Google Nest Hub con display ora con rilevamento ad ultrasuoni

Il rilevamento ad ultrasuoni consente ai display intelligenti di Google di reagire in base alla distanza di una persona, mostrando piu' o meno informazioni leggibili.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Per creare una esperienza utente migliore per le persone con problemi di vista, e anche per gli anziani, il team di Google Nest ha lavorato negli ultimi mesi per creare un modo piu’ semplice per più persone di leggere facilmente il display dei dispositivi Google Nest con schermo da qualsiasi distanza in una stanza. Adesso, grazie al "rilevamento ad ultrasuoni" uno smart display Google Nest puo’ mostrare solo le informazioni importanti in grande quando la persona è lontana e, invece, più dettagli quando si trova vicina al dispositivo.

Come è nato il rilevamento ad ultrasuoni per smart display Google Home.
Il Product Manager di Google Nest, Ashton Udall, in un post sul blog di Google ha spiegato che nel 2018 ha regalato a suo padre di 74 anni un Nest Hub per Natale. Nei mesi seguenti, Udall ha notato che suo padre si avvicinava spesso al dispositivo per riuscire a leggere piu’ facilmente le informazioni presenti sullo schermo, poichè non riusciva a vederle facilmente dall’altra parte della stanza. Udal si è quindi chiesto se altre persone avessero lo stesso problema di suo padre. Udall con il suo team di Google Nest ha quindi iniziato a conversare con le persone anziane che usano i prodotti Google Nest ponendo loro domande su come usano i dispositivi e osservando come interagiscono con essi. Nel corso della ricerca è emerso che una persona su tre di età superiore ai 65 anni ha una malattia oculare che riduce la vista. Inoltre, milioni di persone di tutte le età che hanno problemi alla vista.

Il team di Google Nest ha quindi compreso il bisogno di trovare una tecnologia di rilevamento capace di rilevare la vicinanza/lontananza di una persona rispetto ad un dispositivo per mostrarre le informazioni in base alla distanza rilevata, proteggendo al contempo la privacy delle persone.

Gli ingegneri del team di Udall di Google Nest hanno cosi’ pensato alla ecolocalizzazione, che è una novità per i dispositivi Google Home ma non è una novità assoluta in quanto nel regno animale già si trova. Infatti, gli animali con problemi di vista – come pipistrelli e delfini – usano l’ecolocalizzazione per comprendere e spostarsi nei loro ambienti. I pipistrelli emettono "cinguettii" ultrasonici che ascoltano come rimbalzano sugli oggetti nell’ambiente e ritornano verso di loro. Allo stesso modo, Nest Hub e Nest Hub Max emettono onde sonore impercettibili per misurare la vicinanza di una persona al dispositivo. Se la persona è vicina, lo schermo mostra più dettagli e controlli touch, mentre quando è più lontana lo schermo cambia per mostrare solo le informazioni più importanti e in una dimensione più grande. 

Per trovare il migliore layout da visualizzare sulla schermata quando una persona è vicina o distante rispetto allo smart display, il team ha testato varie altezze di testo, livelli di contrasto e quantità di informazioni e ha misurato la facilità con cui le persone potevano leggere ciò che era sullo schermo. Il design finale ha portato i tester, indipendentemente dall’età o dalla disabilità visiva, a fare commenti come "sembra più facile da leggere".

Il rilevamento ad ultrasuoni sui display intelligenti Google Nest avviene interamente sul dispositivo ed è in grado di rilevare movimenti come una persona che si muove senza essere in grado di identificare chi è la persona. Funziona già per i timer, i tempi di percorrenza e il meteo, mentre è in arrivo anche per promemoria, appuntamenti e avvisi.

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