Mercato Unico Digitale, stop al blocco geografico per lo streaming in Europa. Anche Sky e Netflix eliminano il Geoblocking

Con le nuove norme i servizi online da Aprile 2018 devono fornire un servizio ai propri clienti indipendentemente dalla loro posizione attuale, finché rimangono all'interno dell'UE.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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L’Unione europea all’inizio del 2017 ha fatto nuove leggi per gestire le ‘barriere geografiche’ per i servizi di streaming come Netflix, Amazon Video, Sky Go, Now TV, Spotify, Infinity, Apple Music e altri ancora. Queste leggi da Aprile 2018 sono entrate in vigore. Cosa cambia? Con l’entrata in vigore delle nuove norme nel 2018, i servizi online devono fornire un servizio ai propri clienti indipendentemente dalla loro posizione attuale, finché rimangono all’interno dell’UE. Sky Italia è stata la prima azienda a comunicare la novità per i propri servizi, e dallo scoccare dell’1 Aprile 2018 i clienti Sky possono guardare il meglio dei programmi inclusi nel proprio abbonamento Sky anche quando si trovano temporaneamente in uno dei i Paesi dell’Unione europea, senza costi aggiuntivi. Lo stesso varrà per gli altri servizi di streaming.

"I cittadini europei saranno in grado di utilizzare appieno i propri abbonamenti online a film, eventi sportivi, e-book, videogiochi o servizi musicali quando viaggiano all’interno dell’UE" è quanto stabilito nell’accordo raggiunto il 7 febbraio 2017 dai negoziatori del Parlamento europeo, degli Stati membri e dalla Commissione europea. E’ il primo accordo relativo alla modernizzazione delle norme sul diritto d’autore in UE come proposto dalla Commissione con la strategia del Digital Single Market, il Mercato Unico Digitale.

Nel concreto, che cosa significa per gli utenti? Tanto cambia per gli utenti che si trovano a viaggiare molto in Europa, a dire la verità. Prendiamo per esempio una persona italiana abbonata a Netflix in Italia che vuole passare un mese in Francia per farsi le vacanze. Fare questo viaggio prima di Aprile 2018 significava che Netflix permetteva al cliente di utilizzare l’abbonamento italiano in Francia con l’accesso ai contenuti disponibili in quel paese, impedendo l’uso ai clienti di VPN per raggirare il blocco e accedere al catalogo di contenuti del loro paese di origine. Con l’adesione di Netflix alle nuove leggi, lo stesso utente puo’ accedere al catalogo italiano anche trovandosi in Francia. Un cliente Sky con abbonamento italiano che per una settimana deve andare in viaggio in Francia per lavoro dopo l’1 Aprile 2018 puo’ tranquillamente vedere in diretta streaming la partita su Sky Go. 

Le regole che l’Europa ha deciso di adottare riguardo i limiti geografici sono state raccolte nel Regolamento del "Mercato Unico Digitale [Digital Single Market]" e sono rivolte a tutti i servizi di streaming, non solo di contenuti video ma anche di sport e musica, come Apple Music, molti dei quali prima limitavano i loro servizi al paese d’origine dell’utente, di solito tramite il monitoraggio dell’indirizzo IP della connessione usata dall’utente. La nuova politica, quindi, consente ai clienti di continuare ad utilizzare il proprio abbonamento in tutta l’Unione europea.

L’accordo vuole portare "benefici concreti per i cittadini europei. Le persone che hanno sottoscritto un abbonamento per seguire la loro serie preferita, ascoltare la loro musica preferita o guardare eventi sportivi fuori casa saranno in grado di accedervi quando viaggiano in Europa. Si tratta di un nuovo passo importante nell’abbattere le barriere nel mercato unico digitale", ha detto Andrus Ansip, vice-presidente della Commissione europea dal 2014.

Il commissario Tibor Navracsics, responsabile per l’istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, ha dichiarato: "Le tecnologie digitali offrono nuove opportunità per godere di contenuti culturali in movimento e le persone sono ansiose di usarle. L’accordo apre nuove porte ai cittadini e allo stesso tempo tempo a proteggere i creatori e coloro che investono nella produzione di contenuti culturali o sportivi. Questa soluzione equilibrata è un segnale incoraggiante per i nostri sforzi volti a creare un mercato unico digitale che offra nuove opportunità sia per i creatori sia per i consumatori".

