5G, il Mise ha stabilito chi puo’ partire con la sperimentazione e dove

E' partito il processo di sperimentazione del 5G in Italia, è iniziato il cammino per dotare l'Italia di una tecnologia per reti mobili di Quinta generazione.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Prende il via la sperimentazione del 5G in Italia in 5 città italiane: l’area metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera. Il Ministero dello Sviluppo Economico con determina direttoriale del 2 agosto 2017 ha approvato la graduatoria elaborata dalla commissione al fine di dare attuazione alla Comunicazione CE n.2016/588, c.d. “5G Action Plan” entro il 2020, in seguito all’avviso pubblico del 16 marzo 2017 con cui è stata aperta la procedura per l’acquisizione di proposte progettuali per la realizzazione di sperimentazioni pre-commerciali nella disponibilità di spettro radio 3.6 – 3.8 Ghz. Come stabilito dal Mise, la sperimentazione del 5G in Italia parte con Vodafone a Milano, con Wind Tre e Open Fiber a Prato e L’Aquila, con Telecom Italia, Fastweb e Huawei Technologies Italia a Bari e Matera.

"Vogliamo che i territori individuati diventino luoghi per la sperimentazione dei servizi innovativi. ‘infrastruttura è la condizione abilitante, ma la vera sfida è quella di candidare l’Italia ad essere punto di riferimento per la creazione di prodotti e servizi che sfruttino la tecnologia 5G" ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli quando è stato annunciato il bando.

I progetti saranno essere realizzati in quattro anni nelle seguenti aree geografiche: Area 1: Milano – area metropolitana; Area 2: Prato e L’Aquila; Area 3: Bari e Matera. L’area metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera sono state selezionate sulla base di criteri relativi alla distribuzione geografica, alla capillarità di connettività ultraveloce, alla disponibilità di frequenze nella banda 3,7-3,8, all’appartenenza ai corridoi europei. In particolare, il ministero dello Sviluppo economico ha fatto sapere che L’Aquila è stata selezionata in quanto nella fase di ricostruzione post-terremoto, e Matera in quanto capitale europea della cultura 2019 su cui stanno insistendo molti progetti che guardano al digitale. 

Il termine di presentazione delle domande di partecipazione è stato il 12 giugno 2017.

Per l’Area 1 (Area metropolitana di Milano), Vodafone ha vinto la gara per la sperimentazione del 5G con 92,6 punti su 100, seguita da Telecom Italia, Fastweb, Linkem e Ericsson Telecomunicazioni con 79,7 punti su 100.

Per l’Area 2 (Prato e L’Aquila), Wind Tre e Open Fiber hanno vinto la gara per la sperimentazione del 5G con 74,3 punti su 100, seguite da Vodafone Italia con 71,5 punti su 100 e, al terzo posto, da 2bite con 67,8 punti su 100.

Per l’Area 3 (Bari e Matera), Telecom Italia, Fastweb e Huawei Technologies Italia hanno vinto la gara per la sperimentazione del 5G con 86,6 punti su 100, seguite da Vodafone Italia con 84,1 punti su 100.

Considerato che il protrarsi della conclusione delle attività della commissione, giustificato dal minor tempo a disposizione a seguito della proroga concessa per la presentazione dei progetti, coincide con il tradizionale periodo della pausa estiva e di chiusura delle società si è reso necessario differire a settembre i termini per le successive fasi procedurali. Il prossimo step sarà l’individuazione per ognuna delle tre aree dei progetti ammessi alla fase della procedura negoziata (scadenza 5 settembre 2017); seguirà la procedura negoziata e rilascio dell’autorizzazione provvisoria alla sperimentazione per i progetti definitivi a cura della competente Divisione del Ministero (scadenza 22 settembre 2017). Il termine del 25 luglio 2017 entro il quale il soggetto aggiudicatario deve inviare via PEC “le proposte progettuali definitive” è stato posticipato al 19 settembre 2017.

5G: come sta per cambiare il modo di connettersi ad Internet

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Graduatoria Mise

Il 5G non è solo un’evoluzione del 4G, ma è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo. La rete mobile di prossima generazione 5G promette una capacità di trasmissione fino a 10 Gbit/s (centinaia di volte oltre la velocità del 4G), ma anche capacità di poter gestire molti più dispositivi connessi contemporaneamente anche a kmq di distanza e con prestazioni di latenza bassissima, dell’ordine del millisecondo. Il 5G abiliterà nuovi servizi innovativi che cambieranno anche il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese.

Il 5G permetterà di fornire molti nuovi servizi, non solo nelle comunicazioni ma anche per i milioni di sensori che potranno essere collegati, dagli smartwatch agli oggetti domestici dell’Internet of Things (o Internet degli Oggetti), per arrivare ad avere una società ‘fully connected’.

IL BANDO. Nel’area metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di mettere a disposizione le frequenze chiedendo, attraverso il bando aperto, agli operatori interessati e a quanti volessero partecipare a questa evoluzione di presentare i loro progetti. Hanno potuto presentare proposte progettuali le imprese autorizzate ai sensi dell’ art. 25 del decreto legislativo n. 259/2003 per la fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica accessibile al pubblico o impegnato, nella domanda di partecipazione, a conseguire prima del rilascio dell’autorizzazione provvisoria alla sperimentazione dei diritti d’uso delle frequenze nella banda 3.6 – 3.8 Ghz l’autorizzazione di cui al sopracitato art. 25, quali capofila di forme di aggregazione, partenariato ed altra modalità di intesa e/o coordinamento – di durata pari alla sperimentazione – con almeno uno dei soggetti di ciascuna delle seguenti categorie: università, enti e centri di ricerca; imprese di livello nazionale o internazionale con specifiche competenze nel settore dei servizi oggetto della sperimentazione, che non siano operatori di rete e/o servizi di comunicazione elettronica. Possono far parte dell’aggregazione anche pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese, start-up, associazioni di categoria ed altri soggetti privati, purché in quota minoritaria. In ogni caso il soggetto capofila deve essere uno o più operatori di comunicazione.

Il bando del Ministero non vuole servire solo per sperimentare la rete 5G da un punto di vista infrastrutturale, in quanto ha richiesto anche la presentazione di progetti che sono stati valutati sia rispetto alla parte infrastrutturale che a quella dei servizi che saranno sperimentati. Il bando si è rivolto dunque agli operatori TLC ma anche ad altri soggetti di livello nazionale ed internazionale pronti a sperimentare servizi con la tecnologia 5G – ad esempio università, enti e centri di ricerca, Pmi locali, startup ed enti pubblici.

"Questo, ed il parallelo lavoro sul piano banda ultra larga, che consentirà a tutti i territori di avere a disposizione la fibra" ha proseguito Giacomelli, "ci metterà nelle condizioni di replicare in tutto il paese quanto sperimenteremo in questa fase, perché riteniamo che la sfida digitale sarà vinta se tutti i cittadini e le nostre imprese potranno beneficiare di rete e servizi innovativi."

Questo progetto del Ministero dello Sviluppo Economico è indipendente dal progetto "Torino 5G" che TIM ha annunciato a marzo, il quale prevede che entro il 2018 sarà avviata a Torino la prima sperimentazione in ambito metropolitano della tecnologia 5G con l’obiettivo di dare impulso alla realizzazione di una rete mobile di nuova generazione, prevedendo l’estensione progressiva sul territorio urbano comunale della nuova infrastruttura a banda ultralarga mobile con l’obiettivo di coprire l’intera città entro il 2020.

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