TIM e Infratel si accordano per usare la fibra della rete pubblica in 600 comuni

L'obiettivo e' superare il digital divide nel nostro paese, in coerenza con la strategia nazionale per la diffusione della banda ultralarga nelle aree 'a fallimento di mercato' non oggetto in passato di bandi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Infratel Italia e TIM hanno siglato un accordo che consentirà di “accendere” tutte le infrastrutture di accesso della rete pubblica in fibra ottica realizzata da Infratel in 8 regioni – Abruzzo, Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia e Marche – in circa 600 comuni oggetto dell’intervento con il modello diretto.

L’accordo si basa su diritti d’uso quindicennali e si inserisce nell’ambito del “Contratto Quadro per la concessione dei diritti d’uso su fibra ottica e per la fornitura dei servizi accessori” siglato tra TIM e Infratel nel novembre del 2018, rappresentando una importante collaborazione tra pubblico e privato per superare il digital divide nel nostro paese, in coerenza con la strategia nazionale per la diffusione della banda ultralarga nelle aree “a fallimento di mercato” non oggetto in passato di bandi.

L’accordo porterà ad un programma di attività da condividere con le regioni ed i comuni interessati dall’intervento, con una road map di attivazioni da parte di TIM conseguenti alla consegna della fibra ottica da parte di Infratel e contraddistinta da date certe riguardo l’attivazione dei servizi ai cittadini, alla pubblica amministrazione ed alle aziende di quei territori.

L’accordo prevede un acquisto rilevante da parte di TIM di infrastrutture di fibra spenta realizzate da Infratel, da usare per portare la banda ultralarga nei comuni individuati dal progetto. 

TIM prevede di utilizzare ed integrare le infrastrutture di rete in fibra ottica realizzate dalla società in-house del MiSE per fornire i servizi ultrabroadband in tecnologia FTTC e FTTH arrivando a coprire piu’ di un milione di cittadini e imprese dei 600 comuni interessati.

Viene cosi’ superato il rischio emerso lo scorso novembre alla riunione del Comitato di Indirizzo Infratel che, a fronte dello stato di completamento di molti comuni, con lavori già terminati e collaudati, altri comuni potessero rimanere “spenti” per il mancato interesse da parte degli operatori. 

L’accordo non esclude ad altri operatori l’accesso alla rete pubblica ma al contempo stabilisce un cronoprogramma di attivazioni certo sulla base della disponibilità della fibra all’effettivo completamento dei lavori.

Nel corso dei negoziati per definire tutti gli aspetti contrattuali si era già iniziato a lavorare al piano di attivazione, con la diffusione massiva dei servizi è prevista già dal 2019 con completamento nel 2020/2021. 

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