Vodafone annuncia Campus Universitario 5G a Palermo

Vodafone realizzerà  entro i prossimi tre anni una rete 5G ibrida a copertura dell'area dell'Università  degli Studi di Palermo e del Policlinico Universitario Paolo Giaccone per abilitare nuove funzionalità  per la didattica e la ricerca.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Vodafone Italia e Università degli Studi di Palermo hanno annunciato l’avvio del progetto “5G 4 A Smart Sicilian Academic Campus” che prevede la realizzazione, entro i prossimi tre anni, di una rete privata 5G ibrida (Mobile Private Network, MPN) a copertura dell’area dell’Università degli Studi di Palermo, inclusa la sua sede distaccata a Trapani, e del Policlinico Universitario Paolo Giaccone, ospedale universitario e sede della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Palermo. 

Sostenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dalla Regione Siciliana, questo progetto è aggiudicatario del Connecting Europe Facility dell’Unione Europea, lo strumento di finanziamento per promuovere la crescita, l’occupazione e la competitività dei Paesi a livello europeo attraverso investimenti infrastrutturali mirati.

Finanziata con un totale di 4 milioni di euro, l’iniziativa prevede lo sviluppo di progetti in cui la tecnologia 5G abiliti nuove funzionalità e approcci all’istruzione e alla formazione nelle università e negli ospedali, nonché la creazione di un sistema di assistenza continua. Il personale universitario delle sedi di Palermo e Trapani e del Policlinico Universitario potrà così sfruttare il potenziale della tecnologia applicata agli ambiti sanitario e della formazione, con vantaggi come una velocità di trasmissione dati maggiore, un consumo energetico limitato e una latenza inferiore rispetto a quella disponibile oggi per i servizi.

Il progetto prevede anche la rrealizzazione di una piattaforma di apprendimento di Extended Reality (XR) – tecnologia che include gli ambienti reali e virtuali e le interazioni uomo-macchina generate dalla tecnologia informatica e dai dispositivi indossabili – che renderà accessibili nuove esperienze di apprendimento immersive, collaborative e fluide sia in presenza sia da remoto, grazie alla banda larga e alla bassa latenza della tecnologia 5G.

L’infrastruttura di rete privata di cui saranno dotati il Polo Universitario e le sue sedi sarà integrata nella rete mobile pubblica di Vodafone (per questo si tratta di una MPN ibrida), che fornirà copertura veloce 5G sia alla popolazione locale attraverso la rete pubblica sia all’interno dell’Università degli Studi di Palermo con sistemi di sicurezza nella trasmissione e segregazione dei dati, oltre che una ridotta latenza end-to-end grazie alla connessione diretta fra la piattaforma di rete (Local Core Edge) e quella applicativa (Multi Access Edge Computing – MEC) all’interno dell’Università.

Saranno realizzati due use case grazie anche all’apporto dei partner di Vodafone FifthIngenium – azienda vincitrice della terza edizione di “Action for 5G”, il bando di Vodafone Italia dedicato a startup, piccole e medie imprese e imprese sociali che vogliano contribuire con le loro idee e progetti allo sviluppo del 5G in Italia – e Webgenesys S.p.A., system integrator attivo sul mercato nazionale nei settori ICT, digital innovation e cloud transformation: "XR Learning Solution" e "The eHealth LMS". Il primo prevede la creazione di "classi aumentate" all’interno dell’università, ciascuna con dispositivi XR e sistema di mirroring (per proiettare l’esperienza a schermo, facendola fruire a chi non indossa un visore o è connesso da remoto), che serviranno come ambienti di apprendimento dinamico per studenti sia in presenza che da remoto. Il secondo sarà dedicato invece alla formazione medica basata in prevalenza su sistemi di simulazione (Simulation-Based Medical Education, SBME), con l’obiettivo di creare scenari clinici interattivi per studenti e ricercatori per diagnosi e gestione terapeutica in tempi ridotti o addirittura in tempo reale; in questo modo, studenti e ricercatori potranno effettuare diagnosi da remoto senza esporre ad alcun rischio i pazienti. 

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