Google: siti hackerati nel 2016 aumentati del 32 per cento dal 2015

Google ha registrato un aumento del numero di siti violati di circa il 32 per cento nel 2016 rispetto al 2015. Purtroppo, Google non si aspetta che questa tendenza rallenterà nel breve futuro.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Augurandosi che l’anno 2017 sia iniziato nel modo piu’ "sicuro" possibile per i suoi utenti, Google ha condiviso il suo Rapporto sullo stato di sicurezza del web relativo ai dati raccolti nell’anno 2016, secondo il quale rispetto all’anno precedente sono aumentati i siti web violati dagli hacker.

Iniziando con alcune tendenze sui siti compromessi del passato anno, Google condivide una spiacevole notizia: è stato registrato un aumento del numero di siti violati di circa il 32% nel 2016 rispetto al 2015. Purtroppo, Google non si aspetta che questa tendenza rallenterà nel breve futuro, in quanto gli hacker diventano sempre più aggressivi e al contempo sempre più siti diventano obsoleti. Per questo, secondo il colosso della ricerca sul web gli hacker "continueranno a capitalizzare infettando più siti".

Sul lato positivo, Google segnala che l’84% dei webmaster (coloro che sviluppano i siti web) è stato in grado di ripulire la propria piattaforma dopo aver ricevuto una segnalazione di sito compromesso. Tuttavia, il 61% dei webmaster i cui siti sono stati hackerati non hanno mai ricevuto una notifica da parte di Google come avviso che il loro sito è stato infettato perché i loro siti non erano stati verificati nella Search Console, il pannello di controllo che Google mette a disposizione per l’analisi dei siti web. A tal proposito, Google invita tutti i webmaster a registrare i siti gestiti nella Search Console, che è anche il canale principale che Google utilizza per comunicare avvisi sullo stato dei siti web.

Google nel rapporto spiega di aver ascoltato i commenti per capire meglio come puo’ aiutare i webmaster con i problemi di sicurezza. Una delle principali richieste era rendere piu’ utile, con piu’ informazioni disponibili, la documentazione legata a come comportarsi nel caso di siti compromessi: "siamo stati al lavoro per rendere la nostra documentazione più utile" ha spiegato Google, che ha, in primo luogo, creato una nuova documentazione per dare ai webmaster "più informazioni per quando il loro sito viene compromesso".

Successivamente, Google ha creato una serie di guide per i siti colpiti da attacchi noti. Avendo notato che i siti spesso vengono colpiti in modi simili quando vengono violati, studiando le somiglianze degli attacchi la società è stata in grado di creare guide per specifici tipi di attacchi noti. Ad esempio, spesso gli hacker quando violano un sito creano pagine con contenuti con parole chiave senza un senso per essere piu’ facilmente ricercate dagli utenti o scrivono frasi in giapponese collegate a finti siti di merce falsa.

Non dando torto a Google, secondo gli esperti è sempre meglio adottare un approccio preventivo e proteggere il proprio sito piuttosto che avere a che fare col rimediare alle conseguenze: con una metafora la società spiega che "una catena è forte quanto il suo anello più debole" .

Per Google, gli attacchi da hacker sono in continua evoluzione, e l’analisi e la ricerca permettono di rimanere aggiornati su come combattere le tendenze più recenti.

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