Google celebra la prima immagine di un Buco Nero

L'immagine catturata mostra che i buchi neri sono effettivamente come i fisici teorici e i registi di Hollywoods i immaginavano fossero.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Google ha deciso di rendere omaggio alla prima immagine scattata di un buco nero mostrando uno speciale doodle nella sua homepage in gran parte del mondo, ma non in Italia, nella giornata dell’11 aprile 2019.

Il primo buco nero fotografato dagli astronomi si trova a 500 milioni di trilioni di chilometri di distanza dalla Terra, in una galassia lontana lontana, misura 40 miliardi di chilometri di distanza, ed è stato fotografato dall’Event Horizon Telescope (EHT), una rete di otto telescopi sparsi in tutto il mondo. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sull’Astrophysical Journal Letters, come riportato da BBC News.

Un buco nero è un corpo celeste che ha una curvatura dello spaziotempo grande al punto da non lasciare sfuggire né la materia, né la radiazione elettromagnetica, ossia una regione dello spaziotempo con un campo gravitazionale così intenso che niente al suo interno può sfuggire all’esterno, nemmeno la luce. La velocità di fuga da un buco nero risulta maggiore alla velocità della luce, ma dal momento che la velocità della luce è un limite insuperabile, non ci sono particelle di materia o radiazioni che possono allontanarsi da quella regione.

Da Wikipedia, "in un buco nero la gravità domina su qualsiasi altra forza, quindi si verifica un collasso gravitazionale che tende a concentrare lo spaziotempo in un punto di singolarità di curvatura infinita e di ‘volume nullo’; attorno al buco nero è presente l’orizzonte degli eventi, la superficie sferica chiusa – geometrica e puramente immaginaria – contenente l’oggetto massiccio, e che delimita la regione dello spazio nella quale si hanno tali condizioni ‘senza ritorno’ ovvero la regione dalla quale classicamente non può uscire alcun segnale: questa superficie (ove la velocità di fuga eguaglia la velocità della luce) può essere attraversata da materia o radiazione che cada verso il buco nero, ma non nel senso opposto".

Il prof Heino Falcke, dell’Università di Radboud nei Paesi Bassi, che ha proposto l’esperimento, ha dichiarato a BBC News che il buco nero è stato trovato in una galassia chiamata M87 ed è più grande delle dimensioni del nostro intero Sistema Solare, con una massa pari a 6,5 miliardi di volte quella del Sole.

L’immagine catturata mostra che i buchi neri sono effettivamente come i fisici teorici e i registi di Hollywoods i immaginavano fossero, come un "anello di fuoco luminoso che circonda un buco nero perfettamente circolare" come descritto dal prof Falcke. Nell’immagine è possibile osservare l’"ombra" del buco nero: la materia attratta al suo interno, riscaldandosi, emette luce che puo’ essere vista parzialmente grazie ai radiotelescopi, rendendo osservabile la zona "in ombra" all’interno del buco nero.

Gli astrofisici avranno ora modo di analizzare l’immagine e approfondire questi elementi dello spazio. 

Qui sotto è possibile vedere l’immagine dell’orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio al centro della galassia Messier 87, ottenuta nel 2019 grazie ai radiotelescopi dell’Event Horizon Telescope, oltre al doodle animato di Google al centro del quale si vede una foto ‘polaroid’ che, in una transizione animata, arriva a mostrare lo scatto di un buco nero.

Immagine del buco nero trovato al centro della galassia Messier 87

Google doodle che celebra la prima immagine di un buco nero

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