Apple Pay viene sempre piu’ usato negli USA

Apple Pay, che permette di pagare in mobilità con l'iPhone, sta rapidamente guadagnando popolarità, soprattutto grazie alle crescenti partnership che Apple sta concludendo negli Stati Uniti. 23 istituti bancari negli USA supportano il servizio.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Apple Pay, l’ultimo importante servizio lanciato dalla società di Cupertino, che permette di pagare in mobilità con l’iPhone, sta rapidamente guadagnando popolarità, soprattutto grazie alle crescenti partnership che Apple sta concludendo negli Stati Uniti.

Solo nell’ultima settimana, tre nuovi istituti bancari si sono uniti alla lista dei partner di Apple Pay – L&N Federal Credit Union, UW Credit Union e M&T Bank. A questi si sono poi aggiunti Fremont Bank e la National Institutes of Health Federal Credit Union, con le quali il numero totale delle banche che supportano Apple Pay sale fino a 23.

Questo rappresenta sicuramente una copertura significativa nel settore dei pagamenti in mobilità per la Apple, e non è quindi una sorpresa che negli Stati Uniti il nuovo servizio di pagamento sta incrementando la sua popolarità – e quella di iOS 8.1, senza la quale Apple Pay non può essere utilizzato.

iOS 8, secondo le statistiche ufficiali dell’ App Store, viene ora eseguito dal 63% dei dispositivi Apple, un aumento dal 60% che si è registrato a fine novembre. Questo potrebbe non sembrare molto, ma è un miglioramento rispetto alla lenta adozione della nuova versione durante il mese di ottobre, quando l’aumento è stato di appena l’1% in due settimane.

Apple Pay è prevalentemente progettato per l’ultima generazione di iDevices, come l’iPhone 6 e iPhone 6 Plus, che sono gli unici a permettere i pagamenti wireless sicuri grazie all’integrazione di NFC e TouchID.

Entro la fine del 2017, ci saranno 2 miliardi di possessori di smartphone o tablet impegnati in una qualche forma di pagamento mobile per acquistare beni o servizi, secondo un nuovo rapporto di Juniper Research, che si aspetta che il numero totale di utenti di tutto il mondo toccherà la soglia di 1,6 miliardi alla fine del 2014.

I clienti che hanno acquistato i prodotti di ultima generazione della società di Cupertino probabilmente sanno di avere a disposizione un sistema di pagamento elettronico tutto nuovo: Apple Pay.

Quando ci si trova in un negozio con Apple Pay il portafoglio può rimanere comodamente in borsa o nei pantaloni: per i pagamenti relativi alle applicazioni oppure ai prodotti nei negozi infatti può essere usato direttamente iPhone. La tecnologia NFC unita al Touch ID (il sensore di impronte digitali) è sufficiente a garantire un livello di sicurezza soddisfacente per fare acquisti.

Facciamo un esempio. Quando ci si trova in un negozio, si prende il telefono in mano. Non c’è bisogno di attivare il display oppure di accedere a specifiche applicazioni (operazioni che altrimenti farebbero perdere tempo). Attraverso il Near Field Communication è sufficiente avvicinarlo a una cassa compatibile e tenerlo li per qualche secondo con il dito appoggiato sul sensore Touch ID. La conferma del completamento della transazione arriverà attraverso una vibrazione.

Questo servizio è disponibile negli Stati Uniti dal 20 Ottobre. Nelle altre zone del mondo deve ancora arrivare; Europa e Cina saranno i prossimi obbiettivi.

Apple Pay e Touch ID

Apple Pay negli USA supera soglia 1 percento delle transazioni digitali

Proprio oltreoceano, secondo gli ultimi dati dell’Investment Research Report on Mobile Payments di ITG, nel mese di Novembre è stato usato nell’1% degli acquisti digitali. Una tecnologia del genere è propedeutica più ai piccoli acquisti (se si spendono centinaia di dollari magari si preferisce un metodo più sicuro): e infatti il primo canale di spesa degli utenti è stato presso nei mercati di alimentari Whole Foods (20% sul totale delle transazioni). Seguono Walgreens (19%) e McDonald (11%).

Sempre rimanendo nel settore dei pagamenti digitali, servizi come Square e PayPal nello stesso periodo si sono aggiudicati rispettivamente il 18 e il 78%.

Secondo ITG l’1% di Apple deve essere interpretato positivamente, soprattutto se si considera che sono solo gli ultimi prodotti della Mela a essere compatibili con la nuova tecnologia e che il numero dei negozianti affiliati è ancora ristretto. Il 60% dei nuovi clienti Apple Pay ha usato il servizio, con la media di utilizzo di 1,4 volte alla settimana.

Apple Pay negli USA anche per pagare la benzina

Pagare il pieno di benzina direttamente con l’iPhone? Non si tratta di un sogno dei fan della Mela morsicata, ma di un progetto appena approvato negli USA dalla compagnia petrolifera Chevron.

La piattaforma Apple Pay per il momento è realtà soltanto negli USA e viene utilizzata non solo online, ma anche in diversi negozi fisici, come i Nike Store oppure i fast food McDonald’s.

Stando alle ultime informazioni trapelate sul web, presto sarà possibile usare l’iPhone anche per pagare la benzina presso i distributori automatici targati Chevron. Una gran bella comodità, soprattutto per chi guida sempre con una certa fretta.

