Aurous, RIAA contro il Popcorn Time della musica

Aurous è la nuova app definita come il Popcorn Time per la musica, che invece di far vedere film gratuitamente via streaming ha un catalogo di musica ottenuto senza licenze. La RIAA ha annunciato una causa legale per chiudere il servizio.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Solo pochi giorni dopo che Aurous ha lanciato la sua applicazione che permette di ascoltare gratuitamente musica via streaming attraverso torrent, la RIAA ha annunciato una causa legale per chiudere il servizio. Aurous è un semplice lettore audio che offre accesso ad un catalogo molto grande di musica in streaming che viene riprodotta da torrent, senza alcun tipo di licenza, e questo non va bene le major e anche al resto dei servizi di streaming di musica come Spotify, leader nel mondo della musica in streaming legale.

La RIAA (Recording Industry Association of America o Associazione Americana dell’Industria Discografica) è stata al centro delle controversie sullo sviluppo del peer-to-peer, l’MP3 e la condivisione di file. I suoi tentativi di difendere gli interessi delle major sono stati visti da alcuni come un comportamento lesivo sia nei confronti dei consumatori che degli artisti.

Quale è la differenza tra Aurous e Spotify se entrambi sono servizi di musica in streaming? Aurous è completamente gratuito e non ha le licenze delle major discografiche per il suo catalogo, quindi è un servizio illegale che viola il diritto d’autore; Spotify (e altri suoi simili) è un servizio di streaming di musica legale, perchè ha in licenza i diritti per la distribuzione via internet della musica e per questo Spotify non è gratuito, o quasi: Spotify offre due tipi di abbonamento, quello gratuito per il quale gli utenti non pagano ma devono ascoltare ogni tanto della pubblicità, e quello a pagamento di circa 10 euro al mese che offre anche servizi in più. Spotify paga le case discografiche con i soldi che riceve dagli utenti, in base al numero di riproduzioni di ogni singolo brano.

Capite bene che, se Aurous continuerà ad esistere, mano a mano che le persone che usano altri servizi di streaming a pagamento potrebbero iniziare a preferire la soluzione completamente gratuita a quella che già pagano, con conseguente danno delle case discografiche e degli artisti stessi.

Aurous viene definito come il Popcorn Time per la musica, simile quindi all’app che permette di vedere film gratuitamente via streaming.

Aurous è stato da pochi giorni rilasciato in versione alpha per Windows, Mac OS X e anche Linux, ma gli sviluppatori hanno in programma il lancio anche delle versioni per smartphone e tablet su piattaforme Android, iOS e Windows Phone.

Per chi non conosce il funzionamento dei file torrent, in pratica Aurous scansiona dei file in rete che contengono la musica e li aggiunge al proprio catalogo, così da poter essere ricercati e riprodotti da chi utilizza l’app.

La RIAA dice che siti come Aurous sono pieni di contenuti gratuiti protetti da copyright e per questo devono essere chiusi:

"Questo servizio è un esempio palese di un modello di business alimentato dal furto di copyright su larga scala", ha detto un portavoce della RIAA al giornale The Guardian. "Come Grokster, Limewire o Grooveshark, non ha né licenze né è legale. Non permetteremo che un tale servizio calpesti volontariamente i diritti dei creatori di musica. "

Vedremo quanto sipravviverà questo Aurous.

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