OpenAI, Elon Musk e altri Big si impegnano per la utile intelligenza artificiale

Elon Musk e altri esperti di tecnologia hanno fatto nascere OpenAI, una società di ricerca non-profit che si occuperà di intelligenza artificiale. Obiettivo: promuovere l'AI in modo che sia da beneficio all'umanità e non vincolata dalla necessità di far fare soldi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, si è unito con altri esperti di tecnologia per formare OpenAI, una società di ricerca non-profit che si occuperà di intelligenza artificiale. L’obiettivo del gruppo è quello di promuovere l’intelligenza digitale nel modo giusto, ovvero nel modo che sia da beneficio all’umanità nel suo insieme e non vincolata dalla necessità di generare un rendimento finanziario.

La mission di OpenAI non è quindi quella di sfruttare l’intelligenza artificiale per trarre profitti in primo luogo, bensì di creare tecnologie che siano utili alle persone.

"I fondatori sperano di far crescere AI [intelligenza artificiale] in un leader, istituto di ricerca open source che distribuisca le nuove tecnologie in un modo che è sicuro per l’umanità." si legge in una pagina del sito web del gruppo.

Musk, che una volta ha definito l’intelligenza artificiale come "potenzialmente più pericolosa delle armi nucleari", è stato eletto co-presiede della società con Sam Altman, l’amministratore delegato di Y Combinator. Ilya Sutskever, un ex scienziato di ricerca presso il gruppo di ricerca di Google Brain, è direttore del gruppo di ricerca di OpenAI.

Musk è fra gli oltre 20mila firmatari di un appello per bandire le armi autonome in grado di decidere senza intervento umano se colpire oppure no.

Il progetto viene anche finanziato da un certo numero di importanti leader di gruppi tecnologici, tra cui il co-fondatore di Paypal Peter Thiel, il fondatore di Reid Hoffman LinkedIn, il capo di Netflix Reed Hastings, e l’autrice fondatrice di Y Combinator Jessica Livingston, che hanno investito un totale di 1 miliardo di dollari nel progetto OpenAI.

La compagnia nasce con l’obiettivo di rendere pubblici tutti gli studi dei propri ricercatori, mentre ogni eventuale scoperta brevettabile sarà invece condivisa. "Abbiamo discusso su cosa fosse meglio fare per assicurarci un futuro positivo. Invece di limitarci a incoraggiare una regolazione per legge del tema, abbiamo contattato persone che hanno a cuore lo sviluppo di una Intelligenza Artificiale che sia di beneficio per l’umanità", ha dichiarato Musk al New York Times.

I progressi nel campo dell’intelligenza artificiale hanno portato nelle mani degli utenti di smartphone tecnologie popolari come gli assistenti digitali Siri, Google Now e Cortana, così come viene portato avanti lo sviluppo delle automobili che si guidano da sole o robot che possono essere utilizzati in interventi chirurgici per avere la massima precisione. Di recente anche Wikipedia ha iniziato a sfruttare l’intelligenza artificiale per creare il software Objective Revision Evaluation Service (ORES) in grado di riconoscere la qualità di una modifica di un contenuto in base alla lingua e al contesto.

OpenAI è una chiara risposta a TensorFlow, la piattaforma con cui Google vuole definire lo standard anche dell’intelligenza artificiale consentendo di sfruttare gli algoritmi di machine learning su una singola macchina o dispositivo mobile. Ma sappiamo tutti benissimo quali sono gli scopi finali di Google: fare soldi, non importa della privacy delle persone o altro. Ecco che OpenAI non vuole questo, vuole solo "benefici per l’umanità’.

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