Facebook, nel 2016 Internet in Africa via satellite

Facebook vuole attraverso i satelliti Eutelsat diffondere la connettività in Africa con la creazione di un sistema in grado di coprire gran parte dell'Africa subsahariana entro il 2016.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Facebook apre Internet.org agli sviluppatori

Facebook sta aprendo Internet.org agli sviluppatori, il suo progetto per fornire la connessione internet gratuita ai nuovi utenti nei paesi in via di sviluppo. La decisione di aprire il progetto agli sviluppatori di terze parti arriva dopo le critiche ricevute secondo le quali Internet.org viola i principi della neutralità della rete.

La critica della neutralità della rete è stata particolarmente forte in India, dove un programma di valutazione attivato dall’operatore locale Airtel ha sollevato la questione. Facebook ha perso un certo numero di partner in India, che si sono ritirati dal progetto Internet.org in risposta al dibattito.

"Il nostro obiettivo con Internet.org è quello di lavorare con il maggior numero di sviluppatori e imprenditori per estendere i vantaggi della connettività a diverse comunità locali. Per fare questo, stiamo andando ad offrire i servizi attraverso Internet.org in un modo che è più trasparente e inclusivo", ha dichiarato Facebook in un post sul blog aziendale.

Inoltre, parlando degli utenti, Facebook ha detto che gli utenti di Internet.org saranno presto in grado di superare i limiti iniziali del portale e potranno cercare e utilizzare i nuovi servizi di terze parti. In altre parole, il servizio passerà dall’essere un portale statico ad essere un portale dinamico, con l’accesso ‘libero’ ai servizi internet.

Facebook lancia le sue linee guida

Mentre la piattaforma sarà aperta a tutti i potenziali sviluppatori interessati a partecipare al progetto, ci sono tre principi importanti che i potenziali partner devono accettare, Facebook ha detto:

– "I servizi dovrebbero incoraggiare l’esplorazione di Internet più ampio per quanto possibile." – Questo è abbastanza vago, ma sembra implicare che chi sviluppa un’app non dovrà far rimanere gli utenti sempre all’interno della medesima applicazione.

– "I siti web che richiedono un’elevata larghezza di banda non saranno inclusi. I servizi non dovrebbero utilizzare il VoIP, video, trasferimento di file, foto ad alta risoluzione, o foto ad alta definizione."- Facebook fa notare che gli operatori contribuiscono nel progetto mettendo a disposizione una certa quantità di banda della propria rete gratuitamente, quindi questo è un limite per evitare che le reti degli operatori si saturino in fretta.

– Facebook si aspetta che i servizi dei partner vengano ottimizzati per smartphone e feature phone, e siano privi di elementi quali JavaScript o SSL / TLS / HTTPS.

Internet.org di Facebook: le polemiche dietro al progetto

Fino a questo punto, Facebook e gli operatori suoi partner nel progetto Internet.org sono stati accusati di assumere un ruolo di ‘king-maker‘ perché hanno avuto modo loro di scegliere quali servizi includere nel portale internet gratuito ideato da Facebook, che ha una utenza potenziale di milioni di nuovi utenti. Tale posizione di potere offre alle aziende selezionate un potenziale grande vantaggio rispetto ai loro concorrenti – almeno sulla carta – non è piaciuto a molte aziende, secondo cui Facebook ha appunto violato i principi base della neutralità della rete.

"Stiamo costruendo una piattaforma aperta e chi risponde a tali linee guida è in grado di partecipare", ha aggiunto Facebook.

Internet.org è disponibile in una manciata di paesi africani, oltre che in Asia, in India (con potenziali utenti di una popolazione di un miliardo e più di persone) e Indonesia (popolazione di 250 milioni), tra gli altri. L’approccio ‘open’ della piattaforma può sedare alcune delle critiche fatte al progetto, ma resta da vedere se le imprese – e in particolare le giovani start-up – avranno l’interesse, il tempo e le risorse per adeguare i propri servizi ad ancora un’altra piattaforma. Questo è particolarmente pertinente in India, dove molte start-up si stanno riducendo rapidamente e hanno già scarse risorse.

Attraverso l’app Internet.org, gli utenti possono sfogliare una serie di informazioni utili su sanità, occupazione e servizi di informazione locali senza pagare. L’app rende quindi Internet accessibile a più persone, fornendo una serie di servizi di base di ciascun paese gratuiti. Facebook spera di portare più persone online e "aiutarle a scoprire preziosi servizi che potrebbero non conoscere altrimenti."

