Chip che si autodistruggono ora esistono

Gli ingegneri di Xerox PARC hanno sviluppato un chip che può esplodere in tantissimi piccoli pezzi a comando, diventando del tutto inutilizzabile una volta che va in frantumi. La tecnologia dei primi film di Mission Impossible è realtà.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Forse l’idea è arrivata dai film di Mission Impossible, dove i messaggi audio o video delle missioni si autodistruggevano entro pochi secondo dal termine, ma oggi i chip per dispositivi elettronici in grado di autodistruggersi sono diventati una realtà.

Gli ingegneri di Xerox PARC hanno sviluppato un chip che può esplodere in tantissimi piccoli pezzi a comando, diventando del tutto inutilizzabile una volta che va in frantumi. Il chip è parte del progetto chiamato Vanishing Programmable Resources di DARPA.

Per rendere questo possibile, gli ingegneri hanno usato del vetro Gorilla Glass per creare il chip invece di plastica e metallo. Il vetro si sa che è facilmente distruttibile, poichè un pezzo di vetro che viene ‘stressato’ si disintegra facilmente. Gorilla Glass è lo stesso tipo di vetro utilizzato su molti smartphone disponibili.

Il team ha dimostrato la tecnologia all’evento "Wait, What?" organizzato da DARPA, dove hanno usato un laser per innescare il processo di autodistruzione. Il processo di autodistruzione può essere attivato non solo da un laser, ma anche tramite segnali radio o da un pulsante fisico.

Come potete vedere nel video qui sotto, il chip oltre a distruggersi in tantissimi piccoli pezzi a comando, i singoli pezzi a loro volta hanno continuato a distruggersi in pezzi ancora più piccoli.

A cosa potrà servire nella pratica un chip che si autodistrugge?

Come i film di Mission Impossible insegnano, tali chip potranno servire per spostare dei dati, per esempio, da non rendere più disponibili quando salvati nel dispositivo di destinazione. Questi chip potrebbero tornare utili anche per cancellare chiavi di crittografia necessarie per accedere a dati sensibili. E mentre i primi chip che si autodistruggono potranno essere senza dubbio utilizzati dai servizi segreti dei governi e dalle forze armate, un giorno quando la tecnologia diventerà poco costosa da produrre e arriverà sul mercato di massa negli smartphone, immaginate che si potrebbe risolvere il problema del telefono smarrito o rubato semplicemente azionando da remoto il comando di autodistruzione del device, così l’eventuale ladro si ritroverà con in mano ‘un pugno di polvere di vetro’ invece che il vostro telefono.

Che ne dite di questa nuova tecnologia? Scriveteci nel box dei commenti qui sotto, sempre che questo articolo non si autodistrugga dopo che lo avete letto!

Impostazioni privacy