Greenpeace: Apple, Yahoo, Facebook e Google sono Green

Greenpeace anche quest'anno ha stilato il rapprto sul green footprint, che ci aiuta ad inquadrare un colosso dell'hi-tech dal punto di vista del consumo energetico. Apple resta per ora la più determinata nell'impegnarsi ad alimentare i propri data center con energia rinnovabili, seguita da Yahoo, Facebook e Google. Amazon deve impegnarsi di più.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Parliamo sempre più spesso dell’Internet delle Cose, mondo in cui rientrano tutti quei dispositivi di ultima generazione che sono intelligenti, o perchè in grado di collegarsi ad internet e scambiare dati con dei server cloud o per la loro capacità di scambiare informazioni tra essi in un unico ambiente domestico. Si tratta però di dispositivi elettrici, che vanno collegati alla corrente elettrica e, inevitabilmente, consumano energia: questo significa che il loro utilizzo andrà a influire sulla bolletta elettrica. Anche se si tratta di dispositivi, alcuni, che consumano poco, comunque consumano. I costi salgono non solo per noi utenti di Internet, ma anche i fornitori di servizi web hanno i conti da fare a fine trimestre, e puntano a risparmiare investendo nelle energie rinnovabili come fonte di energia.

Se le infrastrutture digitali fossero uno Stato, secondo dati del 2011, sarebbero il sesto più grande consumatore di energia al mondo: per questo Greenpeace tiene sotto controllo le scelte dei principali operatori del settore e stila ogni anno il suo rapporto "Clicking Clean: A Guide to Building the Green Internet" sul ‘green footprint’, che ci aiuta ad inquadrare un colosso dell’hi-tech dal punto di vista del consumo energetico.

Nonostante siano molte le aziende hi-tech orientate a scelte davvero smart dal punto di vista ecologico, ci sono ancora alcune aziende energetiche che si rifiutano di passare a fonti energetiche come il solare e l’eolico.

Il motivo per cui il settore energetico è in continua crescita non è difficile da intuire, basti pensare alle nostre abitudini online, trainate dai sempre più utilizzati servizi di video streaming, come Youtube o Netflix. Oltre il 60 per cento del traffico Internet è usato per la visione di video.

Apple, Facebook e Google guidano gli sforzi per alimentare Internet solo con energia rinnovabile, a differenza di altre compagnie come Amazon.

Greenpeace – consumi energetici aziende Hi-Tech

Apple resta per ora la più determinata nell’impegnarsi ad alimentare i propri data center con energia rinnovabili grazie agli investimenti degli anni passati e a quelli programmati: il colosso di Cupertino si è posto l’obiettivo di alimentare il proprio cloud con energia 100 per cento rinnovabile. Seguono Yahoo, Facebook e Google, rispettivamente con il 73, il 49 e il 46 per cento di energia da fonti rinnovabili.

Secondo l’organizzazione ambientalista, la strada verso una Rete rinnovabile al 100% è ostacolata dall’opposizione di alcune importanti aziende elettriche e dalla crescente domanda di energia del settore. "Per alimentare Internet, le compagnie hi-tech si stanno orientando verso la scelta più intelligente: le fonti rinnovabili", afferma Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. "Si scontrano però con la resistenza di alcune compagnie che operano in regime di monopolio in luoghi chiave per questo settore e che si rifiutano di passare a fonti rinnovabili".

Amazon con i suoi servizi Web Services (AWS) è il fanalino di coda dei colossi del web: l’anno scorso il gigante del cloud aveva fatto qualche passo avanti, impegnandosi ad alimentare le sue operazioni con energia 100 per cento rinnovabile, ma l’obiettivo ancora sembra lontano dall’essere raggiunto. Attualmente l’energia consumata da Amazon è alimentata solo per il 23 per cento da fonti rinnovabili e gli ultimi investimenti messi in campo hanno fatto aumentare la sua domanda di fonti fossili fortemente inquinanti. Amazon, dice Greenpeace, dovrebbe invece "investire direttamente in fonti rinnovabili e chiarire come intende raggiungere l’obiettivo 100 per cento rinnovabili." 

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