Traffico dati da smartphone: nel 2022 crescono le offerte con tanti GB inclusi

Traffico dati da smartphone: nel 2022 crescono le offerte con tanti GB inclusi

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Redazione

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Prezzi mini e tanti Giga. La conquista di nuovi clienti passa dal traffico dati sullo smartphone. È questo il fattore chiave. Lo sanno bene sia gli operatori tradizionali (i cosiddetti MNO) sia quelli virtuali (gli MVNO). Ecco perché la quantità di GB disponibili nelle offerte mobile è aumentata del +59% in dodici mesi (da settembre 2021 a settembre 2022). Un boom delle offerte con molti GB inclusi rilevato dall’Osservatorio SOStariffe.it, che ha radiografato il mercato della telefonia mobile nel corso del 2022. 

La calamita del traffico dati

A dire la verità, questa tendenza non è una novità assoluta, dato che ha preso piede ormai da qualche anno. Infatti, sia gli operatori tradizionali sia quelli virtuali (cioè che non dispongono di una rete di proprietà ma si appoggiano alla rete degli operatori tradizionali) non hanno ritoccato i prezzi all’insù, semmai hanno scommesso su un massiccio incremento del traffico dati compreso nei pacchetti per provare a strappare clienti ai rivali.

Questo trend ha fornito però un ulteriore elemento di riflessione: tanto gli MNO quanto gli MVNO hanno maturato la consapevolezza che la calamita per i nuovi clienti non siano più i prezzi bassi. Anche perché le compagnie di telecomunicazioni non possono più scendere al di sotto di una certa soglia, altrimenti addio ricavi.

 

La fotografia delle tariffe

Che cosa cerca chi è a caccia di una nuova offerta? Anzitutto il potenziale nuovo cliente può trovare prezzi più appetibili guardando alle promozioni per navigare in 4G, che costano il 47% in meno del 5G, includendo solo il 35% in meno di dati mensili.
Nel 2022, in media, le promozioni con canone più basso di 10 euro veleggiano sui 7,60 euro al mese circa, offrendo però una ricca dotazione Internet, pari a circa 98 GB. Nel 2021, invece, la media dei consumatori aveva accesso a 64 GB spendendo 7,40 euro ogni mese.
Setacciando le offerte sia degli operatori tradizionali che virtuali, quest’anno i consumatori possono fare affidamento su una manciata di minuti in più (+3,5%), che da 2720 passano a 2814. Stabili invece gli sms inclusi, che sono praticamente gli stessi (+0,1%), circa 1825.
La novità più rilevante arriva sul versante delle tariffe. Anche se gravita attorno ai 10 euro al mese, il prezzo fa segnare in media un calo del -5% (dai 10,43 del 2021 ai 9,91 di quest’anno), ma con un’impennata dei GB in più (+49,3%) che lievitano da 73 a 109 GB ogni mese.

Più GB inclusi fanno gola
Passando sotto la lente d’ingrandimento le scelte fatte dagli operatori tradizionali, questa ricerca evidenzia che per quattro MNO (TIM, Vodafone, WINDTRE e Iliad) i minuti per le chiamate inclusi nelle offerte si mantengono gli stessi: circa 2.803 al mese. Crescono invece gli sms compresi nel pacchetto, in media da 1910 a 2213 nell’arco dei dodici mesi e pari al +15,9%.
A fronte di un prezzo in flessione sui pacchetti (-2,9%) che nel 2022 si aggira attorno ai 14 euro al mese (anziché 14,50 euro mensili dello scorso anno), i nuovi clienti possono beneficiare di una montagna di GB aggiuntivi: da 83 al mese volano in media a 132 GB mensili (+59%).
Ma qual è stato il motivo dietro la scelta compiuta dagli operatori MNO di non ritoccare le tariffe verso l’alto? Risposta: l’avanzare della concorrenza degli operatori virtuali.

La rincorsa degli operatori virtuali
Nel corso dell’ultimo anno, gli MVNO sono più agguerriti. A cominciare dall’aumento di GB inclusi: in media da 68 sono balzati a 97 ogni mese, 29 GB in più (pari al +42,6%) nel giro di un anno. Per passare poi al fatto che le compagnie virtuali puntano su pacchetti con più minuti inclusi: da una media di 2672 a 2824 al mese (+5,7%), mentre gli sms si riducono: da 1775 a 1655 ogni mese (-6,8%). Per arrivare infine alla flebile diminuzione (-0,1%) del prezzo mensile: circa un centesimo in meno, dagli 8,13 del 2021 agli 8,12 euro al mese richiesti in media nel 2022. 

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