COP26 aperto a tutti attraverso YouTube e Google Arts and Culture

In collaborazione con la presidenza di COP26, Google trasmetterà  in livestream le attività  attraverso YouTube e Google Arts and Culture, aiutando COP26 ad espandere la portata dei suoi canali digitali.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Google ha annunciato che tra qualche giorno si unirà alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 (#COP26) in programma dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 a Glasgow, sotto la presidenza del Regno Unito, al fianco dei leader mondiali per discutere su come affrontare insieme la sfida climatica. La conferenza sarà aperta a tutti, si potrà seguire tramite #GoogleArts e #YouTube.

"Una recente ricerca rivela che più del 70% della popolazione globale è preoccupata o ha paura del cambiamento climatico. Per questo, stiamo lavorando per far sì che la conferenza di quest’anno sia accessibile a tutti" ha commentato Ruth Porat, Senior Vice President and Chief Financial Officer di Google & Alphabet in un post sul blog aziendale, condividendo anche tutto ciò che Google ha fatto, sta facendo e farà come parte del proprio impegno di raggiungere emissioni carbon-free per tutte le proprie operazioni e lungo la propria filiera entro il 2030, anche attraverso investimenti in soluzioni di rimozione del carbonio basate su interventi naturali e tecnologici per neutralizzare le emissioni rimanenti.

In collaborazione con la presidenza di COP26, Google trasmetterà in livestream le attività attraverso YouTube e Google Arts and Culture (artsandculture.google.com/project/sustainability), aiutando #COP26 ad espandere la portata dei suoi canali digitali. I creatori digitali di YouTube alla conferenza creeranno contenuti da condividere con il loro pubblico globale, mentre Google stessa pubblicherà video, immagini e opere d’arte dalla ‘zona verde’ – il centro delle attività della COP26 – attraverso una nuova pagina su Google Arts and Culture, invitando le persone ovunque a partecipare alle discussioni e alle attività.

Il presidente designato di COP26 Alok Sharma ha detto: "Sono lieto che COP26 stia collaborando con Google per aiutare a portare la Green Zone della COP26 nel mondo tra pochi giorni. Con più di 200 eventi davvero interessanti e diversificati, vogliamo che tutti abbiano l’opportunità di imparare di più sull’azione per il clima e aiutare a proteggere il nostro pianeta".

"Il nostro lavoro a COP26 è parte della nostra più ampia strategia per il terzo decennio di azione per il clima" ha aggiunto Porat. "Non solo siamo impegnati ad essere più sostenibili nel modo in cui Google opera come azienda, ma siamo anche concentrati sulla costruzione di nuove tecnologie per assicurarci che anche i partner, i clienti aziendali e i miliardi di persone che usano i prodotti Google ogni giorno possano essere più sostenibili insieme a noi."

Dear Earth – YouTube Originals

Google carbon neutraldal 2007, e dal 2017 compensa il proprio uso di energia con il 100% di energia rinnovabile

Nel 2020, Google si è posta l’obiettivo di operare in tutti i suoi data center e campus con energia carbon-free 24 ore su 24, 7 giorni su 7, entro il 2030. Ciò significa che entro la fine del decennio, Google punta a fare in modo che ogni ricerca, ogni e-mail e ogni visualizzazione su YouTube avvengano senza alcuna emissione di carbonio. Lo scorso anno, Google ha raggiunto il 67% di energia carbon-free su base oraria in tutti i suoi data center, rispetto al 61% del 2019.

Cinque dei data center Google  – tra cui quelli in Danimarca e Finlandia – usano quasi il 90% di energia carbon-free. Nei campus Google l’azienda sta investendo in innovazioni energetiche sostenibili – come il tetto solare Dragonscale e le palafitte geotermiche – per avvicinarsi all’obiettivo di operare con energia priva di emissioni di carbonio entro il 2030.

Appreso che le aree urbane sono responsabili del 70% delle emissioni di carbonio nel mondo, nel 2020 Google si è impegnata ad aiutare più di 500 città a ridurre le proprie emissioni di carbonio attraverso il suo strumento Environmental Insights Explorer (EIE), che oggi aiuta le principali città – tra cui Amsterdam, Birmingham UK e Copenhagen – a mappare i loro dati sulle emissioni, il potenziale solare e la qualità dell’aria per i loro piani di risanamento.

Google ha recentemente condiviso un progetto di ricerca che, grazie all’intelligenza artificiale, può aiutare le città a migliorare il traffico con un uso più efficiente dei semafori. Questo in Israele è stato già adottato, con conseguente riduzione del 10-20% del consumo di carburante e del tempo di ritardo agli incroci. Sarà esteso anche ad altre città.

Google è anche impegnata ad aiutare clienti aziendali come Whirlpool, Etsy, HSBC, Unilever e Salesforce a sviluppare soluzioni per le sfide specifiche che si stanno preparando ad affrontare sul cambiamento climatico. Unilever sta lavorando con Google Cloud e le immagini satellitari di Google Earth Engine per aiutare ad evitare la deforestazione nella propria catena di approvvigionamento. All’evento annuale Cloud Next di Google, che si è tenuto qualche settimana fa, l’azienda ha lanciato Carbon Footprint, uno strumento che aiuta le aziende di ogni dimensione a valutare le proprie emissioni di carbonio in base al loro utilizzo di Google Cloud Platform.

Google si è anche impegnata ad aiutare 1 miliardo di persone a fare scelte più sostenibili entro il 2022 attraverso i suoi prodotti e servizi. Recentemente, Google ha condiviso diversi nuovi modi in cui le persone possono utilizzare i prodotti di Google per fare scelte sostenibili – dalla scelta di percorsi green alla ricerca di voli e hotel più sostenibili, con strumenti per supportare l’uso di energia pulita da casa con i prodotti Nest e offrendo informazioni sul cambiamento climatico da fonti autorevoli come le Nazioni Unite. 

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