Google due volte indagata da Antitrust UE

La Commissione europea apre una causa legale che potrebbe cambiare il funzionamento del motore di ricerca di Google, oltre ad applicare una multa di quasi 7 miliardi di dollari. Aperta anche una inchiesta su Android.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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La Commissione europea ha intensificato notevolmente la sua causa contro Google Mercoledì, accusando il colosso statunitense di abuso di posizione dominante col suo motore di ricerca, favorendo i propri servizi di shopping e non rispettando quindi le leggi dell’Antitrust. E’ stata anche aperta un’indagine sulla possibile violazione delle regole antitrust Ue da parte del sistema operativo di Google per smartphones, Android.

Google è accusata di mostrare i propri risultati commerciali anche quando sono meno rilevanti rispetto a quelli dei concorrenti, ha dichiarato il commissario europeo Margrethe Vestager in una conferenza stampa. "Google sistematicamente mostra in posizioni piu’ visibili nei risultati di ricerca i suoi servizi di comparazione di prodotti, indipendentemente dal merito", si legge in una nota della Commissione. 

"La posizione dominante in quanto tale non è un problema", ha detto Vestager. "Tuttavia, le imprese dominanti hanno una responsabilità di non abusare della loro posizione di mercato, limitando la concorrenza sia nei mercati dove sono dominanti che negli altri mercati."

Quanto stabilito dalla Commissione europea apre la porta per multe massicce nei confronti di Big G, come quelle stabilite dalla Commissione europea contro Microsoft e Intel, dopo che è stato provato che le due società hanno violato alcune norme antitrust.

Oltre a multe fino al 10 per cento del fatturato globale della società, la CE ha la possibilità di obbligare Google a porre dei cambiamenti al suo modello di business. Dato che Google ha avuto un fatturato di 66 miliardi di dollari nel 2014, la CE può chiedere una multa pari a fino a 6,6 miliardi di dollari.

Al centro della questione c’è la misura in cui i risultati di ricerca di Google promuovono servizi della stessa società di Mountain View, come i risultati commerciali, aziende locali e mappe. Durante l’indagine finora condotta, che è attiva da cinque anni in Europa, Google ha sostenuto che il suo scopo è solo quello di far accedere ai suoi utenti le informazioni di cui hanno bisogno il più rapidamente possibile.

Diverse società tecnologiche dicono che Google spesso presenta dei risultati della ricerca peggiori di quanto si può trovare navigando sui siti concorrenti. Anche se il caso finora copre solo il confronto dei siti di shopping, Vestager ha detto che potrebbe costituire un precedente per altri servizi di ricerca compresi relativi ad alberghi, voli e mappe.

Dal momento che Google è stata fondata nel 1997, il suo strumento di ricerca ha trasformato Internet in qualcosa di utile per il commercio, l’istruzione e le comunicazioni. Negli ultimi dieci anni, il business di Google si è spostata dal semplice concetto di mostrare dieci risultati a qualcosa di più, arrivando a gestire notizie, mappe, video e altro.

In Europa, Google rappresenta il 92 per cento delle ricerche, secondo l’ultima analisi della società StatCounter. In confronto, Bing di Microsoft è al 3 per cento, Yahoo al 2 per cento e Yandex al 1 per cento.

"La Commissione europea deve rigorosamente rispettare un ‘principio di non discriminazione’ per garantire che i consumatori europei ottengano risultati di ricerca equi e neutrali", ha affermato Monique Goyens, capo dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC), che rappresenta 40 associazioni di consumatori in 31 paesi europei.

Per quanto concerne il caso legato ad Android, Google e’ sospettata di usare il sistema operativo mobile, che e’ tra i piu’ diffusi al mondo su smartphones e tablets, per guadagnare terreno in altri mercati vicini di servizi e applicazioni. Si tratta di un’accusa molto simile a quella rivolta dall’Ue a Microsoft qualche anno fa per gli abusi di posizione dominante attraverso il sistema operativo Windows, che domina il mercato dei computer.

Infine, Google e’ sospettata anche di aver usato la sua posizione di forza nel settore per costringere i produttori di smarthpone e tablet ad accettare "la pre-installazione esclusiva di applicazioni e servizi di Google".

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