Abbiamo preso come esempio Netflix essendo il servizio top per quanto riguardo lo streaming di video a pagamento – Youtube in tal caso non fa testo, anche se alcuni video si possono limitare in base al luogo in cui si trova l’utente – ma per gli utenti italiani è importante questa novità per Sky Go, NowTV, Premium Play, Premium Online, e altri servizi ancora per avere modo di seguire le partite della propria squadra del cuore anche andando all’estero, rimanendo comunque in Europa.

Le nuove regole sulla portabilità si vanno ad adattare ai nuovi modi con cui gli europei apprezzano i contenuti culturali e di intrattenimento. Nel 2016, il 64% degli europei utilizzava Internet per giocare o scaricare giochi, immagini, film o musica. Lo hanno fatto sempre più attraverso i dispositivi mobili. In un sondaggio condotto nel 2015, un europeo su tre desiderava la portabilità transfrontaliera. Per i giovani questa possibilità è ancora più importante: la metà delle persone di età compresa tra i 15 ei 39 anni pensava che la portabilità e l’accesso ai servizi a cui sono abbonati quando viaggiano in Europa sia importante.

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile 2018.

Il Regolamento del Mercato Unico Digitale

L’obiettivo del regolamento è quello di garantire che gli europei che acquistano o si abbonano a servizi di contenuti online che forniscono accesso a film, trasmissioni sportive, musica, e-book e giochi a casa siano in grado di accedervi acnhe quando viaggiano in altri paesi dell’UE, invece che ricevere avvisi di non poter visualizzare il contenuto per cui hanno pagato.

A beneficiare delle nuove regole sono principalmente tre figure: i consumatori che risiedono nell’UE in quando le nuove regole permettono loro di continuare ad utilizzare i servizi di contenuti online – guardare film o eventi sportivi, ascoltare musica, scaricare e-book o giocare – quando visitano altri paesi dell’UE; le piattaforme online in quanto possono fornire la "portabilità transfrontaliera" ai consumatori senza dover acquistare licenze per altri territori; e i titolari dei diritti in quanto possono contare su solide garanzie che tutelano i loro diritti contro gli abusi delle licenze.

Per verificare il paese di residenza del proprio cliente i fornitori di contenuti possono controllare semplicemente il paese di residenza dell’abbonato, sia in fase di conclusione che rinnovo del contratto. Ai fornitori di servizi, inoltre, viene data la possibilità di verificare il paese di residenza sulla base di informazioni quali i dettagli del metodo pagamento, di verificare l’esistenza di un contratto per la connessione internet o telefonica, di effettuare controlli sull’indirizzo IP o chiedere all’abbonato l’indirizzo di residenza. Il fornitore di servizi è libero di applicare fino a due mezzi di verifica tra quelli elencati nel regolamento della Commissione Europea.

Il regolamento si puo’ applicare anche ai servizi online forniti gratuitamente. In questi casi, i fornitori di servizi di contenuti online forniti gratuitamente possono scegliere se vogliono beneficiare di queste nuove regole, applicabili allo stesso modo dei servizi a pagamento.

Per chi non vuole saperne di regole o meccanismi con cui funziona il nuovo Mercato Unico Digitale basti sapere questo: prima le persone che viaggiavano all’estero nell’UE spesso dovevano affrontare restrizioni che prevedevano l’esclusione completa o avere un accesso limitato ai servizi di contenuti online a cui si erano iscritti nel paese di residenza. Molte persone, soprattutto quando partono per viaggi brevi, non trovano conveniente sottoscrivere un abbonamento ad un servizio locale. L’obiettivo del Mercato Unico Digitale è rendere disponibili – in esempio concreto per un italiano – i cataloghi italiani di Netflix, NowTV, Amazon Prime, Infinity e altri servizi di streaming anche in Germania, Francia o altri Paesi europei, invece che trovarsi nel paese estero in un viaggio e non poter accedere al servizio o accedere al servizio ma potendo vedere i contenuti del catalogo locale. 

Anche se meno significativi esistono problemi o restrizioni relativi alla portabilità anche per gli abbonamenti ai servizi di musica online (come Spotify o Deezer) e agli e-book.

