Mark Zuckerberg: Facebook non ha influenzato le Elezioni USA 2016

Facebook utilizza algoritmi complessi e riservati per decidere cosa mostrare agli utenti, ma potrebbe usare la sua forza per manipolare le elezioni presidenziali americane 2017? I dipendenti del social network hanno apertamente discusso se la cosa si puo' fare.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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L’idea che false notizie pubblicate su Facebook possano avere influenzato in qualche modo le elezioni presidenziali USA 2016 è semplicemente una "follia" secondo Mark Zuckerberg, CEO e co-fondatore del social network che conta 1,7 miliardi di utenti in tutto il mondo, che ha deciso di dire la sua all’indomani dell’elezione di Donald Trump come 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America e in risposta alle polemiche circa il presunto ruolo avuto dal social network nel manipolare le elezioni

Zuckerberg è salito sul palco a Techonomy16 per dire che "personalmente, penso che l’idea che le notizie false su Facebook, che riguardano una piccola quantità di contenuto, hanno influenzato l’elezione in alcun modo è un’idea piuttosto folle", ha detto.

Il capo di Facebook ha inoltre detto che le persone sono alla ricerca di storie per spiegare l’elezione di Trump come presidente degli USA. Tuttavia, Zuckerberg ritiene che la storia secondo cui i sostenitori di Trump sono così "stupidi" da essere manipolati da Facebook è offensivo per gli elettori, come riportato da Techcrunch.

Secondo Zuckerberg, era possibile trovare notizie false in News Feed su Trump tanto quanto era possibile trovare notizie false su Clinton.

"Le persone sono intelligenti e capiscono che cosa è importante per loro", ha commentato Zuckerberg. 

Adam Mosseri, VP del Product Management per News Feed, ha detto in una precedente dichiarazione a TechCrunch che "Siamo consapevoli che c’è molto di più che dobbiamo fare, e questo è il motivo per cui è importante che continuiamo a migliorare la nostra capacità di individuare la disinformazione", ha osservato.

Secondo alcuni analisti, Facebook, fonte principale di informazione per non solo molti americani ma anche utenti del web di tutto il mondo, avrebbe mostrato notizie e video fasulli (inteso come false e non verificate) al posto di notizie più accreditate.

Il fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg non è estraneo al coinvolgimento politico, e c’è chi spera che un giorno Zuckerberg entri proprio in politica. All’inizio dell’anno molti si sono posti il quesito: "potrebbe Facebook usare la sua forza per cambiare l’esito delle elezioni presidenziali americane 2016?" I dipendenti del social network hanno apertamente discusso se la cosa si potesse fare.

Parlando alla conferenza annuale F8 di Facebook lo scorso aprile, Zuckerberg ha lanciato un attacco contro la politica promossa dal repubblicano Donald Trump, quando ancora era in corsa per la Casa Bianca. Trump ha promosso una politica volta a limitare moltissimo l’immigrazione, mentre sappiamo che l’obiettivo di Zuckerberg con il suo Facebook è quello di abbattere le frontiere (almeno virtuali) per collegare tutte le persone. Zuckerberg ha detto a San Francisco: "Siamo una comunità globale unica nell’accogliere i rifugiati che tentano di salvarsi da una guerra o gli immigrati in cerca di opportunità" ha detto Zuckerberg, che è contrario alla "tendenza di molte nazioni a ripiegarsi su se stesse" e accusando chi invita "a costruire muri e a prendere le distanze dalle persone descritte come diverse da noi".

Probabilmente sapete che Facebook dà la possibilità ai propri dipendenti di proporre e votare una serie di questioni e o cambiamenti da portare all’attenzione del capo Mark Zuckerberg, il quale risponde in sessioni aziendali in cui si confronta con i suoi dipendenti. L’obiettivo è ascoltare le idee di tutti, per migliorare Facebook.

Lo scorso marzo, alcuni dipendenti di Facebook hanno utilizzato la possibilità di portare una domanda all’attenzione di Zuckerberg per chiedere se la società dovesse fare qualcosa per aiutare a prevenire che Trump diventi presidente degli Stati Uniti nel 2016.

Facebook utilizza algoritmi complessi e riservati per decidere cosa mostrare agli utenti, e il social network è gia’ stato criticato in passato per aver manipolato tali algoritmi per vedere come riusciva ad influenzare gli stati emotivi degli utenti. Pertanto, se Facebook avrebbe anche potuto manipolare l’algoritmo degli utenti negli USA in modo da mostrare, per esempio, determinati articoli o condivisioni che in qualche modo potevano influenzare il voto degli elettori americani, e così cambiare i risultati delle elezioni presidenziali.

Il fatto che giganti di Internet come Facebook o Google possano manipolare le elezioni in base a modifiche nascoste negli algoritmi utilizzati per mostrare determinati contenuti piuttosto che altri agli utenti (Google lo puo’ fare nei risultati delle ricerche) è al centro di discussioni da anni. Il professor Jonathan Zittrain di Harvard ha spiegato nel 2010 come "Facebook potrebbe cambiare l’esito delle elezioni senza che nessuno mai lo possa scoprire". Nelle precedenti elezioni americane, Facebook è riuscita presumibilmente ad aumentare l’affluenza alle urne in tutto il paese semplicemente mostrando il giorno delle elezioni agli utenti una foto di qualcuno che conoscevano dicendo "ho votato". Mentre questo non ha favorito un qualsiasi candidato, il potenziale è enorme, perchè solo riuscire a convincere piu’ elettori ad andare a votare, inevitabilmente porta ad un voto per un candidato (a meno che non sia nullo). 

Se Facebook in qualche modo ha manipolato le elezioni politiche americane 2016 non lo sappiamo, ma di sicuro non contro Trump vista la sua elezione.

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