Amazon, CEO Jeff Bezos risponde alle critiche di condizioni di lavoro estreme

Un articolo del New York Times accusa Amazon di sottoporre i propri dipendenti a condizioni di lavoro estreme, anche di 80 ore la settimana. Il CEO Jeff Bezos ha commentato: tutti coloro che lavorano presso una società descritta nel NYT sarebbero 'pazzi a rimanere'.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Il New York Times in un articolo dal sottotitolo provocatorio "L’azienda sta conducendo un esperimento su fino a che punto si può spingere un lavoratore a realizzare le sue ambizioni in continua espansione" lancia un’accusa molto grave ad Amazon: le condizioni di lavoro estreme a cui sono sottoposti i dipendenti del colosso dell’e-commerce.

Il giornale riporta alcune dichiarazioni rilasciate da ex-dipendenti di Amazon, come quella di Molly Jay, uno dei primi membri del team Kindle, che ha dichiarato di aver ricevuto apprezzamenti per anni ma quando ha cominciato a prendersi dei giorni di ferie per prendersi cura di suo padre, che soffriva di cancro, le cose sono cambiate: "Quando non sei in grado di dare il tuo massimo, 80 ore alla settimana, lo vedono come una delle principali debolezze", ha detto. Una donna che aveva il cancro alla tiroide, invece, ha detto di essere stata declassata dopo il suo ritorno dal trattamento; il suo manager le ha spiegato che mentre lei era fuori, altri suoi coetanei stavano compiendo un lavoro migliore. Un altro dipendente ha abortito due gemelli e ha dovuto partire per un viaggio di lavoro il giorno dopo aver subito un intervento chirurgico.

E queste sono solo alcune testimonianze riportate sul NYT, in cui si legge di ‘lavoro forzato’ con i dipendenti venivano controllati in continuazione. "Quasi tutte le persone con cui ho lavorato, le ho viste piangere alla propria scrivania" ha detto Bo Olson, che ha lavorato nel ramo marketing.

L’articolo del New York Times ha aperto molte discussioni sul web, generando migliaia di tweets, e quasi 3.500 commenti sulla vicenda, in meno di una settimana. Poteva il CEO di Amazon Jeff Bezos rimanere zitto? Bezos non ama molto parlare con i media, ma in una nota inviata ai dipendenti ha commentato l’articolo del NYT.

GeekWire ha pubblicato per primo la lettera completa di Bezos, che Amazon ha confermato essere autentica. Amazon non ha voluto commentare oltre questa lettera che in apertura invita il dipendente alla lettura dell’articolo del New York Times.

"L’articolo del NYT riporta aneddoti che descrivono le pratiche di gestione incredibilmente sbagliate, compreso il trattamento delle persone senza empatia mentre vivevano tragedie familiari e gravi problemi di salute." scrive Jeff Bezos della lettera aperta. "L’articolo non descrive l’Amazon che conosco o gli Amazoniani con cui lavoro ogni giorno. Ma se siete a conoscenza di storie come quelle riportate, voglio venirne a conoscenza. Puoi anche scrivermi direttamente a jeff@amazon.com. Anche se sono casi rari o isolati, la nostra tolleranza per tale mancanza di empatia deve essere zero".

"L’articolo va oltre la segnalazione di aneddoti isolati. Esso sostiene che il nostro approccio intenzionale è quello di creare un posto di lavoro distopico e senz’anima, che non è divertente e dove non si fa nemmeno una risata. Ancora una volta, non riconosco questo Amazon e mi auguro neanche tu. Più in generale, non credo che una società che adotta l’approccio ritratto potrebbe sopravvivere, tanto meno prosperare, nel mercato altamente competitivo della tecnologia di oggi. Le persone che assumiamo qui sono il meglio del meglio. Vengono assunte ogni giorno persone da altre società di classe mondiale, e si può lavorare ovunque si desideri".

"Credo fermamente che chi lavora in una società che è davvero come quella descritto nel New York Times sarebbe pazzo a rimanere. So che vorrei lasciare una tale società." prosegue Bezos, che conclude così: "Ma spero, che tu non riconosca la società descritta. Spero che ti stia divertendo lavorando con un gruppo di compagni di squadra brillanti, aiutando ad inventare il futuro, e ridendo lungo questo percorso".

Nella lettera il CEO di Amazon non nega quindi che alcune situazioni spiacevoli possono esserci state, ed invita i suoi dipendenti che, anche se casi isolati, di comunicare direttamente a lui eventuali problemi che sorgono nell’ambiente di lavoro. 

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