Pixel 2 XL soffre del problema Screen Burn-In? Google sta investigando

Sul Google Pixel 2 XL, in alcuni casi, la barra di navigazione permane nella parte inferiore del display quando invece non dovrebbe essere presente.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Negli Stati Uniti, i primi clienti del nuovo smartphone Google Pixel 2 XL hanno riferito di aver iniziato a notare dei problemi con il display del loro device. Non si tratta dei problemi ‘soliti’ riguardanti colori troppo saturi i righe verdi sul display – come avvenuto in passato per altri modelli di smartphone – ma il Pixel 2 XL, almeno in questa fase iniziale di distribuzione, sembra avere problemi di "screen burn-in".

Dopo la prima segnalazione su Twitter fatta da Alex Dobie di Android Central, altri utenti del Pixel 2 XL si sono a lui accodati confermando che quando si guarda lo schermo con uno sfondo grigio è possibile vedere i contorni dei pulsanti di navigazione sulla parte inferiore dello schermo.

Il problema dello screen burn-in – in italiano ‘immagine bruciata‘ o ‘immagine fantasma‘ – si verifica quando un elemento rimasto statico per un certo periodo di tempo su una area dello schermo display permane anche quando non dovrebbe, come se i pixel invece di essere spenti perchè l’elemento è stato rimosso dalla schermata avessero in memoria residui di quanto visualizzato in precedenza. Nel problema specifico riscontrato sul Google Pixel 2 XL, la barra di navigazione permane nella parte inferiore del display quando invece non dovrebbe essere presente, ad esempio guardando una immagine a schermo intero nella galleria.

Per comprendere ancora meglio in cosa consiste il problema dello schermo burn-in/bruciato potete vedere l’effetto nell’immagine qui sotto.

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Lo screen burn-in è un problema comune che pero’ solitamente si puo’ manifestare su pannelli OLED dopo un certo periodo di tempo consistente in diversi mesi o anni, non giorni o settimane come sul Pixel 2 XL.

Per provare a fare chiarezza, il sito The Verge ha voluto chiedere spiegazioni direttamente al produttore dello smartphone, Google, un cui portavoce ha risposto quanto segue:

"Lo schermo Pixel 2 XL è stato progettato con una tecnologia POLED avanzata, inclusa risoluzione QHD+, ampia gamma di colori e rapporto di contrasto elevato per colori e rendering naturali e belli. Abbiamo sottoposto tutti i nostri prodotti attraverso test di qualità estesi prima del lancio e nella produzione di ogni unità. Stiamo esaminando attivamente queste segnalazioni".

Vedremo come evolverà la situazione nei prossimi giorni.

Come evitare lo screen burn-in

In molti casi per evitare il problema dello screen burn-in vengono usati gli screensaver – il loro nome deriva dal loro scopo originale, ossia un metodo attivo per tentare di eliminare il burn-in dallo schermo – assicurando che nessun pixel o gruppo di pixel venisse lasciato a sè mostrando un’immagine statica per lunghi periodi di tempo, mentre i monitor moderni possono spegnersi quando non sono in uso.

In molti casi, l’utilizzo di uno screensaver è impraticabile. La maggior parte dei produttori di display a plasma hanno dei adottato dei metodi per ridurre la velocità di burn-in facendo muovere leggermente l’immagine, ossia accendere/spegnere i pixel che la compongono in maniera impercettibile all’occhio umano – soluzioni come questa non eliminano la bruciatura dello schermo, ma può ammorbidire i bordi di qualsiasi immagine fantasma che si sviluppa. Tecniche simili esistono per i display OLED moderni: i produttori di orologi Android Wear con display OLED possono richiedere l’attivazione di "tecniche di protezione di burn" che spostano periodicamente il contenuto dello schermo di alcuni pixel. Google richiede agli sviluppatori che desiderano utilizzare queste tecniche di non utilizzare grandi blocchi di pixel in modo che piu’ pixel vengano coinvolti nei turni di accensione/spegnimento riducendo l’usura complessiva dei pixel

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