Artik, il futuro di Samsung nell’ Internet delle cose

Samsung il 12 maggio presenterà Artik alla conferenza Internet of Things World a San Francisco, una tappa importante della società che consentirà di scoprire nuovi e innovativi dispositivi e servizi dell'internet degli oggetti. Il 90 per cento di tutti i dispositivi Samsung saranno in grado di connettersi al Web entro il 2017.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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La scommessa di Samsung sul mercato dell’Internet delle Cose sta per concretizzarsi in qualcosa di reale. Il gigante sudcoreano dell’elettronica ha in programma di svelare il prossimo 12 Maggio nuove piattaforme di chip per dispositivi connessi a Internet, che vanno dagli indossabili alle lavatrici intelligenti, stando a quanto dicono le fonti di CNET.com. La nuova piattaforma di chiamerà Artik, e proviene dai laboratori di Menlo Park, in California, sede Samsung Strategy and Innovation Center di Samsung.

Il gruppo dietro il progetto – che è guidato da Young Sohn, presidente e chief strategy officer di Samsung Electronics – è stato incaricato di cercare nuove tecnologie, partnership e investimenti nel campo hardware, con una visione a più lungo termine. Sohn, che ha aperto un fondo di investimento 100 milioni di dollari per Samsung nei primi mesi del 2013, ha visto il suo ruolo espandersi negli ultimi mesi per includere la supervisione di più di investimenti di Samsung, compresa la ricerca e lo sviluppo. In totale, Samsung ha stanziato più di 1 miliardo di dollari per finanziare le start-up degli Stati Uniti.

Sohn presenterà Artik durante un keynote il 12 maggio nell’ambito della conferenza Internet of Things World a San Francisco. In un comunicato stampa riguardante il keynote, Samsung ha detto che "si rivelerà una tappa importante della società che consentirà di scoprire la nuova ondata di innovativi dispositivi e servizi dell’internet degli oggetti. L’evento riunirà leader del settore, imprenditori, sviluppatori e aziende emergenti per discutere del futuro dell’internet degli oggetti e le sue profonde implicazioni."

"Continuando gli sforzi per collegare i dispositivi e le persone a raggiungere una conoscenza più approfondita, abbiamo una grande opportunità di lavorare con altri operatori del settore, per affrontare questi problemi del mondo reale in modi che cambieranno radicalmente la vita delle persone per il meglio", ha detto Sohn nel comunicato stampa.

Samsung scommette sugli Oggetti Intelligenti

Samsung ha fatto una grande scommessa sul mercato dell’Internet delle cose, l’idea di utilizzare sensori e altre tecnologie per collegare gli oggetti ad Internet. La società di analisi Gartner prevede che il numero di dispositivi collegati in rete raggiungerà quota 26 miliardi di unità entro il 2020 da circa 900 milioni nel 2009, trasformando oggetti precedentemente "stupidi" in "intelligenti" in grado di comunicare tra loro. IDC calcola che il mercato degli oggetti avrà un valore di 3.040 miliardi di dollari nel 2020.

Lo scorso agosto, Samsung ha acquisito la startup SmartThings la cui tecnologia aiuta i consumatori a controllare i loro apparecchi dal proprio smartphone, smartwatch e altri dispositivi, ed è stata vista come la chiave per gli sforzi intrapresi da Samsung per la SmartHome – la casa intelligente.

Durante il Consumer Electronics Show 2015 a gennaio, Samsung, il co-CEO Boo-Keun Yoon, ha promesso che tutti i prodotti della società saranno costruiti su piattaforme aperte e compatibili con altri prodotti. Yoon ha detto che il 90 per cento dei dispositivi Samsung – che spaziano dagli smartphone ai frigoriferi – saranno in grado di connettersi al Web entro il 2017. In cinque anni, tutti i prodotti di tutto il catalogo della società sudcoreana dovrebbe essere in grado di collegarsi a Internet.

Artik non è una piattaforma fine a se stessa, cioè non sarà utile solo a Samsung. Invece, altri produttori di dispositivi saranno in grado di utilizzare i chip Artik nei loro prodotti.

Internet delle Cose

Samsung – keynote 12 maggio 2015

Artik è il secondo prodotto che arriva su iniziativa di Young dall’anno passato. Nel mese di maggio 2014, il gruppo ha rivelato un nuovo software cosiddetto ‘aperto’ e chiamato SAMI, o Samsung Architecture Multimodal Interactions, in grado di misurare meglio certi aspetti della salute degli utenti attraverso un dispositivo indossabile, chiamato SimBand, comprese la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. SAMI ha API aperte che consentono agli sviluppatori esterni e altri partner, tra cui la University of California di San Francisco, di collaborare con Samsung.

Con il business mobile in difficoltà, Samsung conta su sue altre attività – come elettrodomestici e semiconduttori – per aumentare i propri profitti. Samsung è il più grande produttore al mondo di chip di memoria e produce anche processori applicativi che servono come il cervello dei dispositivi, tra cui molti iPhone di Apple. I nuovi smartphone Galaxy S6 e S6 Edge della società utilizzano il processore Samsung Exynos invece di un chip Qualcomm, così come la memoria flash e il chip wireless che connette il telefono alle reti 3G e 4G prodotti da Samsung.

Samsung punta molto sui chip Exynos, in una concorrenza che si fa sempre più agguerrita contro produttori di chip come Intel e Qualcomm, i cui profitti provengono dai processori che forniscono. Ma vendere Artik ad altri produttori di dispositivi potrebbe dare una spinta in più a Samsung.

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