Siamo nel 2015, ma nel mondo ci sono ancora 4,4 miliardi di persone che non hanno accesso al web. Di questi, 3,4 miliardi in 20 nazioni. E’ quanto emerge dal rapporto realizzato dalla società di analisi McKinsey, in collaborazione con Facebook, nell’ambito del progetto Internet.org, attraverso il quale Facebook mira a diffondere Internet ai due terzi della popolazione mondiale dove ancora manca. 920 milioni gli analfabeti che non hanno accesso al web, mentre nei paesi in via di sviluppo le donne sono meno collegate rispetto agli uomini per il 25% (1 donna su 4 uomini collegati). Dal rapporto di evince, inoltre, che tra 1,1 miliardi e 2,8 miliardi di persone non hanno possibilità di collegarsi ad una rete mobile.

Facebook porta Internet.org a 1 miliardo di persone nel mondo

Qualche settimana dopo che Facebook ha rivelato che il suo progetto Internet.org ha raggiunto oltre 800 milioni di persone in nove paesi, il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato che il servizio, che è stato recentemente lanciato nel paese africano del Malawi, è ora disponibile per più di 1 miliardo di persone in tutto il mondo.

"Dare alle persone accesso libero a Internet è la cosa giusta da fare", ha detto Zuckerberg in un post pubblicato su Facebook. "Continueremo a collegare più persone e più paesi, e non ci fermeremo fino a che ogni persona al mondo sarà in grado di connettersi a Internet."

Come ricorda l’Huffington Post, tuttavia, Internet.org è un piano per dare a miliardi di persone più povere del pianeta un assaggio limitato del World Wide Web. "Abbiamo una storica opportunità davanti a noi per migliorare la vita di miliardi di persone", ha detto Zuckerberg . "E’ solo la cosa giusta da fare."

Internet.org è essenzialmente un’applicazione mobile che consente l’accesso gratuito ad una manciata di altre applicazioni, piattaforme e siti web, tra cui Facebook, Wikipedia e la BBC, che variano in base al paese in cui l’app viene lanciata. L’utilizzo di Internet.org è gratuito, anche il traffico scambiato all’interno dell’app non ha costi, poichè i vettori locali permettono l’accesso al servizio gratuitamente.

Zuckerberg vede però Internet.org come molto più di una semplice app. Se le cose procedono come previsto, rappresenterà l’interezza di Internet per una parte significativa della popolazione mondiale. E questo è il problema, perché Internet.org non è Internet, ma solo una parte di esso, e anche molto limitata.

Internet.org raggiunge 1 miliardo di utenti

Internet.org ostacolato in alcuni paesi

Il piano di espansione di Internet.org è stato ostacolato in India il mese scorso, quando i sostenitori della net neutrality locali hanno visto Internet.org come una violazione dell’ Internet libero. Hanno radunato attivisti indiani e fatto pressioni ai gestori dei servizi di telefonia mobile per convincerli di abbandonare la partnership con Facebook. Diversi partner di spicco si sono ritirati dal programma.

Ci sono opposizioni anche in Brasile, dove i sostenitori locali dei diritti digitali hanno inviato una lettera al presidente Dilma Rousseff per chiedere di opporsi alla collaborazione del governo con Facebook per il progetto Internet.org. "Crediamo che questo progetto possa mettere a repentaglio il futuro della società dell’informazione del Brasile, l’economia digitale e i diritti degli utenti in rete, come la privacy, la libertà di espressione e di neutralità della rete", si legge nella lettera.

In Indonesia, uno dei più grandi operatori di telefonia mobile, XL Axiata, recentemente si è ritirato dall’iniziativa, citando la polemica in India tra le altre preoccupazioni. Ci sono poi altri colossi della tecnologia e attivisti in tutto il Nord Africa orientale che si stanno organizzando per l’opposizione a Internet.org.

Zuckerberg è intervenuto sulla questione, dicendo: "dobbiamo chiederci che tipo di comunità vogliamo essere", ha detto. "Siamo una comunità che valorizza le persone e miglioriamo la vita delle persone sopra ogni altra cosa? O siamo una comunità che mette la purezza intellettuale della tecnologia sopra i bisogni della gente?"

I sostenitori di Zuckerberg ribadiscono che con Internet.org. non si vuole offrire alle persone povere gratis l’intero Internet, ma si vuole fornire l’accesso solo ai siti che soddisfano i criteri di Internet.org. Il ‘Zuckernet‘, come è stato ribattezzato il piccolo universo accessibile dall’app Internet.org, permette di cercare su Wikipedia, leggere notizie per restare aggiornati e accedere ad alcuni utili servizi governativi.

