Android compie 10 anni, da Cupcake a Pie: tutte le versioni di Android

Dal 2008 al 2018, dalla versione 1.0 alla versione 9 Pie, sono stati tanti gli aggiornamenti di Android per migliorare le prestazioni e per eliminare eventuali problemi di sicurezza nel sistema operativo mobile di Google.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Sono trascorsi dieci anni da quando Google ha introdotto la prima versione del sistema operativo Android con il T-Mobile G1 e lanciato l’Android Market (ora Google Play) lo stesso giorno. Android è cresciuto molto da allora – ora ci sono più di 2 miliardi di dispositivi Android attivi in ​​tutto il mondo. Rinnovando la tradizione di dare un nome di dolci ai suoi sistemi operativi, Google ha annunciato la scorsa estate il nome completo della piu’ recente versione di Android, ‘P’, che è ‘Pie’, in italiano ‘torta’.

Il sistema operativo mobile di Google nei suoi primi dieci anni ha subito alcune importanti trasformazioni. Il G1 funzionava su Android 1.0, una versione precoce della piattaforma, tanto che non ha avuto nemmeno il nome di un dessert. Al debutto, Android includeva funzionalità che oggi conosciamo come il cassetto delle notifiche a discesa, la condivisione di contenuti e il multitasking tra le app, ma non aveva funzioni più avanzate come la ricerca vocale, la navigazione turn-by-turn o NFC. In 10 anni, Android ha fatto molta strada. La piu’ recente versione del sistema operativo, Android 9 Pie, ha tutte queste caratteristiche e sfrutta la potenza dell’intelligenza artificiale per rendere il telefono più intelligente, più semplice e in grado di adattarsi ai bisogni e alle abitudini degli utenti.

Dalla versione 1.5 di Android ogni aggiornamento o release segue una precisa convenzione alfabetica per i nomi, che nel caso di Android sono di dolci: le versioni 1.0 e 1.1 non hanno un nome di dolce e sono identificate col solo numero di versione – anche se la seconda, durante lo sviluppo, fu nominata in via ufficiosa Petit Four. La 1.5 è chiamata Cupcake, la 1.6 Donut, la 2.1 Eclair, la 2.2 Froyo, la 2.3 Gingerbread, la 3.0 Honeycomb, la 4.0 Ice Cream Sandwich, la 4.1 Jelly Bean, la 4.4 Kit Kat in seguito ad un accordo con la Nestlé, la 5.0 Lollipop, la 6.0 Marshmallow, la 7.0 Nougat, la 8.0 Oreo mentre la più recente 9.0, lanciata nel 2018, è Pie.

Dal 2008 al 2018, dalla versione 1.0 (o dalla 1.5 Cupcake se vogliamo considerare da quando le varie versioni hanno avuto associato il nome di un dolce) alla versione 9 Pie, sono stati tanti gli aggiornamenti di Android per migliorare le prestazioni e per eliminare eventuali problemi di sicurezza nel sistema operativo mobile di Google.  A seguire una infografica descrittiva per riepilogare le varie versioni di Android.

Android 1.5 Cupcake

Android 1.5 è stato annunciato il 30 aprile 2009 ed è stata la prima vera versione ad utilizzare ufficialmente un nome in codice basato su un dolce, il Cupcake. Ha incluso API Level 3, Linux kernel 2.6.27, e Maggior integrazione con i servizi Google, supporto per i widget. 

Cupcake (Android 1.5) ha aggiunto il supporto per tastiere virtuali, opzioni di personalizzazione e semplici metodi di condivisione. Con l’introduzione delle tastiere virtuali, Cupcake ha aperto le porte a dispositivi Android touchscreen completi. E con i widget delle app sulla schermata iniziale ha offerto più modi per personalizzare il proprio dispositivo, una funzionalità ancora utilizzata oggi. La condivisione direttamente dallo smartphone è diventata più semplice grazie a più modi di copiare e incollare e la possibilità di acquisire, condividere e caricare video.

Android 1.6 Donut

Android 1.6 nome in codice Donut è stato annunciato il 15 settembre 2009.  Donut ha introdotto la casella di ricerca rapida di Android per ottenere risultati di ricerca sia dal Web che dal telefono, da una singola casella nella schermata iniziale.  Ha anche introdotto il supporto per diverse risoluzioni e dimensioni dello schermo, ponendo le basi per gli schermi ad alta risoluzione e telefoni di varie dimensioni.

