Saltwater Brewery: Ecoimballaggio commestibile per pesci e tartarughe

Per dare una risposta tecnologica al problema della plastica nel mare, un birrificio americano ha ideato la plastica commestibile, realizzata con gli scarti di orzo e grano.

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Redazione

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La plastica miete ogni anno milioni di vittime tra pesci, uccelli e tartarughe. Non solo per via della enorme quantità di plastica dispersa in mare che viene in qualche modo mangiata inconsapevolmente dagli amimali, ma anche perchè molti degli imballaggi si trasformano in vere e proprie trappole.

Tra queste, il caso degli imballaggi delle birre in lattina. La tipica confezione ad anelli, una volta dispersa nei fiumi e quindi in mare, diventa una vera e propria trappola per pesci, uccelli e animali marini che rischiano di bloccarsi al loro interno.

Visto che sembra difficile convincere le persone a non gettare la plastica nei fiumi, dagli Stati Uniti arriva un brevetto per produrre una plastica non solo biodegradabile ma addirittura commestibile, quanto meno per gli animali.

Secondo i diversi rapporti, ogni anno oltre 10 milioni di tonnellate di plastica giungono nelle acque marine, dando vita tra l’altro ad un vero e proprio continente fatto di spazzatura.

L’idea è venuta ad un piccolo birrificio in Florida, Saltwater Brewery, che ha utilizzato gli scarti vegetali utilizzati per produrre la birra, ovvero orzo, malto e grano, per sviluppare una plastica green. Una possibile soluzione all’inciviltà delle persone.

Saltwater Brewery

La Plastica Negli Oceani

Questo fenomeno è diffuso soprattutto negli Stati Uniti dove la birra viene consumata nei pressi di mari e spiagge e solo una piccola parte viene poi raccolta e riciclata. Secondo le stime internazionali, appena il 5% della plastica viene riciclato. Alcuni ricercatori hanno studiato le carcasse di animali e uccelli marini, scoprendo nei loro stomaci, quantità abnormi di materiale plastico.

La sola Pacific Trash Vortex, una enorme isola galleggiante situata nel Pacifico orientale, secondo le diverse stime occuperebbe una superficie di ben 700 mila km quadrati per circa 3 milioni di tonnellate di plastica galleggiante.

In passato avevamo documentato il progetto Ecobricks, ovvero bottiglie di plastica da usare come mattoni.

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