Donalt Trump accusa Google di favorire Hillary Clinton nelle Ricerche

Il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump sostiene che Google nasconde le cattive notizie su Hillary Clinton, mettendo quindi in piu' bella luce la candidata rivale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump sostiene che Google sta cercando di boicottare la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.

Parlando ad un raduno nel Wisconsin, Trump ha sostenuto che un "sondaggio Google" ha mostrato che la sua campagna è in vantaggio di due punti rispetto la candidata democratica alla presidenza Hillary Clinton. Trump si è detto felice di questo nonostante il fatto che il gigante della ricerca online ha tentato di nascondere le "cattive notizie" relative all’avversaria Hillary Clinton.

"Un nuovo sondaggio post-dibattito, il sondaggio di Google, dimostra che siamo davanti a Hillary Clinton di due punti a livello nazionale", ha detto durante il discorso "e cio’ nonostante il fatto che il motore di ricerca Google ha nascosto le cattive notizie su Hillary Clinton." ha detto Trump, come riportato su fortune.com.

L’affermazione di Trump fa riferimento ad una teoria emersa lo scorso giugno secondo cui il gigante della ricerca ha intenzionalmente mostrato agli utenti dei risultati negativi nelle ricerche su Trump. In particolare, un sito chiamato SourceFed ha pubblicato un video che è diventato virale mostrando come la funzione di completamento automatico di Google, quella che si attiva quando gli utenti digitano qualcosa nella barra del motore di ricerca e si vedono comparire una serie di suggerimenti, non evitava di affiancare alla parola chiave ‘Hillary Clinton’ termini di ricerca negativi, mostrando invece solo elementi positivi; il contrario invece nelle ricerche riguardanti ‘Donald Trump’.

In rapporti che hanno alimentato il dibattito sul caso dell’autocomplete di Google a favore della Clinton, è stato detto che Google stava manipolando gli utenti attraverso il suo motore di ricerca per indirizzare il loro favore verso un candidato specifico.

Naturalmente Google ha negato ogni accusa, commentando che in alcun modo manipola – o ha manipolato – cio’ che compare nei risultati di completamento automatico o nelle pagine dei risultati delle ricerche ricerca per aiutare la Clinton o mettere in cattiva luce Trump. Google è arrivata al punto di scrivere un intero post nel suo blog (10 giugno 2016) in cui spiega come funziona la funzione di completamento automatico.

Ecco cosa si legge nel post firmato da Tamar Yehoshua, VP della gestione del prodotto Google Ricerca:

"Nell’ultima settimana abbiamo ricevuto domande sulla nostra funzione di completamento automatico. Volevo cogliere l’occasione per chiarire un paio di cose.

L’algoritmo di completamento automatico è stato progettato per evitare che inserendo il nome di una persona nella barra di ricerca vengano affiancati termini che sono offensivi o denigratori. Abbiamo fatto questo cambiamento qualche tempo fa a seguito di feedback secondo cui l’Autocomplete troppo spesso prevedeva query offensive o inappropriate su persone. Questo filtro funziona con le stesse regole per tutti, indipendentemente dalla persona che si sta cercando (…).

Il completamento automatico non è una scienza esatta, e gli algoritmi di predizione cambiano frequentemente. Le previsioni sono prodotte sulla base di una serie di fattori tra cui la popolarità e la freschezza dei termini di ricerca. Dato che l’attività di ricerca varia, i termini che appaiono in Autocomplete possono cambiare nel tempo. Se vi imbattete in una previsione dell’Autocomplete che si considera offensivo, potete segnalarlo [a Google].

E’ anche importante tenere a mente che le previsioni del completamento automatico non sono i risultati della ricerca e non limitano ciò che è possibile cercare. E’ una scorciatoia per coloro che sono interessati a fare una ricerca. È comunque possibile eseguire qualsiasi ricerca che si desidera, e, naturalmente, indipendentemente da ciò che si cerca, cerchiamo sempre di fornire risultati che siano i piu’ rilevanti da tutto il web.

Sono graditi feedback per aiutarci a fornire sempre un servizio migliore. Ci rendiamo conto che la vostra fiducia è quella che vi fa continuare ad usare Google, quindi prendiamo sul serio la nostra responsabilità. Fin dall’inizio, il nostro approccio è stato quello di fornire le risposte più importanti, e noi provvederemo a continuare a fare proprio questo."

Nonostante il post di Google, per Trump Google sta lavorando contro di lui per mettere piu’ in bella luce la Clinton.

Nel frattempo, lo psicologo Robert Epstein ha pubblicato su Sputnik i risultati di una sua ricerca condotta proprio in seguito le accuse di Trump mosse nei confronti di Google e in particolare sul sistema dell’autocomplete. Epstein dice che nello studio che ha condotto, ad alcune query (ossia le parole che si digitano nella barra di ricerca di Google) relative alla candidata democratica il completamento affianca solo parole positive o, se non ce ne sono, non mostra suggerimenti. Questo non accade invece con Trump.

Come principio generale sul funzionamento dell’autocomplete di Google, ricordate che l’algoritmo di Big G affianca alle parole che si digitano termini che tengono conto delle vostre ricerche precedenti personali grazie ai cookie (e al fatto se siamo loggati con un account Google oppure no), le ricerche popolari degli altri utenti e le notizie di tendenza.

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