Android 2,0-2,1 Eclair

Android 2.0-2.1 ha nome in codice Eclair ed ha introdotto il supporto per Microsoft Exchange e Bluetooth 2.1. Ha incluso API Level 5, Linux kernel 2.6.29, e sono state aggiunte numerose funzionalità per la fotocamera; ha migliorato la sincronizzazione dell’account Google e aggiunto il supporto agli account Exchange; ha aggiunto il supporto al multi-touch e ai live wallpaper; ha migliorato l’nterfaccia grafica e le prestazioni. 2.0.1 Eclair (3 dicembre 2009) con API Level 6 ha risolto alcuni bug minori. Eclair (Android 2.0+) ha anche introdotto la navigazione di Google Maps, la sintesi vocale e gli sfondi animati.

La navigazione di Google Maps ha cambiato il modo di guidare di molte persone. Le indicazioni stradali passo-passo utilizzando i dati di Google Maps includevano su Eclair molte funzionalità che si trovano in un tipico sistema di navigazione in-car: una visione 3D, guida vocale e informazioni sul traffico, il tutto gratuitamente sul telefono ad alta risoluzione. Eclair ha anche aggiunto la trascrizione speech-to-text, consentendo di inserire testo in e-mail e messaggi con la voce.

Android 2.2 Froyo

Android ha rilasciato la versione 2.2 denominata Froyo (o Frozen Yogurt) il 20 maggio 2010 per migliorare velocità, memoria e le prestazioni in generale. Ha incluso il supporto per display fino a 320 ppi introdotto il tethering USB e Wi-Fi. Ha integrato il motore JavaScript V8 di Google Chrome nel browser di sistema oltre al supporto alla tecnologia Adobe Flash. Froyo ha portato le funzionalità vocali Android al livello successivo con Azioni vocali, consentendo di eseguire funzioni chiave nella ricerca nel telefono, ottenere indicazioni stradali, prendere appunti, impostare allarmi e altro ancora, con il solo uso della voce.

Android 2.3 Gingerbread

Android 2.3 (fino a 2.3.7) è stato rilasciato il 6 Dicembre 2010 e Google ha chiamato questa versione Gingerbread. Gingerbread ha agiornato l’interfaccia grafica per essere più user-friendly, aggiunto il supporto agli schermi XL (risoluzione WXGA e superiori), aggiunto il supporto nativo al SIP VoIP e alla tecnologia NFC. E’ stata riprogettata la tastiera, e aggiunta l’app Download Manager per la gestione unificata di tutti i download effettuati dalle app di sistema e non. Inoltre, è stato aggiunto il supporto nativo a sensori come giroscopio e barometro ed è migliorata la gestione energetica. Gingerbread ha infatti aggiunto le prime funzionalità di gestione della batteria, fornendo informazioni su come il dispositivo la stava usando, dalla luminosità dello schermo a qualsiasi app attiva. Il successivo importante aggiornamento sulla gestione della batteria è arrivato con Android 9, che ha introdotto l’Adaptive Battery, che utilizza l’intelligenza artificiale per apprendere le app che si utilizzano maggiormente e prioritizza la batteria per esse.

Android 3.0 Honeycomb

Android 3.0 (fino a 3.2.6) è stato chiamato Honeycomb ed è una versione di Android ottimizzata per tablet. Ha introdotto una nuova UI, denominata "Holo", la barra di sistema (pulsanti software Home, Indietro, Task manager) e la Action Bar (fornisce accesso ad opzioni che variano in base al contesto) oltre al supporto multi-tab su browser, l’accelerazione hardware, il supporto per processori multi-core e la possibilità di criptare tutti i dati personali. Honeycomb ha introdotto i Widget ridimensionabili e il supporto per le periferiche USB (flash drive, gamepad). Honeycomb è stata la prima versione di Android destinata a dispositivi di diversi fattori di forma, ponendo le basi per piattaforme più flessibili introdotte successivamente, come Android TV, Android Auto, Android Things e Wear OS di Google.

