Analisti: mercato smartphone saturo, finiti i giorni felici

IDC, Gartner e le altre società di analisi del mercato sono tutte concordi nel dire che il mercato degli smartphone è ormai saturo, e almeno per quest'anno non dobbiamo aspettarci una crescita delle vendite a due cifre.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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IDC, Gartner e le altre società di analisi del mercato sono tutte concordi nel dire che il mercato degli smartphone è ormai saturo, e almeno per quest’anno non dobbiamo aspettarci una crescita delle vendite a due cifre; una crescita rispetto lo scorso anno ci sarà, ma sarà piccola e di una percentuale a una sola cifra.

Gartner si aspetta un forte calo della crescita delle vendite di smartphone nel 2016, prevedendo che il mercato registrerà una crescita dal 14,4 per cento nel 2015 ad appena il 7 per cento nel 2016, con la previsione di solo 1,5 miliardi di unità di smartphone spediti a livello globale quest’anno, per salire a 1,9 miliardi entro il 2020.

Nel frattempo, la società di analisi IDC ha abbassato all’inizio del mese di giugno la propria stima di crescita delle vendite di smartphone nel 2016 dal 5,7% al 3,1%. Una percentuale che è quasi la metà della previsione fatta da Gartner.

Per Gartner i giorni felici per i telefoni intelligenti sono finiti. L’anno migliore per questi dispositivi è stato il 2010, quando il mercato degli smartphone stava prendendo piede (soprattutto in Nord America, Europa occidentale, Giappone e mercato Asia/Pacifico) e Gartner aveva registrato una crescita importante delle vendite del 73 per cento rispetto all’anno precedente. Nelle suddette regioni, il 90% dei consumatori aveva uno smartphone nel 2010.

Roberta Cozza, senior director di Gartner, ha dichiarato che i consumatori nei mercati ‘maturi’ hanno allargato il ciclo di aggiornamento a 2,5 anni dai precedenti 2 anni – questo significa che se fino a pochi anni fa chi aveva uno smartphone lo cambiava dopo 2 anni circa, ora passano mediamente due anni e mezzo. Questo, secondo Cozza, perchè i consumatori non si sentono più costretti ad aggiornare ogni due anni il loro dispositivo, soprattutto considerato che ogni anno escono sì nuovi modelli ma che introducono poche novità rispetti i precedenti. Gartner ha notato che i nuovi dispositivi offrono solo "aggiornamenti incrementali".

Secondo Annette Zimmerman, direttore della ricerca di Gartner, l’India è il paese con il maggior potenziale di crescita per quanto riguarda il mercato degli smartphone rispetto a qualsiasi altro paese. Il problema, in India, è che con un reddito pro capite di 1500 dollari solo i telefonini a basso prezzo vengono acquistati. Il 70% degli smartphone venduti in India nel 2015 costavano meno di 150 dollari. E’ stato stimato che 139 milioni di smartphone saranno venduti in India quest’anno, una crescita del 29,5% rispetto lo scorso anno. Il prezzo medio di vendita di smartphone nel paese rimarrà al di sotto di 70 dollari, e Gartner si aspetta che gli smartphone con prezzo inferiore a 120 dollari continueranno a continuare a circa la metà delle vendite complessive di smartphone quest’anno.

"L’India ha il più alto potenziale di crescita delle vendite di featurephone [i telefoni semplici, non ‘smart’] pari a 167 milioni di unità nel 2015, il 61 per cento del totale delle vendite di telefoni cellulari in India." ha dichiarato Zimmermann.

Riguardo al mercato cinese, dopo che gia’ nel 2015 la crescita si è stabilizzata sempre per via della saturazione del mercato, Gartner si aspetta "una crescita modesta" in Cina nei prossimi cinque anni, in quanto il mercato è "saturo e altamente competitivo". Gartner ha rilevato che le vendite di smartphone in Cina hanno rappresentato il 95 per cento del totale delle vendite di telefoni cellulari nel 2015. Per Gartner non ci sono grandi opportunità per i fornitori "non tradizionali" in Cina, spiegando che le aziende cinesi "stanno sempre più investendo nello sviluppo di hardware per dispositivi mobile, piattaforme e distribuzione, poiché mirano a far crescere le loro basi di utenti e aumentare la fidelizzazione degli utenti".

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