Apple Music alla WWDC, CEO di Sony conferma

Aplpe vorrebbe integrare il servizio musicale su abbonamento Beats Music sui suoi dispositivi, cosa che darebbe a Cupertino un vantaggio rispetto ai concorrenti come Spotify. Si parla anche di riduzione del canone di abbonamento. Apple Music potrebbe essere anche un social network per gli artisti. Annuncio atteso alla WWDC a giugno.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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A poche ore dalla conferenza degli sviluppatori di Apple, la WWDC 2015 (8 giugno), occasione nella quale probabilmente la società di Cupertino presenterà il suo nuovo servizio di musica in streaming, sembra che Apple non abbia ancora finalizzato gli accordi con le case discografiche. Così è secondo le fonti di Bloomberg.

Inoltre nella giornata di Domenica,  Doug Morris, CEO di Sony Music, durante un’intervista in occasione del Midem, avrebbe confermato che oggi avverrà l’atteso lancio del servizio di musica in streaming di Apple, che si chiamerà proprio Apple Music. "Succederà domani" ha detto nell’intervista.

Apple sta corteggiando i migliori musicisti per riuscire ad avere brani esclusivi per il suo prossimo servizio di streaming di musica in abbonamento Apple Music (ex Beats Music). Il produttore di computer ha chiesto a Florence and the Machine, Taylor Swift e altre stelle di entrare in partnership con Apple e limitare i diritti di streaming sui servizi concorrenti, secondo un rapporto di Bloomberg.

Apple sta cercando ora di inserirsi in maniera importante nel mercato della musica in streaming, un mercato che sta prendendo sempre più piede e nel quale domina al momento Spotify. Ora che i download digitali sono in declino a causa della crescita delle iscrizioni ai servizi di streaming, Apple si appresta a rilanciare Beats Music, che ha acquisito come parte di un accordo del valore di 3 miliardi di dollari dal produttore di cuffie premium Beats l’anno scorso.

Anche se molti servizi di streaming cercano esclusive, il peso di Apple sul mercato della musica digitale (rimane il più grande venditore di digital download attraverso il proprio negozio iTunes) può essere merce di scambio nelle trattative con gli artisti. Tuttavia, chiedere esclusive non assicura sicurezza a Apple, poichè il mercato dei download non è uno strumento di negoziazione infallibile. La società non è riuscita, secondo indiscrezioni, a sfruttare il potere dei download digitali per ottenere sconti dalle major discografiche per abbassare il prezzo del suo servizio Beats Music inferiore allo standard di 9,99 dollari al mese. Inoltre, gli artisti beneficiano nel rendere la loro musica raggiungibile al più vasto pubblico possibile.

Mentre Apple stessa è uno dei principali attori nel settore della musica, Beats Music non lo è. Al momento in cui Apple ha accettato di acquistare Beats, il servizio di abbonamento aveva solo 250.000 abbonati. Spotify, il più grande servizio di abbonamento di streaming, ha 15 milioni di utenti paganti da gennaio di quest’anno.

Visto il fiorente mercato della musica in streaming in continua evoluzione, secondo indiscrezioni il servizio di Apple potrebbe non solo essere l’ennesima app per l’accesso alla musica in streaming, ma potrebbe essere anche un vero e proprio social network per gli artisti.

Oltre a confermare che l’annuncio di Apple Music (come potrebbe chiamarsi il nuovo servizio) è previsto per l’8 giugno, il primo giorno della annuale conferenza per gli sviluppatori di Apple, il blog 9to5Mac scrive che l’applicazione Music integrerà una piattaforma social dedicata agli artisti: potranno accedervi solo gli artisti, a cui sarà riservato un profilo e la possibilità di condividere contenuti. Gli utenti potranno fruirne e commentarli tramite il loro account iTunes. Apple Music partirebbe inoltre con un periodo di prova gratis, lasciando intendere che non ci sarà un’offerta permanente gratuita basata sulla pubblicità sul modello Spotify.