Android 4.0 Ice Cream Sandwich

Android 4.0 è stato rilasciato il 19 Ottobre 2011 con il nome Ice Cream Sandwich. Ha portato una nuova interfaccia utente, prestazioni migliorate, pulsanti virtuali al posto di quelli hardware, cartelle più facili da creare, launcher personalizzabile, e il nuovo font di sistema Roboto. La navigazione è diventata più intuitiva con l’arrivo di impostazioni rapide e la possibilità di scorrere per ignorare le app e le notifiche recenti – caratteristiche introdotte per la prima volta sui tablet con Honeycomb, successivamente portate sugli smartphone con Ice Cream Sandwich. Sono state aggiornate tutte le app di sistema per sfruttare le nuove API ed è stato introdotto il supporto nativo per scattare screenshots e per la dettatura in tempo reale oltre che per Face Unlock (per sbloccare il dispositivo tramite riconoscimento facciale). Aggiunta anche la possibilità di accedere alle applicazioni direttamente dalla schermata di sblocco e la Fotocamera è stata migliorata con: ritardo di scatto nullo (zero shutter lag), modalità panorama e zoom durante la ripresa di video. L’app "Contatti" è stata modernizzata con l’integrazione dei social network. Infine, aggiunti Android Beam (scambio di dati tramite NFC) e Wi-Fi Direct. 

Android 4.1 Jelly Bean

Android 4.1 è stato annunciato il 27 giugno 2012 come Jelly Bean (fino a 4.3.1). Ha introdotto: assistenza personalizzata e intelligente su smartphone (Google Now), migliore riconoscimento del tocco, ottimizzazioni per l’utilizzo della CPU, migliore digitazione del testo, voice typing offline, migliore gestione dei widget, migliore fluidità di navigazione grazie a "Project Butter", ottimizzazioni per l’applicazione Fotocamera, nuove funzionalità per la condivisione di foto e video tramite NFC, migliore Android Beam, gesture avanzate per le notifiche, migliore sintesi vocale, aggiornamenti del Google Play Store, riconoscimento vocale avanzato.

Un precursore dell’Assistente Google, Google Now in Jelly Bean ha aiutato ad ottenere le informazioni necessarie al momento giusto, come le previsioni meteo. Le notifiche sono diventate più ricche, consentendo di espanderle per mostrare più contenuti e intraprendere immediatamente azioni, ad esempio mettere il Mi Piace ad un post, archiviare un’email o anche bloccare le notifiche future.

Android 4.4 KitKat

Android 4.4 (fino a 4.4.4), versione inizialmente conosciuta come Key Lime Pie, è stata poi rilasciata il 3 settembre 2013 come KitKat. Google ha rilasciato Nexus 5 basato su Android KitKat il 31 ottobre 2013. Ha introdotto il supporto nativo per IR blaster e alla stampa di foto, documenti e pagine web verso Google Cloud Print, HP ePrint, e altre stampanti compatibili. Ha introdotto una nuova voce dedicata alla Home nelle impostazioni per lo switch tra launcher, le emoji nella tastiera di Google. Ha rinnovato l’app Download con opzioni per l’ordinamento e la visualizzazione oltre al supporto per 3 nuovi tipi di sensori (vettore di rotazione geomagnetica, rilevatore e contatore di passi) e aggiunto la funzione contapassi. Ha diminuito il consumo di batteria durante la riproduzione audio ed introdotto ART (Android RunTime), un nuovo compilatore attivabile dalle Opzioni Sviluppatore.

KitKat, grazie all’unione di Google Now con miglioramenti nella tecnologia vocale, ha consentito di avviare la ricerca vocale, inviare messaggi di testo, ottenere indicazioni stradali o riprodurre un brano semplicemente pronunciando "Ok Google". KitKat ha anche proposto colori più chiari e la trasparenza per il design di Android, preparando le basi per il Material Design introdotto poi da Lollipop.

Android 5.0 Lollipop

Android 5.0 è stato inizialmente annunciato come ‘Android L’ il 25 giugno 2014 e ufficialmente reso disponibile il 12 novembre 2014 come Lollipop. Ha introdotto UI Completamente rinnovata, soprannominata Material Design, un nuovo multitasking, supporto per animazioni a 60fps, e importanti miglioramenti della gestione audio. Inoltre, ha introdotto Google Fit per il rilevamento delle attività fisiche.

Material Design è un linguaggio visivo che "combina i principi classici del buon design con l’innovazione della tecnologia e della scienza" ha detto Google. Lollipop ha reso anche più semplice la transizione tra i dispositivi che si utilizzano durante il giorno, in modo da poter riprendere da dove si aveva interrotto un’esperienza su telefoni, tablet, TV e dispositivi indossabili Android.