Le regole del Mercato Unico Digitale sono dunque importanti per tutti i servizi digitali, ed è importante sapere che, in base alle nuove regole, i fornitori di servizi di contenuti online non possono imporre oneri aggiuntivi ai consumatori/abbonati per fornire l’accesso al catalogo per cui già pagano per quando si spostano in un altro paese della UE. In altre parole, non è possibile offrire un pacchetto tipo ‘Opzione Europa’ al costo di X euro per poter accedere al servizio quando si è in viaggio in paese europeo estero.

Altra cosa importante, rientrano nelle regole di portabilità anche gli abbonamenti online per la visione di contenuti sportivi: chi ha Premium Online, Sky Go, Premium Play o NowTV potrà vedere le partite della propria squadra del cuore anche in viaggio in un Paese europeo che non è l’Italia. Come da Regolamento: "gli sport fanno parte del pacchetto di servizi online complessivo, la cui caratteristica principale è la fornitura di opere protette da copyright o diritti connessi (es. film e serie), ma anche dove un organizzatore di sport crea un servizio di contenuti online dedicato.

Sopra le regole come stabilite nelle FAQ del "Digital Single Market – Portability of online content services" dell’8 febbraio 2017.

Sky Italia aderisce al Mercato Unico Digitale dal 1 Aprile 2018

Dal 1 aprile 2018 i clienti Sky Italia con un abbonamento residenziale, stabilmente residenti in Italia e che utilizzano un metodo di pagamento associato ad un istituto emittente o banca italiani, possono guardare il meglio dei programmi inclusi nel proprio abbonamento Sky anche quando si trovano temporaneamente in uno dei i Paesi dell’Unione europea, senza costi aggiuntivi.

In base alla composizione del proprio abbonamento, è possibile utilizzare Sky Go e Sky Go Plus, Sky Go per i clienti Sky Q, Sky Kids, Sky Sport e Sky TG24. Basta accedere a questi servizi con il proprio Sky iD dagli stessi dispositivi che si utilizzano in Italia e scegliere il programma da guardare.

Va ricordato che se si ha già utilizzato una app in uno dei paesi UE è necessario accedere alle app dall’Italia prima di partire per un nuovo viaggio.

I Paesi dell’Unione europea dove si posso guardare i programmi Sky sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia [inclusi Repubblica di San Marino e Città del Vaticano], Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

I servizi Sky che si possono utilizzare per guardare i programmi nei Paesi dell’Unione europea sono: – SkyGo – Sky GoPlus – Sky Go per i clienti Sky Q – SkyKids – SkySport – SkyTG24. Per utilizzare questi servizi in uno dei paesi membri dell’UE diversi dall’Italia è necessario accedere con il proprio Sky iD.

Quando si è in viaggio nei Paesi dell’Unione europea è possibile guardare gli stessi programmi disponibili in Italia sui proprio dispositivi, accedendo ai servizi Sky con il proprio Sky iD. Se l’app che si sta utilizzando ha la funzione “Download & Play”, è possibile anche guardare i programmi scaricati oppure scaricare un nuovo programma.

Non ci sono costi aggiuntivi. Se si utilizza la rete 3G/4G potrebbero essere applicati dei costi relativi alla connessione da parte dell’operatore telefonico.

Si possono guardare i programmi Sky nei Paesi dell’Unione europea quando si vuole: il cliente Sky è libero di vedere i programmi Sky quando vuole durante i propri viaggi nei Paesi dell’Unione europea. Tuttavia, Sky è tenuta a verificare la stabile residenza del cliente in Italia. Ai fini di tale verifica, dopo 30 giorni dal primo accesso il cliente riceverà una mail per ricordargli che, entro i 7 giorni successivi, dovrà accedere nuovamente dall’Italia per confermare la sua effettiva residenza e continuare a vedere i programmi preferiti quando viaggia nei Paesi dell’Unione europea.

Si potrebbe non riuscire a guardare un programma Sky in un Paese dell’Unione Europea se: si sta provando a guardare un programma Sky in un Paese che non è uno Stato membro dell’Unione europea; non si è un cliente Sky stabilmente residente in Italia e non si utilizza un metodo di pagamento associato ad un istituto emittente o banca italiani; il servizio che si sta utilizzando (Sky Go, Sky Go Plus, Sky Go per i clienti Sky Q, Sky Kids) non è attivo sul proprio abbonamento o non si ha effettuato l’accesso con il proprio; il programma che si vuole guardare non è incluso nel proprio abbonamento; si ha guardato i programmi Sky in un Paese dell’Unione europea, senza effettuare un accesso dall’Italia nei 37 giorni precedenti.

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