In ogni caso, Apple Music potrebbe essere presentato iquesta sera, 8 giugno, ma il debutto potrebbe avvenire a settembre, assieme col lancio dei nuovi iPhone. Apple avrebbe quindi tutta l’estate per finalizzare gli accordi con le case discografiche.

Beats Music, possibile riduzione del prezzo

Secondo indiscrezioni emerse ad Ottobre, Apple sarebbe in trattative con le etichette musicali nel tentativo di abbassare il prezzo dell’abbonamento di Beats Music, così da invogliare gli utenti a sceglierlo rispetto ai servizi concorrenti. Dieci dollari, questo è quello che molti servizi on-demand di musica in streaming come Rhapsody e Spotify chiedono agli utenti per accedere ad un vasto catalogo di musica on demand, radio, e brani da ascoltare offline senza limiti e senza pubblicità. Tuttavia, Apple sembra voler dimezzare il costo del 50% a 5 dollari al mese.

Beats Music – Logo

Apple prevede di caricare il servizio musicale su abbonamento Beats Music che ha ottenuto dalla sua acquisizione di Beats nel sistema operativo iOS, quindi su iPhone e iPad, e intende farlo al più presto quest’anno anno, secondo un rapporto del Financial Times di inizio anno.

Precaricando l’app Beats Music/Apple Music sui suoi dispositivi, Apple intende guadagnare un vantaggio nel promuovere la propria offerta di streaming musicale rispetto alla concorrenza, che comprende Spotify e Rhapsody, tra gli altri. Un servizio musicale su abbonamento rappresenterebbe un nuovo flusso di entrate che manterrebbe i clienti fedeli nell’ecosistema Apple, leggiamo nel Financial Times.

Il servizio dovrebbe però essere chiamato diversamente, in quanto pare che Apple non potrà più utilizzare il nome ‘Beats’. Ipotizziamo ‘Apple Music’ o anche semplicemente ‘Music’, ma queste sono solo delle ipotesi.

Data la natura di alto profilo dell’acquisizione di Apple di Beats – l’acquisto è costato 3 miliardi di dollari alla società di Cupertino, la più grande acquisizione nella storia della Apple – l’intenzione di rendere Beats Music parte integrante dei dispositivi hardware di Apple non è una sorpresa. Tuttavia, una tale integrazione nel sistema operativo mobile di Apple rappresenterebbe per Cupertino l’approvazione ufficiale del modello di abbonamento allo streaming musicale per la fruizione di musica. Un modello che Apple è quasi costretta ad accettare, visto il calo dei guadagno dalla vendita di musica digitale dall’iTunes Store e la continua crescita del successo di servizi come Spotify o Rdio.

Apple ha a lungo evitato il formato dello streaming musicale: il fondatore Steve Jobs si riferiva ad esso come un metodo destinato alla "bancarotta" e ha insistito nell’affermare che "la gente vuole possedere la propria musica". Tuttavia, il formato di streaming della musica è diventato troppo importante per essere ignorato.

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Apple potrebbe anche usare il suo lettore di impronte digitali TouchID come un modo semplice per iscriversi al servizio, si legge nel Financial Times. La società ha già permesso attraverso TouchID i pagamenti mobili nei negozi e su alcuni siti web, così come ha abilitati gli acquisti in-app.

Va comunque sottolineato che forzare l’installazione di un servizio su un dispositivo aiuta a far conoscere il prodotto ai consumatori, ma non ne garantisce il successo. Apple ha integrato iTunes Radio nella sua applicazione musicale di iTunes, ma il servizio non ha avuto molto successo. E’ simile a Beats Music, solo che gli utenti vengono costretti ad ascoltare radio automatiche, e non possono scegliere direttamente loro cosa ascoltare e creare playlist musicali, cosa invece possibile con Beats Music.

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