L’Apple App Store nel 2019 ha mosso oltre 500 miliardi di dollari

Lo rivela Apple attraverso uno studio condotto da economisti indipendenti di Analysis Group, secondo cui le categorie più redditizie sono state le app per il mobile commerce (m-commerce), le app per beni e servizi digitali, e la pubblicità  in-app.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Nel 2019 l’ecosistema dell’App Store di Apple ha movimentato 519 miliardi di dollari in pagamenti e vendite a livello mondiale. Di questi, la quota maggiore (413 miliardi di dollari) sono associati alle vendite di beni e servizi fisici. Le categorie più redditizie sono state le app per il mobile commerce (m-commerce), le app per beni e servizi digitali, e la pubblicità in-app. I dati sono stati annunciati da Apple, e arrivano dallo studio "How Large Is the Apple App Store Ecosystem? A Global Perspective for 2019" condotto da economisti indipendenti di Analysis Group, che ha analizzato i dati dell’App Store relativi all’anno 2019 per fornire un quadro dell’intero ecosistema del marketplace di Apple lanciato nel 2008, tenendo conto di tutte le fonti di transazioni commerciali.

Oggi, l’App Store contiene quasi due milioni di app e oltre mezzo miliardo di persone lo visitano ogni settimana in 175 paesi del mondo. I pagamenti diretti da Apple agli sviluppatori rappresentano solo una piccola parte del totale quando si considerano le vendite generate da altre fonti, come i beni e i servizi fisici. Considerando che Apple trattiene una commissione sulle transazioni legate a beni e servizi digitali, oltre l’85% dei 519 miliardi di dollari totali viene incassato da sviluppatori di terze parti e da aziende grandi e piccole.

All’interno della categoria "beni e servizi fisici" che ha movimentato 413 miliardi nel 2019, le app di m-commerce hanno generato la maggior parte delle vendite, guidate dalle app di vendita al dettaglio (268 miliardi di dollari). Tra queste ci sono le app che offrono una versione digitale di negozi fisici, come H&M e Zara, e le app di marketplace virtuali che vendono beni fisici, come Yoox; non rientrano in questa categoria le app per la consegna di generi alimentari, come Deliveroo e UberEats, che fanno parte della categoria a sé chiamata ‘food delivery’ la quale ha generato movimenti per 31 miliari di dollari. Ci sono poi le app di viaggio come Booking.com e Airbnb (57 miliardi di dollari) e le app di corse a pagamento in auto (ride-sharing) come Uber e FREE NOW (40 miliardi di dollari).

61 miliardi di dollari arrivano dalle vendite e dai pagamenti associati a beni e servizi digitali (app per lo streaming di musica e video, fitness e istruzione, ebook e audiolibri, quotidiani e riviste, e servizi di incontri), principalmente giochi: questi rappresentano la tipologia di app più scaricata nel 2019. Tra i titoli principali ci sono “Mario Kart Tour”, il più scaricato nel 2019, e “Sky: Children of the Light”, eletto Gioco dell’anno 2019 per iPhone da Apple.

La pubblicità in-app ha generato 45 miliardi di dollari, di cui il 44% dai giochi.

Lo Studio ha rilevato che, in seguito alle norme di distanziamento fisico imposte dal COVID-19, le persone hanno cambiato stile di vita e trascorrono più tempo utilizzando i propri dispositivi mobili. La popolarità è aumentata per le app social che consentono ad amici e parenti di restare in contatto, cosi’ come per le app per l’istruzione e per la collaborazione aziendale a distanza (app di ‘smart-learning’ e ‘smart-working’). Durante il lockdown è aumentato l’uso di app per la consegna di cibo e generi alimentari, mentre le app legate ad attività soggette a restrizioni, o richiedenti un’interazione di persona, hanno registrato un calo.

E’ possibile consultare lo studio completo all’indirizzo  www.apple.com/newsroom/pdfs/app-store-study-2019.pdf

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