacchetto Data sono esattamente gli stessi anche in più di 120 paesi in tutto il mondo, mentre il roaming prevede una velocità limitata a 256kbps.

Se non si utilizzano tutti i dati compresi nel pacchetto mensile per cui si è pagato, Google restituirà la differenza sul proprio account di Project Fi, ed è possibile utilizzare il credito restituito per il pagamento del bundle del successivo mese. Se si paga 20 dollari per 2 GB, ma si è utilizzato solo 1,5 GB, Google restituirà 5 dollari.

Oltre ad essere limitato a chi possiede un Nexus 6, se si desidera utilizzare Project Fi è necessario ricevere l’invito da Google, richiedibile dal suo sito ufficiale (sempre comunque solo negli USA).

Google – Project Fi logo

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