Android 6.0 Marshmallow

Android 6.0 è stato inizialmente annunciato come ‘Android M’ agli sviluppatori il 28 maggio 2015 con distribuzione della versione finale in autunno. Il 17 Agosto Google ha ufficialmente confermato il nome Marshmallow. Novità: Gestione personalizzata dei permessi per ogni singola applicazione, collegamenti alle app più veloci, nuovo sistema di risparmio energetico Doze, nuova barra degli strumenti appunti, API per il supporto alle impronte digitali, controlli del volume divisi in volume suoneria, volume dei media e volume della sveglia.

Marshmallow ha rappresentato un altro passo successivo nel viaggio verso l’Assistente Google che conosciamo oggi. Con "Now on Tap" bastava semplicemente toccare e tenere premuto il pulsante Home per ottenere un aiuto contestuale personalizzato senza dover lasciare ciò che si stava facendo, in un’app o in un sito web. Marshmallow ha apportato alcune nuove funzionalità per il risparmio della batteria: il nuovo sistema di risparmio energetico Doze e App Standby, che limita l’impatto delle app meno utilizzate per allungare la durata della batteria. Marshmallow ha anche introdotto le autorizzazioni di runtime, che aiutano gli utenti a comprendere e valutare meglio le richieste dell app di accesso a determinati dati.

Android 7 Nougat

Android 7.0 Nougat si è concentrato sull’introdurre alcuni miglioramenti come il supporto multi-window per far eseguire due app affiancate, per le risposte rapide dalle notifiche, personalizzazione della risoluzione del display per una migliore accessibilità e Data Saver che limita la quantità di dati utilizzabile dal dispositivo in background. Nougat ha anche introdotto la modalità VR per abilitare esperienze VR di alta qualità per le app e 63 nuove emoji che si concentrano su una migliore rappresentazione dei generi, in sei opzioni di tonalità della pelle.

Android 8.0 Oreo

Android 8.0 Oreo, annunciato il 21 agosto 2017, ha introdotto modi per navigare le attività sul telefono in modo più semplice, come la modalità picture-in-picture e Autofill, che aiuta ad accedere più rapidamente alle app. Inoltre, Oreo ha continuato a semplificare l’esperienza di Android con maggiore coesione visiva e supporto per gesture più semplici ed ha introdotto la più grande variazione delle fondamenta di Android finora: un’architettura modulare che rende più facile e veloce per i produttori di hardware fornire aggiornamenti Android, ‘Project Treble’. E con Oreo (Go edition), Google ha creato la sua prima versione di Android appositamente ottimizzata per i dispositivi entry-level.

Android 9 Pie

Android 9 Pie, annunciato il 6 agosto 2018, mira a rendere il telefono ancora più intelligente imparando dalle abitudini dell’utente e adattandosi ai suoi schemi di utilizzo. Ecco perché Android 9 è dotato di funzionalità come la Batteria Adattiva, che apprende le app che vengono usate di più e prioritizza la batteria per esse, e Luminosità adattiva, che apprende come piace impostare la luminosità in diverse impostazioni, che vengono attivate in automatico quando serve. Android 9 aiuta anche a fare le cose più velocemente con App Actions, che prevede ciò che l’utente vorrebbe fare in base al contesto e mostra le azioni piu’ corrette di conseguenza – ad esempio, se è lunedi’ mattina e ci si sta preparando per il tragitto giornaliero per andare in ufficio verranno suggerite azioni per la navigazione usando Google Maps o riprendere un audiolibro con Google Play Books, mentre se si inseriscono le cuffie sul telefono alla fine della giornata di lavoro si potrebbero vedere le opzioni per avviare la playlist preferita su Spotify o fare una chiamata a casa.

Il modo in cui usiamo i nostri telefoni e quanto tempo dedichiamo a loro è cambiato molto dai tempi di Cupcake. Quindi uno dei più grandi cambiamenti in Android 9 Pie è l’introduzione di nuovi modi per prendere il controllo del proprio "benessere digitale", tra cui un nuovo timer per le app e una dashboard che consente di vedere quanto tempo si spende in varie app. Con Android 9, il telefono cambia anche il modo in cui funziona imparando dall’utente e lavorando meglio più lo si usa. L’intelligenza artificiale ora alimenta le funzionalità principali del telefono, dalla previsione di cosa farà l’utente in modo da farlo passare direttamente all’azione che vorrebbe intraprendere per dare priorità alla carica della batteria per le app che usa di più e quelle che potrebbe usare al più presto.

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