WikiLeaks: la CIA spia attraverso Smartphone e SmartTV. Apple difende iPhone e iPad

secondo WikiLeaks, la CIA puo' violare dispositivi iOS (iPhone, iPad), Android, OSX (iMac e MacBook), Windows, Linux, Router, smart TV Samsung. Apple difende la sicurezza nei suoi prodotti.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Smartphone e smarttv usati per spiare chi li possiede? WikiLeaks avrà pure fatto scalpore quando ha pubblicato oltre 8mila file della Central Intelligence Agency (CIA) accusando l’Agenzia di sviluppare software e hardware per spiare le persone, ma non è niente di nuovo – gia’ nel 2015 vi abbiamo riportato che i televisori connessi ad internet potrebbero essere usati per ascoltare quello che il microfono che integrano puo’ catturare. Stando a quanto riportato da WikiLeaks nei giorni scorsi nello scandalo ribattezzato ‘Vault 7’, decine di hacker della CIA con base a Francoforte lavorano dietro lo sviluppo di un software capace di controllare non solo le smart tv ma anche gli smartphone, non importa se basati da piattaforma iOS di Apple o Android di Google.

"La CIA ha sviluppato sistemi malware di attacco e di controllo automatizzati multi-piattaforma che colpiscono Windows, Mac OS X, Solaris, Linux e altre [piattaforma]", osserva il rapporto. L’elenco dei dispositivi violabili (e violati secondo WikiLeaks) comprende: iOS (iPhone, iPad), Android, OSX (iMac e MacBook), Windows, Linux, Router, smart TV Samsung.

Apple si è in qualche modo sentita vittima di questa vicenda, nonostante la quota di iPhone nel mercato globale degli smartphone nel 2016 è molto piu’ bassa (14,5%) rispetto alla quota di Android minoranza, ma il presunto maggiore interesse della CIA verso questa piattaforma probabilmente è legato al fatto che comprano l’iPhone solitamente le persone che hanno piu’ soldi, o comunque persone di una certa rilevanza socio-politica.

Apple ha quindi deciso di intervenire sul caso, rilasciando una dichiarazione a TechCrunch per ridurre il peso dele preoccupazioni legate al fatto che i prodotti della società di Cupertino potrebbero essere vulnerabili ad una lunga lista di exploit della CIA. In breve, Apple sostiene che molte delle vulnerabilità iOS che la CIA in passato potrebbe aver utilizzato sono gia’ state risolte, rendendo quindi difficile violare un iPhone o iPad. Inoltre, per tranquillizzare, pare che deve essere il possessore dello smartphone ad installare un applicativo manualmente sul dispositivo per renderlo spiabile dall’esterno – quindi installando solo app verificate si dovrebbe essere protetti.

Apple fa sapere di essere "fortemente impegnata a salvaguardare la privacy e la sicurezza dei nostri clienti. La tecnologia di oggi integrata negli iPhone rappresenta la migliore sicurezza dei dati a disposizione dei consumatori, e siamo costantemente al lavoro per mantenere questo livello. I nostri prodotti e software sono progettati per ottenere rapidamente aggiornamenti di sicurezza nelle mani dei nostri clienti, con quasi l’80 per cento degli utenti che eseguono l’ultima versione del nostro sistema operativo. Mentre la nostra analisi iniziale indica che molti dei problemi [trovati in iOS] oggi sono stati già risolti nelle ultime versioni di iOS, continueremo a lavorare per affrontare rapidamente eventuali vulnerabilità non ancora identificate. Chiediamo sempre ai nostri clienti di scaricare le ultime versioni iOS per assicurarsi di avere gli aggiornamenti di sicurezza più recenti".

Il caso deve comunque fare riflettere per il futuro, con sempre piu’ oggetti che saranno connessi ad internet nelle case delle persone (Internet degli Oggetti o Internet of Things). Basta infatti un microfono in un dispositivo connesso per renderlo violabile dall’esterno, se alimentato da una piattaforma vulnerabile, con malintenzionati che potrebbero ascoltare le conversazioni di chi lo possiede.

WikiLeaks, il sito aperto dal noto Julian Assange, ha chiamato questa nuova pubblicazione di oltre otto mila file confidenziali ‘Vault 7′, forse per il fatto che sarebbero sette le piattaforme che la CIA pare essere interessata a spiare, anticipando di avere gia’ in possesso documenti ancora da svelare.

Assange ha detto di aver pubblicato i documenti per rendere note le operazioni segrete dell’ agenzia di intelligence americana, con la CIA che non ha pero’ confermato se i documenti – che risalgono tra il 2013 e il 2016 – sono autentici. "Se quello che ho letto è vero, allora questa sembra essere una perdita incredibilmente dannosa in termini di tattiche, tecniche, procedure e strumenti che sono stati utilizzati dalla CIA per condurre legittime operazioni di intelligence", ha detto l’ex direttore della CIA Michael Hayden alla BBC.

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