Apple, Phil Schiller difende i 16 GB di iPhone 6

Phil Schiller è il responsabile della divisione marketing di Apple, e in una recente intervista ha deciso di parlare un pò dell'iPhone 6, difendendo molte scelte della sua azienda. Ad esempio, i 16 GB del modello entry-level potrebbero stare stretti ad alcuni utenti, ma non bisogna dimenticare l'esistenza dei servizi di cloud storage.

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gabrico

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Terminato l’evento WWDC 2015 di San Francisco, il responsabile della divisione Marketing di Apple ha deciso di spendere qualche parola sulla memoria dell’iPhone 6, oltre che sulle sue dimensioni e l’autonomia in generale.

Phil Schiller, vice presidente senior del marketing Apple, a margine dell’evento stampa Worldwide Developers Conference 2015 a San Francisco, ha rilasciato un’intervista piuttosto interessante su alcuni "temi caldi" dell’iPhone 6, come la memoria disponibile all’utente e la durata della batteria. E non è nemmeno mancata una piccola confessione sulla porta USB-C e sulle scelte di design del Macbook di nuova generazione, presentato lo scorso Marzo in occasione della conferenza "Spring forward".

John Gruber, noto blogger di Daring Fireball, ha deciso di iniziare l’intervista con una domanda un po’ scomoda per Schiller, ma che era particolarmente richiesta dai possessori del melafonino. Come mai il modello entry-level dell’iPhone 6 è provvisto di soli 16 GB di memoria flash? Non sarebbe stato meglio equipaggiare lo smartphone con almeno 32 GB, come i prodotti della concorrenza? Il dirigente di Apple ha ammesso che 16 GB al giorno d’oggi possono non bastare più, soprattutto se si installano applicazioni e giochi di notevoli dimensioni, oltre che salvare musica, immagini e video ad alta qualità. Ma secondo Schiller, la soluzione non è aumentare lo spazio a disposizione nel modello entry-level, bensì affidarsi a servizi di cloud storage, come ad esempio iCloud:

"Usando sempre più i servizi di iCloud per i documenti, i video e la musica, ci siamo convinti che forse i clienti più parsimoniosi riescono a vivere in un ambiente in cui non hanno bisogno di spazi infiniti di storage locale perché questi servizi alleggeriscono il carico."

Tutto molto bello, peccato però che il servizio iCloud non è proprio gratuito. I primi 5 GB sono gratis, ma il resto si paga, e anche caro. Certo, esistono diversi servizi della concorrenza che costano di meno e offrono molto più spazio gratuito, ma siamo sempre lì: i servizi cloud non vanno affatto bene per archiviare dei file che ci possono servire in qualsiasi momento, anche quando non è disponibile la connessione ad Internet. Pensiamo ad esempio ai viaggi in treno o in aereo, dove avere la connessione Wifi è davvero raro (e nella maggior parte dei casi bisogna pagare degli extra). La soluzione in realtà sarebbe piuttosto semplice: equipaggiare ogni nuovo iPhone e iPad con uno slot d’espansione per le schede microSD, come accade da anni con gli smartphone Android. Ma non accadrà mai una cosa del genere, visto che tutto ciò andrebbe contro la filosofia della compagnia statunitense.

Schiller ha poi desiderato aggiungere che il risparmio sui modelli entry-level ha permesso di progettare un telefono con componenti hardware di altissimo livello, puntando su componenti migliori rispetto al passato, come ad esempio il sensore della fotocamera posteriore. Rimane però sempre il problema dello spazio: a che serve avere un’ottima fotocamera, se poi bisogna fare i conti con i pochi GB a disposizione?

Parlando di autonomia, Phil Schiller ha fatto sapere che i risultati attuali sono ottenibili grazie ad una serie di compromessi a livello tecnico e ingegneristico. Non è certo una novità che l’iPhone duri al di sotto delle aspettative degli utenti (praticamente non supera la giornata con un uso intenso), ma si può fare ben poco se si vuole continuare ad avere tra le mani un telefono tanto sottile, leggero ed elegante. Le batterie ad alta capacità portano a dei compromessi di spessore e peso che Apple non ha intenzione di accettare.Infine, il Macbook con Retina Display da 12 pollici: a detta di Phil Schiller, non è un notebook per tutti, sia per il prezzo che per la presenza di una sola porta dati USB-C (che serve anche a ricaricare la batteria). Ecco come viene difeso il prodotto:

"Se ogni volta ci limitiamo a fare modesti aggiornamenti incrementali, dove sarebbe il gusto? Dobbiamo correre dei rischi. Questa è la Apple che voglio, e voglio che sia coraggiosa e aggressiva nel correre i rischi."

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