Taylor Swift torna su Spotify

I fan di Taylor Swift possono accedere all'intero catalogo di sue canzoni non solo su Spotify, ma anche su ogni servizio di streaming esistente a partire dal 9 giugno 2017. I brani di Swift mancavano su Spotify da tre anni.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Su Spotify tornano le canzoni di Taylor Swift, tre anni dopo che l’artista ne aveva chiesto la rimozione al servizio di streaming.

I fan di Taylor Swift possono accedere all’intero catalogo di canzoni dell’artista non solo su Spotify ma anche su ogni servizio di streaming esistente a partire dal 9 giugno. La conferma è arrivata dal profilo Twitter verificato @taylornation13, che ha ringraziato i fan celebrando il traguardo raggiunto dall’album ‘1989’ dell’artista, di cui sono state vendute oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo. Eccco il contenuto del tweet:

"In celebration of 1989 selling over 10 Million Albums Worldwide and the RIAA’s 100 Million Song Certification announcement, Taylor wants to thanks her fans by making her entire back catalog avaiable to all streaming services tonight at midnight. /// Nella celebrazione di 1989, che ha venduto oltre 10 milioni di album in tutto il mondo, e l’annuncio di 100 milioni di canzoni di certificate da RIAA, Taylor vuole ringraziare i suoi fan rendendo disponibile tutto il suo catalogo disponibile presso tutti i servizi di streaming stanotte a mezzanotte."

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Taylor Swift ha chiesto nel 2014 a Spotify di rimuovere le sue canzoni dal servizio di streaming musicale più popolare al mondo. "Taylor e il suo team di gestione ci hanno chiesto di rimuovere i suoi contenuti da Spotify e così è stato tutto rimosso questa mattina," un portavoce di Spotify aveva comunicato a CNET.com al momento della rimozione dei brani di Taylor Swift dal servizio musicale.

Spotify ha poi annunciato la notizia sul suo blog aggiungendo che "Ci auguriamo che lei [Taylor Swift] cambi idea e che si riunirà a noi nella costruzione di una nuova economia di musica che funziona per tutti", il team di Spotify aveva scritto nel proprio blog. "Crediamo che i fan dovrebbero essere in grado di ascoltare la musica ovunque e quando vogliono, e che gli artisti abbiano il diritto assoluto di essere pagati per il loro lavoro e al riparo dalla pirateria".

Quasi 16 milioni dei 40 milioni di utenti di Spotify – cifre aggiornate al 2014 mentre oggi sono 50 milioni gli abbonati a Spotify – avevano ascoltato brani di Taylor Swift nei 30 giorni precedenti l’annuncio della rimozione dei brani dell’artista dal catalogo del servizio, secondo i dati diffusi dalla società, e le tracce dell’artista erano presento in oltre 19 milioni di playlist.

Spotify non ha mai ha detto perché Taylor Swift ha deciso di rimuovere le sue canzoni da Spotify, e alcuni dei suoi brani sono rimasti disponibili su altri servizi di streaming, tra cui Rhapsody e Pandora. Tuttavia, è stato successivamente riportato che Taylow Swift era contraria alla versione gratuita di Spotify, quella che consente agli utenti di non pagare l’abbonamento al servizio ma di ascoltare brani in ripetizione casuale e con la pubblicità di mezzo.

Nel mese di luglio del 2014, Taylor Swift ha scritto un editoriale sul Wall Street Journal esprimendo le proprie opinioni sul dove l’industria musicale si sta spostando. "La musica è arte, e l’arte è importante e rara", ha scritto. "Importante, le cose rare sono preziose. Le cose di valore devono essere pagate. E’ mia opinione che la musica non dovrebbe essere libera, e la mia previsione è che i singoli artisti e le loro etichette saranno un giorno in grado di decidere quale prezzo un album deve avere."

Spotify sempre nel post pubblicato nel 2014 nel suo blog ha scritto: "Taylor, eravamo entrambi giovani quando ci siamo incontrati, ed ora ci sono più di 40 milioni di noi che vogliono che tu rimanga, rimanga, rimanga. E’ una storia d’amore, baby, basta dire, sì.", giocando i testi dei brani più noti dell’artista [ORIGINALE: "Taylor, we were both young when we first saw you, but now there’s more than 40 million of us who want you to stay, stay, stay. It’s a love story, baby, just say, Yes."].

Sono serviti tre anni, ma alla fine anche Taylor Swift che tanto disprezzava i servizi di musica in streaming si è dovuta ricredere. Ormai il mercato della musica si sta spostando dal download allo streaming, e Taylor forse ha compreso che anche dallo streaming legale i soldi arrivano nelle sue tasche.

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