Flash Fiber, TIM e Fastweb insieme per Fibra in FTTH

Flash Fiber e' la joint venture controllata all'80 per cento da TIM e per il restante 20 per cento da Fastwe ha come scopo la realizzazione in 29 città di reti in fibra ottica in architettura FTTH (Fiber to the home). L'accordo consente di realizzare in tempi più brevi due reti GPON anziché una.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Nel 2016 è nata Flash Fiber, una joint venture controllata all’80% da TIM e per il restante 20% da Fastweb, costituita con l’obiettivo di accelerare la realizzazione delle infrastrutture a banda ultralarga con tecnologia FTTH, in parole piu’ semplici per portare la fibra ottica direttamente nelle case degli italiani. All’inizio di febbraio è stato avviato un procedimento istruttorio dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Telecom Italia e Fastweb per Flash Fiber, che ha portato alla luce chiaramente perchè è nata e quali sono gli obiettivi di questa azienda, che andremo qui sotto a ricapitolare.

In base all’accordo di coinvestimento, Flash Fiber ha come scopo la realizzazione in 29 città di reti in fibra ottica in architettura FTTH (Fiber to the home). In particolare, il progetto in comune prevede che, nelle aree dove sono già presenti reti FTTC (Fiber to the cabinet, Fibra fino all’armadio di strada) di TI e di Fastweb, FF realizzi il collegamento in fibra ottica tra l’armadio stradale e la sede dell’utente finale, all’interno degli edifici, principalmente per i clienti residenziali e microbusiness. In questo modo, TI e Fastweb realizzeranno due reti FTTH, delle quali la prima parte (rete primaria) risulta già in essere sulla base degli investimenti effettuati autonomamente dalle parti, mentre la componente secondaria (tra il Centro Nodale Ottico – CNO e gli edifici dove si trovano le unità immobiliari dei clienti) sarà strutturata secondo il modello GPON (Gigabit-Capable Passive Optical Network), che consente di servire 4 più clienti contemporaneamente tramite il medesimo cavo di fibra ottica. Le infrastrutture così realizzate saranno rese disponibili da FF in uso esclusivo a TI e FW ad un prezzo concordato, mentre risorse di rete eventualmente eccedenti il fabbisogno delle parti resteranno nella disponibilità di FF che potrà cederle in uso a richiedenti terzi.

Il piano industriale di Flash Fiber prevede di collegare entro il 2020 circa 3 milioni di unita’ abitative nelle principali 29 citta’ italiane con tecnologia FTTH, che consente velocità di collegamento di 1 Gigabit al secondo, per un investimento complessivo previsto di 1,2 miliardi di euro.

Flash Fiber

Secondo quanto indicato nel business plan, Flash Fiber prevede l’affidamento in outsourcing a TIM e Fastweb dei lavori di realizzazione della infrastruttura di rete. FF opera esclusivamente nella fornitura a livello wholesale dei servizi di accesso alla “fibra spenta” e ai cavidotti relativamente alla rete secondaria in fibra ottica, alle tratte di adduzione e ai terminali; non è prevista la fornitura di servizi attivi su fibra ottica invece forniti – autonomamente e in concorrenza tra loro – da TI e Fastweb, anche mediante l’acquisizione dei necessari elementi passivi da FF (segmenti end to end o alberi GPON).

FF, in quanto proprietaria dell’infrastruttura, si fa titolare dell’offerta di servizi di accesso all’ingrosso (fibra spenta, segmenti terminali e infrastrutture di posa), nella misura in cui vi sia disponibilità di capacità residua – e in ogni caso entro un limite concordato dalle parti -, una volta soddisfatte le domande di capacità di rete di TI e di Fastweb. Le modalità/condizioni tecniche di offerta restano analoghe a quelle attualmente previste da TI quale operatore avente significativo potere di mercato.

TI e Fastweb si occupano di offrire sul mercato, autonomamente e in competizione tra loro, i servizi attivi di accesso su fibra ottica (VULA e Bitstream), secondo le condizioni tecniche attualmente previste dalle due società.

Quanto alle modalità tecniche di accesso alla fibra spenta di FF, queste vengono modellate sulla base dell’offerta di riferimento di TI approvata dall’Agcom. La possibilità per gli operatori alternativi di acquistare fibra spenta da FF è subordinata al possesso di reti in fibra ottica fino al Centro Nodale di riparto elementare ottico (CNO) oppure fino ai ripartitori ottici di edificio (ROE). Nel primo caso, gli operatori alternativi devono dotarsi di reti proprietarie in fibra ottica fino al CNO, cioè fino al punto di consegna del traffico gestito da FF, localizzato verosimilmente in prossimità del cabinet. Nel secondo caso, gli operatori alternativi devono portare la propria fibra ottica ancora oltre, fino alla base degli edifici. In sintesi, affinché gli operatori alternativi siano in grado di acquistare servizi di accesso alla fibra spenta da FF, devono, al minimo, possedere una propria rete FTTC.

Tutti i nuovi clienti di TI e Fastweb (residenziali e microbusiness) verranno attestati sulla nuova rete. I clienti attuali (attestati sulla rete in rame) verranno progressivamente migrati ai nuovi servizi ultra broadband passanti sulla infrastruttura posata dalla società.

Il piano di stesura della rete prevede che un singolo edificio venga raggiunto da un unico cavo multifibra all’interno del quale vengono dedicate le fibre ottiche necessarie alla gestione dei due alberi GPON riservati rispettivamente a TI e FW. Per quanto riguarda il raccordo terminale (c.d. verticale), fermo restando quanto previsto dall’accordo e dal business plan, i soci possono valutare anche diverse modalità realizzative. Nel caso di passaggio del cliente ad altro operatore sarà assicurato il diritto di accesso al verticale secondo i principi definiti dalla Delibera AGCom 538/13/CONS1 .

L’accordo di coinvestimento prevede anche ulteriori aree di possibile cooperazione, oltre la costruzione di una rete in fibra ottica. In particolare, sia il business plan, sia il portale wholesale di TI, riportano che, in concomitanza con la costituzione di FF, TI e Fastweb avrebbero raggiunto un accordo in base al quale TI si è assicurata un IRU (Indefeasible Right of Use), di durata trentennale, sulle infrastrutture di fibra ottica di proprietà di Fastweb presenti in 6 delle 29 città interessate dal progetto in questione. Fra gli accordi commerciali inclusi nell’operazione vi è il rinnovo del contratto stipulato fra Fastweb e TI a mezzo del quale quest’ultima mette a disposizione della prima la propria infrastruttura di rete passiva nelle medesime città.

TIM e Fastweb sostengono che l’accordo consente di realizzare in tempi più brevi due reti GPON anziché una, a parità di costi, rispetto a quanto possibile con un investimento posto in essere da ciascuna parte indipendentemente. 

FF offre servizi di accesso all’ingrosso su rete fissa. L’accesso all’ingrosso in postazione fissa può essere fornito mediante strumenti diversi quali l’utilizzo di portanti fisiche in rame, in fibra ottica e WLL (Wireless Local Loop). In particolare, FF fornisce servizi di accesso alla rete secondaria in fibra ottica e alla verticale. 

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