Spotify rimuove la musica di Neil Young

Il cantautore Neil Young non era intenzionato ad avere la sua musica ospitata sulla stessa piattaforma che trasmette il podcast 'The Joe Rogan Experience' presentato da Joe Rogan, considerato un diffusore di disinformazione sul Covid.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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La musica di Neil Young è stata rimossa dal servizio di streaming di Spotify, accogliendo così la richiesta del cantautore di origine canadese di non voler più condividere la propria musica sulla stessa piattaforma che ospita il podcast "The Joe Rogan Experience" presentato da Joe Rogan. Perchè?

Come riferito da Reuters, alcuni giorni fa Young ha condiviso pubblicamente la lettera che ha inviato al suo manager ed etichetta discografica, la Warner Music Group, nella quale ha chiesto che Spotify non trasmettesse più la sua musica ritenendo che Joe Rogan diffonde disinformazione sui vaccini anti-Covid19 e sulla pandemia in generale. "Possono avere Young o Rogan, non tutti e due" è quanto scritto da Young nella sua lunga lettera, come riferito da RaiNews.

Da quanto si apprende, il cantante ha ringraziato la sua etichetta discografica per essere stato dalla sua parte, nella sua decisione di "ritirare tutta la mia musica da Spotify", e ha incoraggiato altri musicisti a fare lo stesso. Al momento in cui scriviamo, non sembrano tuttavia esserci altri artisti che hanno deciso di fare lo stesso.

"Siamo rammaricati per la decisione di Neil di rimuovere la sua musica da Spotify, ma speriamo di dargli il bentornato presto" ha commentato in una nota la società svedese che, di fatto, ha preferito eliminare dal catalogo tutta la musica di Neil Young piuttosto che rimuovere dalla piattaforma il podcast "The Joe Rogan Experience" di cui detiene l’esclusiva di trasmissione e di cui ospita già oltre 1770 episodi.

Il colosso della musica in streaming Spotify, che negli ultimi anni sta investendo molto nel business dei podcast, ha detto che nel suo lavoro cerca di bilanciare da una parte la sicurezza per gli ascoltatori edall’altra la libertà per i creatori di esprimere le proprie opinioni attraverso i loro show audio. In conformità con le sue "politiche sui contenuti", Spotify ha detto di avere già rimosso oltre 20.000 episodi di podcast con riferimenti al COVID-19: "Vogliamo che tutti i contenuti mondiali di musica e audio siano disponibili per gli utenti di Spotify. Da questo deriva una grande responsabilità nel bilanciare la sicurezza per gli ascoltatori e la libertà per i creatori. Abbiamo messo in atto norme dettagliate sui contenuti e abbiamo rimosso oltre 20.000 episodi di podcast relativi al Covid dall’inizio della pandemia" ha detto Spotify in una nota.

Joseph James "Joe" Rogan, classe ’67, ha iniziato con la stand-up comedy nel 1988 nell’area di Boston e da allora ha pubblicato numerosi album e special. Il suo podcast che oggi conosciamo con il titolo ‘The Joe Rogan Experience’ è stato lanciato alla fine del dicembre 2009 con un altro nome e su altre piattaforme prima di arrivare ad essere distribuito in esclusiva dal 2020 su Spotify come parte di un accordo, pare, costato milioni di dollari all’azienda svedese. Il podcast si compone di episodi che durano anche 2/3 ore in cui vengono trattati diversi argomenti tra cui attualità, politica, sport, filosofia, cinema, hobby con la presenza in studio di ospiti. Rogan oggi conta 8 milioni di follower solo su Twitter.

All’inizio di quest’anno, circa 270 scienziati e medici professionisti hanno firmato una lettera in cui invitava Spotify a prendere provvedimenti nei confronti del podcast di Rogan, accusandolo di diffondere disinformazione attraverso lo show.

Come riportato dal New York Times, le canzoni più popolari di Young, come "Heart of Gold", "Harvest Moon" e "Old Man", hanno attirato centinaia di milioni di stream su Spotify. In una sua dichiarazione, Young ha affermato che Spotify rappresentava il 60% di tutti gli stream della sua musica in tutto il mondo. La decisione di rinunciare quindi agli stream da Spotify non deve essere stata una facile decisione per Young.  

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