Google Allo, come viene gestita la privacy

Google chiarisce come gestisce la privacy delle conversazioni in Allo, la sua app di messaggistica. Niente crittografia attiva per impostazione predefinita, perchè limiterebbe le funzioni 'intelligenti' del suo assistente virtuale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Allo è la applicazione di messaggistica di Google che integra l’assistente digitale Google Assistant, in grado di offrire risposte generate automaticamente e intelligenti oltre ad altri suggerimenti per semplificare la vita di tutti i giorni. Riguardo la privacy, sempre piu’ al centro di discussioni, da che parte sta Allo?

Quando Google ha presentato lo scorso maggio Assistant ha detto che questo suo nuovo assistente digitale sta non uno ma dieci passi davanti rispetto la concorrenza grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale, grazie alla comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la traduzione di testi. Con l’aiuto del machine learning, Google Assistant migliora nel tempo imparando le preferenze di ciascun utente – il ‘problema’ se cosi’ possiamo definirlo è che per adattarsi sempre meglio a quelli che sono i gusti e le abitudini dell’utente, l’assistente (e quindi Google) deve raccogliere, archiviare e analizzare il comportamento della persona online. In questo modo, inevitabilmente, Google nel tempo arriverà ad avere un profilo ben definito dell’utente di Allo, un profilo ancora piu’ dettagliato rispetto a quello che gia’ puo’ avere attraverso le richerche che vengono effettuate sul web, l’uso di Gmail e tutti gli altri servizi a cui si accede tramite il proprio account Google.

Attraverso la sua pagina Twitter, Edward Snowden (la ‘talpa’ della NSA, colui che ha dato origine allo scandalo DateGate) ha esortato gli utenti ad evitare di utilizzare la app di chat Allo, che ha definito come "la sorveglianza di Google".

Google Allo

Per chi sta attento a proteggere la propria privacy, Allo è un grande pericolo. Invece di mantenere i messaggi e tutto cio’ che viene scambiato all’interno delle chat sui server aziendali per un breve periodo di tempo, Google li conserva a tempo indeterminato, o almeno fino a quando non vengono eliminati manualmente.

Come segnalato da Cnet, Google ha riconosciuto di aver riconsiderato il piano iniziale di mantenere i messaggi salvati solo per un tempo limitato, in quanto nei mesi in cui Allo è stato testato prima del lancio ufficiale è stato scoperto che la sua tecnologia di ‘Smart Reply‘ funziona meglio se è in grado di attingere informazioni da uno storico di messaggi piu’ grande.

Lo scopo di Google è di "creare un’esperienza sempre più utile e di assistenza agli utenti. Sono questi gli ingredienti che hanno reso il riconoscimento vocale di Google il più preciso al mondo e che vi permettono di fare una foto a una scritta in cinese e vederla immediatamente tradotta in inglese."

L’assistente di Google ‘conversa’ con gli utenti, in un dialogo in cui il sistema capisce cio’ che l’utente sta chiedendo e cerca di aiutare a fare ciò che serve fornendo risposte, a voce o mostrando schede informative. Ad esempio, semplifica l’acquisto dei biglietti per il cinema mentre si è in auto, trova il ristorante per uno spuntino al volo con la famiglia prima dell’inizio dello spettacolo e aiuta ad arrivare fino al cinema evitando il traffico.

Allo è il contrario di Snapchat, dove messaggi, foto e i video restano accessibili per un periodo di 24 ore. Allo, sempre se avrà successo, tra qualche anno si troverà ad essere un database ricco di informazioni degli utenti, e potenzialmente in grado di attirare hacker e governi intenzionati a spiare o entrare in possesso di dati sensibili di persone.

In un comunicato, Google ha spiegato la sua decisione di tenere i messaggi di Allo archiviati a tempo indeterminato cosi’:

"Abbiamo dato agli utenti la trasparenza e il controllo sui loro dati in Google Allo, e il nostro approccio è semplice. La cronologia di chat viene salvata [per l’utente] fino a quando si decide di eliminarla. È possibile eliminare i messaggi singolarmente o intere conversazioni in Allo".

Pertanto, se avete in programma di utilizzare Allo di Google sappiate che la società terrà salvate tutte le vostre conversazioni e messaggi; all’utente sarà comunque possibile cancellare messaggi manualmente, singoli o intere conversazioni (sempre che nel frattempo qualche governo o hacker non abbia gia’ violato i server di Google e rubato le vostre informazioni). Allo consente inoltre di impostare un timer per eliminare in automatico da Allo i messaggi sia sul proprio dispositivo sia su quello del destinatario.

Google Allo – navigazione in incognito

Per fortuna Allo integra una funzionalità interessante, la modalità in incognito, che prevede conversazioni con crittografia end-to-end, e quindi tutto cio’ che viene condiviso in quella conversazione sarà visibile solamente agli utenti che vi partecipano – nè Google nè altre persone potranno accedere a quei messaggi; e anche in caso di violazione dei server, se le informazioni su quella conversazione venissero rubate, senza la chiave per decriptare le chat le informazioni non verranno rivelati.

Tuttavia, le persone meno esperte se ne fregheranno della ‘modalità privata’ e utilizzeranno l’applicazione semplicemente come apparirà quando la apriranno. Su questo è d’accordo Eva Galperin, un analista per la Electronic Frontier Foundation che sostiene la privacy online, secondo cui nelle applicazioni che consentono all’utente di passare tra la modalità meno privata e quella privata gli utenti o scelgono la modalità sbagliata o credono erroneamente che l’intera applicazione è sicura.

Altri servizi di messaggistica, come WhatsApp, di proprietà di Facebook, e iMessage di Apple, hanno adottato un approccio diverso: in queste applicazioni i messaggi non restano vulnerabili fino a quando gli utenti decidono di eliminarli, piuttosto i testi degli utenti sono criptati end-to-end per impostazione predefinita.

Perchè Google Allo non puo’ avere la crittografia attiva per impostazione predefinita? Perchè con questa attiva, la tecnologia Smart Reply di Google Assistant non puo’ ‘leggere’ i messaggi e quindi adattarsi all’utente. Se ci fate caso, anche in Messenger Facebook avvisa che attivando la crittografia nelle chat alcune funzioni vengono disabilitate.

Cosa ne pensate di questa scelta di Google? Proverete Allo? Se si, con crittografia attiva oppure no? Scriveteci nel box dei commenti qui sotto.

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