Gli Ologrammi 3D ‘veri’ esistono, le immagini 3D galleggiano nello spazio libero

Un ologramma 3D si chiama 'Immagine volumetrica' e gli ingegneri della BYU hanno sviluppato la tecnica per creare un display grafico 3D a colori (Optical Trap Display, OTD) che galleggia nello spazio libero ed é visibile da qualsiasi angolazione.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Gli ologrammi come quelli visti nel mondo del cinema grazie agli effetti speciali, ad esempio, di Star Wars diventano realtà. Gli ologrammi ‘3D’, ossia quelli che si possono vedere da qualsiasi angolazione, sono stati creati dai ricercatori della Brigham Young University (BYU).

Un ologramma 3D è tecnicamente da chiamare "Immagine volumetrica" e gli ingegneri della BYU hanno sviluppato la tecnica per creare un display grafico 3D a colori (Optical Trap Display, OTD)  che può galleggiare nello spazio libero ed è visibile da qualsiasi angolazione. Lo sviluppo di questa tecnica è stato ispirato dai film di fantascienza – in particolare l’iconica proiezione di Star Wars ‘Princess Leia’ – hanno detto i ricercatori, che sono riusciti a superare la difficoltà principale di avere qualcosa su cui riflettere la luce emessa dai laser in modo che gli occhi possano vederla, un limite che fino ad oggi non ha permesso di creare gli ologrammi ‘veri’.

La soluzione al problema di cui sopra si trova nel dispositivo messo a punto dalla BYU, in quanto utilizza dei laser per illuminare una piccola particella (grande quando un granello di polvere) che si muove nello spazio libero all’interno di un percorso allo stesso modo di come gli elettromagneti deflettono il fascio di elettroni in un vecchio televisore a tubo catodico. I laser sono blu, rosso e verde (i tre colori primari) ed emettono la luce e, se la particella si sposta abbastanza velocemente, viene creata l’illusione di un’immagine olografica solida e animata.

"Possiamo pensare a questa immagine come ad un oggetto stampato in 3D", ha detto Daniel Smalley, professore di ingegneria elettrica della BYU. "Un singolo punto è stato trascinato sequenzialmente attraverso tutti questi punti dell’immagine e, così facendo, ha diffuso la luce", ha spiegato Smalley. "E l’effetto cumulativo di tutta quella dispersione e movimento crea questa immagine 3D nello spazio che è visibile da tutti gli angoli."

Secondo i ricercatori si tratta del primo sistema in grado di creare immagini animate fluttuanti con cui si puo’ realmente interagire.

Tra le ‘immagini stampate in 3d’ create ci sono già una farfalla, elementi geometrici e la figura della Principessa Leia di Star Wars. Queste immagini sono molto piccole (la farfalla che si vede nel video è piu’ piccola della punta di un dito della mano) ma comunque si tratta di una base per lo sviluppo ulteriore della tecnologia. E’ proprio il riuscire a creare immagini piu’ grandi uno dei prossimi obiettivi che il team di ricercatori vuole raggiungere, tra cui c’è anche la riduzione del tempo necessario per creare gli ologrammi 3d.

"Questo display è come una stampante 3D per la luce" si legge nella descrizione del video che potete vedere qui sotto, condiviso su Youtube dall’account ufficiale della Brigham Young University, in cui viene presentata questa tecnologia che porta in vita gli ologrammi 3d. "In realtà stai stampando un oggetto nello spazio con piccole particelle".

Il professore di elettrotecnica alla BYU, Daniel Smalley, e i co-autori dell studio pubblicano la loro ricerca ("A photophoretic-trap volumetric display") nel numero del 24 gennaio 2018 della rivista Nature.

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