Microsoft brevetta il PC modulare

Microsoft ha un brevetto per una piattaforma che consente alle persone di avere computer i cui componenti possono essere cambiati quando ormai sono diventati obsoleti o hanno bisogno di essere potenziati. E' in arrivo il computer modulare, ma è una novita'?

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Non è un concetto del tutto nuovo quello di un computer modulare, dal momento che un tempo (anche ora ma è cosa meno diffusa) si poteva assemblare un computer desktop con i componenti che si voleva, ma adesso siamo in una nuova era digitale, e quindi non sorprende che Microsoft ha scelto di fare richiesta di un brevetto per una piattaforma che consenta alle persone di possedere computer i cui componenti possono essere cambiati quando ormai sono diventati obsoleti o hanno bisogno di essere potenziati.

Dello smartphone modulare si parla gia’ da almeno un paio di anni, quindi capire come potrebbe funzionare  un computer modulare non è difficile. Il concetto di base non cambia: i pezzi del computer si possono cambiare e aggiornare singolarmente.

Il nuovo brevetto, che proviene da uno dei designer del tablet Surface di Microsoft, è stato rilasciato all’inizio di questo mese e in esso Microsoft descrive un dispositivo computer o tablet con un hardware che puo’ essere cambiato attraverso dei moduli (CPU/RAM/hard disk, ecc) proprio come previsto da Google nel suo progetto Ara.

Va tuttavia precisato che Microsoft non sta copiando da Google. Infatti, come ricordato su ZDNet, prima ancora che Microsoft acquistasse Nokia, e prima ancora che Google rendesse noto al pubblico il suo progetto Ara, la società di Redmond aveva depositato un brevetto per un telefono modulare costruito con componenti che potrebbero funzionare in modo indipendente o come parte del telefono.

Il primo vantaggio di avere un computer modulare è sicuramente la possibilità di personalizzare il dispositivo in base alle proprie esigenze. Si parte da una configurazione base venduta da Microsoft e poi ciascun utente puo’ aggiungere RAM, spazio di memoria, scheda grafica piu’ potente, processore migliore e così via.

Inoltre, i computer modulari potrebbero ridurre l’inquinamento. Come? Invece di buttare via un computer e farlo diventare un rifiuto dopo due anni perchè il processore è vecchio, mentre magari lo schermo o il disco rigido sono ancora buoni, l’utente potrebbe aggiornare solo il componente diventato obsoleto, in linea con i progressi tecnologici. Questo porta anche ad una riduzione delle spese, in quanto il consumatore andrebbe a spendere meno nel cambiare un modulo piuttosto che l’intera macchina.

Se tutti avessero un computer modulare, inoltre, il progresso tecnologico potrebbe essere ancora piu’ veloce di quanto non sia oggi: per una nuova tecnologia non ci sarebbe bisogno di aspettare decenni perchè i consumatori restino al passo con l’evoluzione digitale perchè non hanno soldi da investire nelle novità di ultima generazione. Di conseguenza, piu’ velocemente i consumatori stanno al passo con la tecnologia, piu’ le innovazioni vengono superate da quelle nuove.

Una delle firme del brevetto è di Tim Escolin, un progettista senior della divisione Surface di Microsoft, che progetta il design e gli accessori per i tablet di Microsoft.

Un futuro modello di Surface di Microsoft potrebbe lanciare l’era dei computer modulari. Il brevetto c’è, speriamo che non si sarà bisogno di attendere molti anni. 

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