Google attiva AMP, il web mobile diventa leggero e veloce

Google attiva lo strumento open source Accelerated Mobile Pages per migliorare radicalmente la velocità di caricamento delle pagine web su smartphone e tablet.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Google è passata allo step successivo dello sviluppo del progetto tecnologico Accelerated Mobile Pages (Amp) che consente il caricamento delle pagine dei siti da dispositivi mobili quattro volte più velocemente rispetto alle pagine ‘mobile web’ tradizionali e scambiando fino a 10 volte meno dati.  Infatti, AMP è ufficialemnte attivo in sei paesi europei, tra cui l’Italia.

AMP nasce con l’obiettivo di evitare che la rapida diffusione di strumenti di ad-blocking – in grado di bloccare i suoi annunci pubblicitari sui dispositivi mobili – porti Google a guadagnare meno soldi. Uno dei motivi principali per cui gli utenti vogliono togliere la pubblicità dai siti web quando navigano da mobile è per velocizzare il caricamento delle pagine web, ed è su questo punto che Google si sta concentrando: migliorare radicalmente la velocità di caricamento delle pagine web su smartphone e tablet.

Diversi editori e piattaforme di sei paesi europei, tra cui l’Italia, hanno aderito a questa novità, e vi diamo un’anticipazione: presto ci saremo anche noi di pianetacellulare.it – potrete sfogliare le news dal vostro smartphone in tempi rapidissimi!

Si chiama Accelerated Mobile Pages (AMP) lo strumento open source a cui Google sta lavorando, con lo scopo di semplificare la struttura delle pagine web mobile con tanti contenuti come video, animazioni e grafica, a cui si aggiungono annunci pubblicitari multimediali che solitamente allungano il tempo di caricamento delle pagine.

Il progetto è stato annunciato a metà dello scorso anno, ma Google ha subito svelato i suoi piani di lanciare AMP il prima possibile quest’anno. In seguito l’annuncio, Google ha anche distribuito una demo per dimostrare, nella pratica, i benefici che lo strumento porta con sè.

Google per diversi mesi ha lavorato con gli editori, l’industria della pubblicità e altre piattaforme web come Facebook e Twitter per fare in modo che quanti più siti possibile fossero pronti all’introduzione di AMP nel febbraio 2016. Trattandosi di uno strumento open source, AMP viene reso pubblico consentendo ad ogni azienda o organizzazione di adattarlo alle proprie esigenze.

Il capo dei prodotti News e Social di Google, Richard Gingras, ha dichiarato: "Si tratta di rendere il world wide web grande di nuovo… per assicurarsi che tutti gli utenti possano accedere all’ecosistema del world wide web, e farlo in modo immediato ovunque nel mondo."

Da quando sempre più utenti hanno iniziato a leggere notizie e accedere ai loro siti web preferiti dal proprio dispositivo mobile, molti editori hanno dovuto rapidamente adattare le pagine dei loro siti ai piccoli schermi dei telefoni cellulari, trascurando a volte aspetti come i contenuti che richiedono molto tempo per caricarsi completamente (come è il caso degli annunci pubblicitari). Il The Guardian avverte che, anche se Google dice che AMP è stato progettato per rendere più facile per gli editori mantenere i propri modelli di business, "chiunque adotterà il nuovo strumento rischia di dover fare cambiamenti radicali nel modo in cui fornisce la pubblicità online".

Google ha spiegato che il progetto AMP si basa su Amp HTML, un nuovo framework aperto e costruito sulla base di tecnologie web esistenti che permette ai siti web di creare pagine web poco pesanti. Con il tempo, altri servizi di Google, come per esempio Google News, adotteranno il formato Amp HTML.

Gia’ oggi potete provare voi stessi i benefici di AMP, perchè navigando da mobile le Accelerated Mobile Pages si possono gia’ vedere nella ricerca da dispositivi mobili in una sezione dedicata, posta nella parte superiore dei risultati, aiutandovi a trovare i contenuti e le notizie sviluppate con questa tecnologia, in modo molto rapido.

E’ solo l’inizio, perchè il progetto è in continuo sviluppo e ci saranno anche miglioramenti nelle caratteristiche del prodotto legate alla pubblicità, ai dati degli analytics e dei paywall, cioè il sistema di pagamento delle notizie.

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