Fatturazione ogni 28 giorni: Altroconsumo valuta class action per chiedere indietro i soldi agli operatori

Ad Altroconsumo la multa dell'Agcom a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per le bollette a 28 giorni non basta: la tredicesima va restituita ai consumatori.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha sanzionato gli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per 1,16 milioni di euro a testa per fatturare ogni 4 settimane e quindi ci sarà un graduale ritorno alla fatturazione mensile nei prossimi mesi (scopri qui i dettagli).

Per "non aver rispettato le modalità di comunicazione nel rinnovo delle tariffe" e "per essere stati poco trasparenti sulla rimodulazione" Altroconsumo ha annunciato che sta valutando se aprire una class-action per chiedere il rimborso del ‘mese in piu’ pagato’ nell’arco di un anno. A conti fatti, infatti, con le fatture a 28 giorni i clienti hanno pagato un mese mese in piu’, come tredici mensilità all’anno.

"Ci stiamo battendo per chiedere agli operatori di telefonia mobile, fissa e pay-tv di restiruire ai consumatori i soldi" ha comunicato Altroconsumo, che consente a chi interessato di prendere parte alla class-action di iscriversi attraverso il sito www.altroconsumo.it per far parte di questa iniziativa ed essere informato sugli sviluppi.

In pochi giorni dall’apertura del form di isrizione le adesioni sono arrivate a quasi 6000.

Dopo la sanzione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni agli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb ritorneranno le fatture mensili per telefonia fissa, mobile e pay tv come previsto dall’emendamento approvato dalla commissione Bilancio del Senato, che abolisce la fatturazione ogni 28 giorni. Ancora non si sa come si comporteranno gli operatori con il ritorno delle fatture mensili: con la fatturazione a 28 giorni c’è stato un aumento medio dei prezzi dell’8.6% e i consumatori potrebbero andare a risparmiare se le offerte/promozioni torneranno ad avere lo stesso prezzo di quando avevano scadenza mensile ma c’è il rischio che gli operatori adegueranno i prezzi aumentati dell’8.6% con la fatturazione a 28 giorni in modo tale da far pagare le tredici mensilità in 12 canoni annuali.

TIM ha già annunciato che, a partire dal 1 gennaio 2018, in attuazione a quanto disposto dalla Legge n. 172/17 del 4 dicembre 2017 in tema di cicli di fatturazione, adotterà, per le Offerte/Opzioni Business di telefonia mobile e per le relative promozioni e/o condizioni di miglior favore, una valorizzazione su base mensile, anziché ogni 4 settimane, di canoni (per le linee di abbonamento) e contributi (per le linee ricaricabili), con conseguente fatturazione degli stessi su base bimestrale, anziché ogni 8 settimane. Tale modifica non comporterà alcuna variazione della spesa complessiva annuale, ma si sostanzierà nella riduzione del numero di canoni e contributi addebitati in un anno (da 13 a 12). Per effetto della divisione della spesa annuale per 12 anziché per 13 l’importo di ciascun canone e contributo risulterà maggiorato del 8,6%. Fanno eccezione alcune offerte/opzioni, nelle versioni abbonamento e ricaricabile, in quanto per esse sarà mantenuto invariato l’importo di canoni e contributi, pur a fronte della riduzione a 12 del numero di canoni e contributi addebitati in un anno, determinando così una riduzione della spesa annuale pari al 7,9%.

Come ricordato da Altroconsumo, le compagnie per adeguarsi hanno 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Fiscale (si prevede ad Aprile 2018) e, nel caso di violazione della norma, si troveranno a dover pagare ai consumatori un indennizzo forfettario pari a 50 euro entro una data stabilita dall’Autorità delle Comunicazioni, oltre ad 1 euro per ogni giorno successivo alla scadenza. E’ previsto anche il raddoppio delle sanzioni dell’AGCOM da un minimo di 240.000 euro a un massimo di 5 milioni.

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