Facebook cambia nome a Internet.org in Free Basics

Facebook ha annunciato di voler rinominare la sua app e sito web mobile Internet.org, con il nome che diventa Free Basic by Facebook. Il rebranding, limitato al solo nome dell’app mobile e del sito e non dell’intero progetto, aiuterà i consumatori a distinguere meglio l’iniziativa Internet.org, ha detto la società in un comunicato.

Facebook con Internet.org/Free Basics spera di portare più persone online e "aiutarle a scoprire preziosi servizi che potrebbero non conoscere altrimenti". L’obiettivo dell’iniziativa guidata da Facebook è quello di portare l’accesso gratuito a Internet a quattro miliardi di persone in tutto il mondo.

"Facebook annuncia la disponibilità della già annunciata Internet.org Platform", spiega il social network in un comunicato. "attraverso l’app, sarà ora possibile, per i 19 paesi con accesso ai servizi Free Basic, beneficiare di nuovi 60 servizi sviluppati e specificamente adattati dagli sviluppatori per le necessità di Internet.Org."

"Per maggiormente distinguere i servizi dell’app dal più ampio progetto di Internet.org" prosegue Facebook in una nota "l’applicazione verrà d’ora in avanti rinominata come Free Basics by Facebook."

Internet.org ha affrontato diverse polemiche dal momento che Facebook e gli operatori suoi partner nel progetto sono stati accusati di poter scegliere quali servizi includere nel portale internet gratuito ideato da Facebook, che ha una utenza potenziale di milioni di nuovi utenti. Tale posizione di potere offre alle aziende selezionate un potenziale grande vantaggio rispetto ai loro concorrenti. Si tratterebbe di una "violazione della neutralità della rete".

Internet.org è disponibile in alcuni paesi africani, oltre che in Asia, in India (popolazione di un miliardo e più di persone) e Indonesia (popolazione di 250 milioni), tra gli altri. Attraverso l’app Internet.org, gli utenti possono accedere gratuitamente ad una serie di informazioni utili su sanità, occupazione e servizi di informazione locali. L’app rende quindi Internet accessibile a più persone, gratuitamente, fornendo una serie di servizi di base di ciascun paese senza che gli utenti debbano pagare.

In particolare, Internet.org è stato accusato di creare "due livelli" di utenti di Internet "in cui le persone più povere del mondo saranno in grado di accedere a un numero limitato di siti web e servizi non sicuri".

L’India è la chiave per le ambizioni globali di Facebook, dal momento che è dove vive la terza più grande popolazione mondiale di utenti di Internet.

Mark Zuckerberg, CEO e co-fondatore di Facebook, difende il progetto Internet.org, dicendo che se la gente non può permettersi di pagare per avere accesso a Internet, è sempre meglio avere accesso ad un po’ di Internet (gratis) che niente.

La chiave per porre fine alla povertà estrema? Avere accesso a Internet, secondo Mark Zuckerberg, CEO e co-fondatore del social network più popolare al mondo, Facebook.

Il CEO di Facebook ha chiesto un maggiore accesso Internet a livello mondiale Sabato durante un discorso alle Nazioni Unite. "Quando le comunità saranno collegate, potremmo uscire dalla povertà", ha detto. "Possiamo e dobbiamo fare di più."

Il fondatore di Facebook in giacca e cravatta per tenere un discorso all’Onu è un evento che non accade spesso, ma si è rivolto alle Nazioni unite per annunciare una collaborazione con Bill Gates per annunciare di volere unire le proprie risorse al fine di rendere possibile a tutti avere accesso a internet entro il 2020. L’iniziativa di Zuckerberg e Gates rientrerebbe nell’ambito del progetto più grande delle nazioni unite di porre fine alla povertà estrema entro il 2030.

Zuckerberg ha detto che Facebook vuole lavorare con le Nazioni Unite per contribuire a portare l’accesso a Internet nei campi profughi – un tema particolarmente attuale data la situazione in Europa.

"Ho appena parlato alle Nazioni Unite" ha scritto sulla sua pagina Facebook Zuckerberg al termine del suo discorso alle Nazioni Unite. "I leader mondiali sono qui alle Nazioni Unite per approvare una nuova serie di obiettivi globali che riguardano le problematiche fondamentali del mondo nei prossimi anni. Il raggiungimento dell’accesso a internet universale è una di quelle sfide, e i governi hanno concordato di lavorare per questo entro il 2020, come parte degli obiettivi globali. Per contribuire a rendere questo una realtà, ho annunciato una progetto globale in collaborazione con ONE e sostenuto da molti leader e organizzazioni".

Come ricordato dal post di Zuckerberg, il suo obiettivo di estendere l’accesso a Internet non è una novità per il giovane miliardario. Nell’Agosto 2013, ha lanciato il progetto Internet.org, con l’obiettivo di collegare le oltre 4 miliardi di persone che non hanno accesso a internet.

