Legge di Moore: 50 anni dopo la sua legge potrebbe andare in Pensione

La famosa Legge di Moore, che afferma che la densita' dei transistor in un processore raddoppia ogni 2 anni, potrebbe presto tramontare.

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Redazione

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La famosa Legge di Moore, che afferma che la densità dei transistor in un processore raddoppia ogni 2 anni, potrebbe presto tramontare.

Attenzione: non si tratta di un teorema scientifico ma piuttosto di una previsione a lungo termine, attraverso la quale Moore ipotizzava che la potenza dei processori potesse raddoppiare ogni 2 anni.

Dagli anni ’60 ad oggi, effettivamente, abbiamo assistito ad un aumento di potenza di calcolo senza eguali in passato, grazie ad una evoluzione in ambito software che ha creato una sorta di causa effetto con i processori.

All’aumento della potenza di calcolo, i progettisti software hanno tentato di utilizzare la nuova potenza per ulteriori sistemi sempre più complessi, spingendo poi i produttori a potenziare ulteriormente l’hardware.

Come saprete, infatti, non appena viene rilasciato un nuovo processore, per fare un esempio semplificato, già dopo circa 1 anno, le nuove edizioni software rendono gli hardware precedenti di fatto obsoleti, quando non addirittura non compatibili, come il salto ad architetture a 64 bit visto su Android 5.0.

Intel 4004

Evoluzione dei Processori

Anno dopo anno, i processori hanno continuato la loro evoluzione, arrivando allo standard dei 14 nanometri, una tecnica produttiva che permette di aumentare la densità dei transistor rispetto ai precedenti standard da 32 e 22 nanometri. Anche se IBM punta ai 7 nanometri, con 3 miliardi di dollari investiti di recente (ma qualcuno, pensa già ai 5 nanometri).

Ma questo meccanismo potrebbe presto incepparsi a causa di problemi tecnici ed economici causati dal silicio, materiale simbolo della rivoluzione informatica ma che oggi non risponde più alle esigente evolutive.

Ci sono già diversi materiali candidati a prendere il posto dell’ormai obsoleto e raro silicio, da materiali futuristi a processi quantici.

Diventa sempre più difficile e costoso creare processori più potenti, tanto che oggi il mondo dell’elettronica di consumo, ha preferito puntare sui sistemi multicore.

Per abbattere i costi, i produttori di CPU hanno iniziato a raddoppiare i core, tanto che oggi una CPU da 8 core è uno standard negli smartphone. La presenza di più core permette di ridurre la potenza di ogni singolo elemento, con processori di appena 1.2 GHz di potenza, ma sfruttare il bilanciamento per ovviare a tutti i problemi.

Inoltre, anche per ridurre i consumi, possono attivare processori meno potenti per eseguire le operazioni semplici e utilizzare i processori più performanti solo quando necessario.

Intel 4004: il primo processore

Il primo microprocessore commerciale della storia fu realizzato grazie alla tecnologa LSI sviluppata dall’italiano Federico Faggin nel 1968 che permise a Intel di realizzare l’Intel 4004, processore a 4 bit da 740 kHz di potenza. Il progetto, nemmeno a dirlo, fu finanziato dagli Stati Uniti, per progettare un sistema in grado di controllare l’apparato elettronico del caccia Tomcat F40.

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