Non appena il progetto diventerà concreto, il processo di pagamento sarà immediato: basterà avvicinare il telefono all’apposito lettore contact-less della pompa di benzina automatica, appoggiare il dito sul Touch ID e, nel giro di pochi istanti, saremo pronti per ripartire.

Ecco il messaggio pubblicato su Twitter dalla stessa compagnia: "Stiamo lavorando a stretto contatto con Apple per sviluppare soluzioni di integrazione di Apple Pay nelle stazioni di servizio entro i primi mesi del 2015."

Attualmente, è già possibile utilizzare il sistema Apple Pay nelle stazioni di servizio Chevron, però per il pagamento bisogna fare la fila alla cassa tradizionale.

Apple Pay alla conquista dei distributori automatici

Tra non molto, potremo acquistare le bibite al distributore automatico non solo con le classiche monetine, ma anche con l’iPhone oppure l’Apple Watch. Ecco tutti i dettagli su ciò che sta arrivando.

Molti di voi già sapranno che attraverso il sistema di pagamento in mobilità Apple Pay è possibile pagare in molti negozi fisici e online americani, semplicemente utilizzando l’iPhone 6 oppure l’iPhone 6 Plus, e in futuro si potrà anche acquistare il biglietto della metro o la bibita al distributore automatico.

USA Technologies, uno dei principali produttori statunitensi di distributori automatici, in queste ultime ore ha annunciato la novità attraverso un comunicato stampa pubblicato online.

Qui di seguito vi riportiamo la dichiarazione di Stephen P. Herbert, presidente e CEO di USA Technologies: "I nostri clienti sono eccitati all’idea di accettare Apple Pay nelle location in cui operano."

"Siamo certi che milioni di consumatori che frequentano abitualmente queste location apprezzeranno la praticità e la sicurezza di Apple Pay per i loro acquisti quotidiani, e riteniamo che Apple Pay li aiuterà a migliorare le vendite."

"USA Technologies ha sempre cercato di fornire praticità, sicurezza e un modo facile per pagare a clienti con sempre meno contante nelle tasche." E adesso la domanda sorge spontanea.. a quando una cosa del genere anche in Italia?

I pagamenti da smartphone non sono una vera e propria novità, e in Giappone da oltre 10 anni si effettuano acquisti di ogni genere con il proprio celluare, grazie alla tecnologia FeLiCa (simile come funzionamento all’NFC) sviluppata da Sony.

Negli USA, Apple Pay sarà presente su oltre 200.000 distributori automatici di bibite, cibi e riviste, oltre ai parcheggi e le lavanderie. Se il progetto avrà successo, forse l’arrivo in Italia e nel resto d’Europa non sarà una cosa proprio impossibile.

Amazon Wallet chiude

Sembra quasi un paradosso ma se Apple Pay conquista sempre più spazio, Amazon decide invece di chiudere il progetto Amazon Wallet.

Amazon Wallet era un gestore di carte fedeltà e buoni sconto, non quindi un sistema di pagamento, che sembra sia stato poco apprezzato dagli utenti.
Disponibile su iOS e Android, Amazon Wallet era stato presentato circa un anno fa, ma ottenendo numeri non particolarmente brillanti.

La mancata connessione al sistema di pagamento e le funzionalità tutto sommato limitate, hanno spinto gli utenti a preferire altri sistemi ben più collaudati.

Amazon Wallet

Apple Pay scelto dalla compagnia aerea JetBlue

È ufficiale: JetBlue è la prima compagnia aerea al mondo a supportare il sistema di pagamento in mobilità Apple Pay per poter acquistare direttamente in aereo oggetti di ogni genere, dalle bibite ai profumi, oltre ai sedili premium.

L’acquisto a oltre 10.000 metri di altezza non è certo una novità, sia nelle tratte brevi che in quelle intercontinentali, ma il discorso cambia se il metodo di pagamento è l’iPhone 6, e non la classica carta di credito.

Stando a quanto svelato dal quotidiano USA Today, la compagnia JetBlue Airwas ha appena iniziato ad accettare i pagamenti tramite Apple Pay su alcuni voli selezionati, e questo potrebbe essere appena l’antipasto di ciò che ci aspetta nei prossimi mesi.

Eddy Cue, Vice President di Apple della divisione Internet Software and Services, in una recente intervista ha dichiarato che prossimamente altre compagnie aeree potrebbe cominciare ad accettare i pagamenti via Apple Pay.

Non sono stati fatti dei nomi, ma è possibile che ci siano delle trattative in corso non solo con le compagnie americane, ma anche con quelle europee e asiatiche, come ad esempio British Airways, AirFrance, Alitalia, KLM, Emirates e ANA.

Gli assistenti di volo di JetBlue saranno dotati di un iPad Mini con uno speciale accessorio che permette di ricevere i pagamenti sia con le classiche carte di credito che con il sistema proprietario della Mela.

I dispositivi attualmente supportati sono l’iPhone 6 e l’iPhone 6 Plus, e dal mese di Aprile si potrà pagare in volo anche con l’Apple Watch, il primo smart watch della casa di Cupertino che avrà un prezzo di partenza di 349 dollari.

Eddy Cue ha poi sottolineato la comodità e la sicurezza di Apple Pay rispetto ai classici contanti e bancomat: grazie alla protezione del Touch ID, tutti i soldi sono al sicuro. Apple immagina un futuro senza portafogli, e questo potrebbe essere soltanto l’inizio.

Impostazioni privacy