Mark Zuckerberg e Bono

"Alle Nazioni Unite oggi, Bono ed io abbiamo visitato uno spazio innovativo a cui Facebook e le Nazioni Unite hanno collaborato per mostrare l’importanza della connettività per dar voce ai cittadini di tutto il mondo." ha scritto Zuckerberg in un post sulla sua pagina Facebook con allegata una foto che lo ritrae al fianco di Bono, il frontman degli U2. Lo spazio dimostra lo stato di connettività in ogni paese e comprende materiali del progetto Internet.org, compreso "il nostro progetto di velivoli senza pilota [droni] per diffondere internet dal cielo e il nostro sistema di comunicazione laser per fornire internet ad alta larghezza di banda", continua il post. "Bono e io abbiamo avuto l’opportunità di discutere di come l’ONU e Facebook possono lavorare insieme su questa campagna per collegare il mondo."

Proprio settimana scorsa, Facebook ha annunciato di voler rinominare la sua app e sito web mobile Internet.org, con il nuovo nome Free Basic by Facebook. Il rebranding, limitato al solo nome dell’app mobile e del sito e non dell’intero progetto, aiuterà i consumatori a distinguere meglio l’iniziativa Internet.org, ha detto la società in un comunicato. Facebook con Internet.org spera di portare più persone online e "aiutarle a scoprire preziosi servizi che potrebbero non conoscere altrimenti".

"Collegare il mondo è una delle sfide fondamentali della nostra generazione", ha detto Zuckerberg nel suo discorso all’ONU, a cui hanno partecipato amministratori delegati, capi di stato e leader di organizzazioni della società civile.

"Abbiamo un messaggio semplice", ha detto Zuckerberg, come riportato dal sito della CNN. "Dando alle persone l’accesso agli strumenti, la conoscenza e le opportunità di Internet, possiamo dare voce a chi non ha voce e potere a chi non potere." 

Facebook sta cercando di diffondere l’accesso a Internet gratuito in gran parte dell’Africa via satellite grazie ad una collaborazione con l’operatore satellitare francese Eutelsat Communications.  Il popolare social network vuole attraverso i satelliti diffondere la connettività in Africa con la creazione di un sistema che utilizza satelliti, gateway e terminali in grado di coprire gran parte dell’Africa subsahariana fornendo in tempi brevi connettività agli utenti che sono privi di connettività fissa o mobile.

Nel raggiungere vaste aree dell’Africa sub-sahariana, le due società hanno detto che "perseguiranno la loro ambizione di accelerare la connettività dati ai molti utenti privati dai vantaggi economici e sociali del web".

Previsto al debutto nella seconda metà del 2016, il progetto utilizzerà il satellite geostazionario AMOS-6 di Eutelsat per portare la connettività Internet in più di 14 paesi in tutta l’Africa occidentale, orientale e meridionale.

Eutelsat prevede di aprire una nuova società con sede a Londra che guiderà la sua linea e la strategia di business per la connettività in Africa.

Le persone in Africa e in altri mercati emergenti in genere accedono a Internet attraverso i loro telefoni cellulari. Un rapporto pubblicato da Pew Research Center nel mese di aprile, come ripreso su Cnet, ha rilevato che circa i due terzi o più di persone intervistate in Ghana, Kenya, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Tanzania e Uganda possedevano un telefono cellulare. In particolare, in Sud Africa e in Nigeria circa nove su ogni 10 persone avevano un telefono cellulare.

Il nuovo progetto di portare Internet in Africa attraverso i satelliti Eutelsat è parte dell’iniziativa Internet.org di Facebook, che ha come obiettivo quello di fornire servizi Internet di base gratuiti agli utenti nelle aree del mondo in cui l’accesso al web è difficile o non disponibile.

"Siamo entusiasti di collaborare con Eutelsat a questo progetto per cercare nuovi modi di utilizzare i satelliti per connettere le persone nelle zone più remote del mondo, in modo più efficiente" ha detto Chris Daniels, vice presidente di Internet.org.

Nel febbraio scorso, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha osservato che l’iniziativa è più una missione che l’opportunità di fare soldi: "Non è destinato probabilmente ad essere un progetto particolarmente vantaggioso nel breve termine", Zuckerberg ha ammesso a Bloomberg. "In effetti, noi probabilmente perdiamo un sacco di soldi solo per sostenere Facebook come un servizio di archiviazione di foto e contenuti che la gente vuole condividere, costa denaro. Ma c’è questa convinzione di collegare il mondo che è davvero importante, e questo è qualcosa che vogliamo fare. questo è il motivo per cui Facebook è qui su questo pianeta. " 

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