Twitter non vende ma taglia 9 per cento della forza lavoro

Twitter ha registrato 317 milioni di utenti attivi al mese nel corso del terzo trimestre 2016, in crescita del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e dell'1,2 per cento rispetto al trimestre precedente. Nonostante questo, vuole tagliare il 9 per cento della forza lavoro a livello mondiale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Twitter prevede di tagliare il 9% della forza lavoro a livello mondiale per far fronte al rallentamento del fatturato dopo che sono falliti i progetti di vendita della società, mentre dal suo rapporto che riassume il terzo trimestre della società ha messo in evidenza una crescita piatta di utenti ma ricavi superiori alle stime degli analisti

Twitter ha registrato 317 milioni di utenti attivi al mese nel corso del trimestre compreso tra luglio-agosto-settembre 2016, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in crescita dell’1,2% rispetto al trimestre precedente. La società ha registrato ricavi in aumento dell’8% a 616 milioni di dollari rispetto ai 569 milioni dello stesso periodo 2015, mentre gli analisti avevano stimato ricavi per 605 milioni nel Q3 2016.

Twitter ha introdotto diverse modifiche al fine di semplificare il servizio e attirare più utenti. Da settembre il social network nel limite dei 140 caratteri non conta piu’ le menzioni e gli allegati multimediali come immagini, GIF, video, sondaggi ecc. Lo scorso ottobre, la società ha lanciato la funzione Moments, per raggruppare tweet, foto e video condivisi sul servizio legati ad eventi sportivi, di intrattenimento e ultime notizie.

La società ha anche annunciato una partnership con la National Football League per trasmettere in diretta gli incontri del Giovedi notte direttamente su Twitter.

Twitter non vende piu’, per il momento. Entro la fine del 2016 erano attese offerte formali per l’acquisto del social network dei ‘cinguettii’. Da quanto si è appreso, il social network era in trattative con aziende di alto profilo per vendersi. Subito dopo la pubblicazione della notizia, a Wall Street ha fatto volare il titolo di Twitter di oltre il 20%. Per settimane, Twitter è stata al centro di indiscrezioni secondo cui la società avrebbe venduto al miglior offerente, con nomi possibili Disney, Google e Salesforce. Alla fine del mese di ottobre, il CEO di Salesforce Marc Benioff ha confermato che la sua società non ha intenzione di fare un’offerta, dopo che anche Disney e Google hanno detto di non essere interessate. TechCrunch ha riportato che l’elenco dei potenziali acquirenti includeva anche Microsoft e l’operatore americano Verizon. E’ importante precisare che, secondo le fonti, mentre le conversazioni erano in corso, non c’è mai stata alcuna garanzia che un accordo sarebbe stato firmato.

Twitter ha un valore di mercato di circa 13 miliardi di dollari, pari ad un miliardo in meno rispetto al valore avuto al momento della quotazione in Borsa. Quando il membro del consiglio e co-fondatore di Twitter Ev Williams ha dichiarato a Bloomberg il mese scorso che la società aveva intenzione di "prendere in considerazione opzioni giuste" per quanto riguarda una possibile acquisizione, le azioni di Twitter sono aumentate del 5 per cento. 

Se tra qualche periodo Twitter si rimetterà in vendita non lo sappiamo. Secondo stime, Twitter potrebbe arrivare a chiedere circa 30 miliardi di dollari al suo acquirente per cedersi completamente. Un prezzo alto ma giusto, se andiamo a considerare che il social network meno popolare LinkedIn è stato acquistato da Microsoft per 26.2 miliardi di dollari.

Non c’è da sorprendersi se Twitter ha cercato compratori. Negli ultimi due anni, la società ha investito molto per aumentare il numero dei propri utenti attivi (non iscritti, perchè utenti iscritti ma non attivi servono a ben poco) sotto la guida di Jack Dorsey dal 2015, introducendo modifiche alla piattaforma (di recente è cambiato il metodo di conteggio dei 140 caratteri) e cercando nuovi partner, in particolare televisivi per invogliare i telespettatori a commentare in diretta gli show. Tuttavia, gli sforzi compiuti sono serviti ben a poco, quindi Twitter si trova con tanti soldi spesi e un ritorno pressochè nullo (pochi ricavi e pochi nuovi iscritti).

Non è la prima volta che emergono indiscrezioni su una possibile vendita di Twitter, ma anche questa volta nulla di concreto si è realizzato.

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