Nest brevetta la Culla Intelligente

Nest di Google ha depositato domanda di un brevetto per una culla dotata di una serie di sensori e sistemi per la connettività: fotocamere, microfoni, accelerometri, tecnologie wireless e sensori per la pressione, l'aria e la luce. Esagerazione o utile per la sicurezza?

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Dopo frigoriferi, microonde, televisori, termostati, lampadine e altri dispositivi domestici, nelle case potrebbe arrivare un altro oggetto ‘smart’ e ci riferiamo alla culla dove dormono i bambini.

Nest, il produttore di dispositivi intelligenti per la casa, non ha rilasciato un prodotto veramente nuovo da quando è stato acquistato da Google nel 2014, abbiamo assistito di recente solo al lancio di dispositivi che sono degli aggiornamenti rispetto a qualcosa di preesistente.

Alla fine del mese di Giugno, lo US Patent and Trademark Office ha pubblicato una domanda di brevetto da parte di Google per un "Crib With Embedded Smart Sensors" ovvero per una "Culla con integrati Senssori Intelligenti". Maxime Veron, per Nest direttore della gestione dei prodotti e del marketing, è indicato come l’inventore del progetto.

Possiamo aspettarci da Nest il debutto di una culla intelligente in futuro? Forse sì, forse no. Tuttavia, dobbiamo sottolineare che la domanda di brevetto è stata originariamente depositata nel dicembre del 2014, ed è stata resa pubblica dallo USPTO solo il 30 giugno 2016 in quanto la domanda è stata integrata di nuovi documenti – probabilmente Nest ha aggiornato il progetto iniziale, forse perchè è prossima alla realizzazione di qualcosa.

Se Nest realmente porterà sul mercato una Smart Crib, la culla diventerebbe il quarto prodotto dell’azienda per una casa a diventare intelligente.

La domanda di brevetto descrivere una culla che include tutta una serie di sensori e sistemi per la connettività, e in particolare Nest fa notare che le persone di solito quando acquistano una culla per i loro bambini comprano anche un materasso (se no gia’ incluso) e una sorta di baby monitor. La proposta di Nest prevede quindi integrare un sistema di sensori e fotocamere nella culla: oltre a questi, anche microfoni, un accelerometro, varie tecnologie wireless e sensori per la pressione, l’aria e la luce.

A cosa potrebbero servire tutti questi sensori? Nel brevetto si leggono i seguenti esempi:

[I sensori potrebbero rilevare, per esempio, un bambino] in veglia (per esempio, attraverso un sensore di movimento e dati dal sensore di pressione), che piange (ad esempio, attraverso un microfono), che sta respirando aria con alti livelli di sostanze nocive come il monossido di carbonio (ad esempio, attraverso un sensore dell’aria), un pannolino sporco (ad esempio, attraverso un sensore dell’aria), ha sintomi di malessere (ad esempio, vomito rilevato dal sensore d’aria), palpitazioni straordinarie (ad esempio, attraverso un sensore di pressione), insolita mancanza di movimento (ad esempio, attraverso un sensore di movimento), insolita temperatura (ad esempio, attraverso un sensore di temperatura e / o una termocamera), tossisce o starnutisce (ad esempio, attraverso l’analisi dei movimenti da una fotocamera e / o un microfono), etc.

La culla potrebbe agire di conseguenza se rileva uno dei casi sopra descritti. Ad esempio, se il bambino sta piangendo, un proiettore potrebbe attivare e visualizzare sul soffitto alcuni animali o altri elementi per calmare il bambino; a questo potrebbe essere associata anche della musica ad un volume che viene determinato in base al livello di rumore ambientale rilevato nella stanza da un microfono e/o sulla base dell’orario. In questo modo il genitore non dovrebbe preoccuparsi di alzarsi dal letto se il bambino si mette a piangere alle tre del mattino.

Come sempre avvisiamo quando segnaliamo di nuovi brevetti pubblicati: un brevetto non indica necessariamente un prodotto futuro. Di conseguenza, solo perché Nest ha depositato il brevetto non significa che sul mercato arriverà a breve una culla ultra-tecnologica integrata di ogni tipo di sensore per tenere sotto controllo ogni momento del sonno del bambino. Certo è che sono in evoluzione il mercato dei baby-monitor, in quanto i genitori sono sempre piu’ preoccupati che il loro figlio stia bene, e in pochi si accontentano del ‘vecchio’ baby-monitor vocale. Avere una culla ipertecnologica non sarebbe una cattiva idea, ma un tempo i bambini crescevano tranquillamente senza gia’ tutti i dispositivi e controlli che ci sono oggi, quindi c’è davvero bisogno di una culla in grado di fare tutto cio’ che è stato sopra descritto?

Acquistereste una culla super-accessoriata come quella descritta da Nest nel brevetto o trovate che sia una esagerazione? Scriveteci nel box dei commenti qui sotto.

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