Google assume sceneggiatori per rendere Assistant piu’ simpatico

Google ha assunto scrittori comici provenienti dalla Pixar e da The Onion per cercare di rendere il suo assistente digitale Google Assistant più simpatico.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Google ha assunto scrittori comici provenienti dalla Pixar e da The Onion per cercare di rendere il suo assistente digitale Google Assistant più simpatico.

Quando il colosso del web ha presentato il suo migliorato assistente digitale Google Assistant lo scorso giugno alla conferenza degli sviluppatori Google I/O, l’azienda di Mountain View ha detto di aver progettato il servizio per permettere alle persone di interagire con un assistente virtuale con la propria voce come in un colloquio ed avere cosi’ le risposte che cercano. Ma a quanto pare a Google non bastano le ultime innovazioni tecnologiche nel campo del machine learning (apprendimento automatico) per offrire un assistente che sia intelligente ed efficienti, ma vuole anche renderlo piu’ simpatico, cosi’ da renderlo quasi piu’ ‘umano’.

Google vuole in un certo senso infondere una personalità al suo assistente digitale dotato di intelligenza artificiale, che sarà utilizzato inizialmente nei nuovi telefoni Pixel, nell’app Duo e nello speaker Home. L’obiettivo finale è quello di rendere gli utenti sentirsi più emotivamente connessi al loro aiutante virtuale e la società ritiene che renderlo piu’ amichevole puo’ contribuire a questo.

Gummi Hafsteinsson, product management director di Google Home, ha detto al Wall Street Journal che gli scrittori delle organizzazioni Pixar e The Onion stanno già lavorando per migliorare Assistant rendendolo piu’ divertente.

Anche se questo può cambiare il gioco di AI, in realtà la sua attuazione in un dispositivo è molto più difficile.

Gli inventori hanno bisogno di mettere prestare maggiore attenzione ai dettagli, come la latenza, come gli esseri umani non hanno il tempo di occuparsi di che, mentre conversa, secondo il Wall Street Journal.

Hafsteinsson dice al Wsj che Google vuole che i suoi utenti si possano sentire emotivamente connessi con Assistant, ma la tecnologia è ancora limitata. Gran parte degli assistenti virtuali presenti sul mercato, come ad esempio Siri di Apple e Alexa di Amazon, hanno una sorta di personalità, potendo ad esempio raccontare barzellette e anche fare del beatbox. Tuttavia, nessuno di questi assistenti ha davvero una comprensione su come avere una conversazione naturale con l’utente. I principali assistenti virtuali comunicano con gli utenti attraverso un algoritmo, e quando non riescono a trovare una risposta a una domanda la risposta è di solito ‘non so’ o ‘non sono sicuro’. Google non vuole questo.

Lo speaker Google Home debutta questo mese di novembre negli USA, mentre i nuovi telefoni Pixel e Pixel XL arrivano nei negozi fisici e online il 20 ottobre, sempre negli USA. Sono questi i primi prodotto di Google con il nuovo Assistant.

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