Smartphone: Per produrne uno si consumano 13 tonnellate di acqua

Lo studio Mind your step di Friends of the Earth, rete di organizzazioni ambientali di 74 Paesi, ha analizzato l'impatto che ha sull'ambiente la produzione di oggetti di uso comune. Produrre uno smartphone richiede quasi 13 tonnellate d'acqua e 18 metri quadrati di suolo; una barretta di cioccolato richiede circa 1 tonnellata e mezzo d'acqua e circa 2,5 metri quadrati di suolo.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Quanta terra e acqua sono necessari per mantenere la popolazione globale vestita, nutrita e abbeverata? E quanto più è necessario per la fornitura a tale popolazione di gadget elettronici? Con i livelli di consumo che aumentano a livello mondiale, le risorse naturali che sono alla base tutto ciò che noi produciamo sono sempre più sotto pressione – con effetti a catena per l’economia. Ad esempio, sapevate che per produrre un telefono di ultima generazione servono quasi 13 tonnellate d’acqua? E’ quanto rivela uno studio di Friends of the Earth, rete di organizzazioni ambientali di 74 Paesi, che ha analizzato l’impatto che ha sull’ambiente la produzione di oggetti di uso comune.

Lo studio ‘Mind your step‘, basato su dati Trucost, vuole far prestare maggiore attenzione ai giocatori dell’industria sul consumo di risorse idriche e di suolo che c’è durante il processo di produzione dei loro prodotti.

Il rapporto analizza le impronte ambientali dei prodotti di uso quotidiano, tracciando il loro impatto attraverso la catena di approvvigionamento. Mentre i modelli economici standard esaminano i costi finanziari dei prodotti, l’approccio di Friends of the Earth ci permette di valutare i costi delle risorse naturali, dalla quantità di terra, materiali e acqua utilizzata, fino alle emissioni di gas serra.

Tutti i prodotti, da una tazza di tè ad una t-shirt di cotone, hanno costi legati all’ambiente. La produzione di una t-shirt, per esempio, include le risorse utilizzate per crescere e raccogliere il cotone, trasformare questo in tessuto e la trasformazione nel capo finale. Ognuna di queste fasi richiede diverse quantità di terra, acqua, materiali e energia.

Per la produzione di uno smartphone servono quasi 13 tonnellate d’acqua e 18 metri quadrati di suolo il rapporto tra gli altri esempi ci indica che per produrre un paio di stivali in pelle vengono impiegate 14,5 tonnellate d’acqua e 50 metri quadrati di suolo. Per una maglietta servono circa 4 tonnellate d’acqua e circa 4 metri quadrati di suolo. Per una barretta di cioccolato serve circa 1 tonnellata e mezzo d’acqua e circa 2,5 metri quadrati di suolo.

Lo studio precisa che per la maggior parte delle produzioni ad incidere sull’impatto sull’ambiente sono gli imballaggi e la scelta delle materie prime. Nel settore dell’abbigliamento, ad esempio, circa il 20% del consumo di acqua e suolo è per via dei materiali usati negli imballaggi, mentre circa l’84% del consumo di acqua e suolo è per via dei materiali usati negli imballaggi nel settore dei giocattoli.

Il metodo di misurazione viene chiamato ‘footprinting‘, di cui terra e acqua sono due dei quattro elementi chiave sempre più utilizzati per misurare il consumo di risorse. I quattro ‘footprints’ sono il terreno (ettari), materiale (tonnellate), le emissioni di gas a effetto serra (equivalenti al biossido di carbonio) e l’uso di acqua (litri) in tutta la catena di fornitura e trasformazione del materiale in un prodotto. L’approccio delle ‘quattro impronte’ è stato sviluppato da Amici della Terra con il Sustainable Europe Research Institute (SERI), e può essere applicato a singoli prodotti, alle imprese, interi settori o addirittura l’intera economia. 

quanti elementi naturali consuma la produzione di prodotti?

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