Apple e Google contro la diffusione del COVID-19 collaborano su una tecnologia per tracciare i contatti

Apple e Google integreranno direttamente nei loro sistemi operativi iOS e Android una più ampia piattaforma di contact tracing basata su bluetooth.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Governi e autorità sanitarie a livello mondiale stanno lavorando, e collaborando, per trovare soluzioni alla pandemia del nuovo coronavirus COVID-19, proteggere le persone e consentire il ritorno alla normalità quanto prima in sicurezza. Anche gli sviluppatori di software stanno contribuendo a modo loro, e in linea con questo spirito di collaborazione i due colossi della tecnologia Apple e Google hanno annunciato una importante partnership: insieme, renderanno possibile l’utilizzo della tecnologia bluetooth – presente su qualsiasi smartphone – per aiutare governi e autorità sanitarie a contenere i contagi, rispettando sicurezza e privacy degli utenti.

Il contagio da COVID-19 può avvenire tra persone molto vicine, nell’ordine di 1/2 metri, nel caso in cui almeno una sia positiva al virus. Preso atto di questo, gli organi di sanità pubblica hanno concluso che il tracciamento dei contatti (contact tracing) può essere utile per contenere la diffusione del coronavirus Covid-19. Autorità sanitarie, università e ONG in tutto il mondo stanno quindi sviluppando app di contact tracing che, volontariamente, le persone possono scaricare, installare e attivare nei propri device. Per evitare che tanti sviluppatori creino app per questo scopo diverse una dall’altra creando confusione, Apple e Google hanno deciso di offrire, attraverso due fasi, una soluzione completa comprensiva di interfacce di programmazione app (API) e tecnologie a livello di sistema operativo per semplificare l’attivazione del tracciamento dei contatti, garantendo sempre la massima protezione della privacy dell’utente.

La prima fase è programmata a Maggio: in questo periodo, Google e Apple rilasceranno API per consentire l’interoperabilità fra i dispositivi Android e iOS delle app sviluppate dalle autorità sanitarie, liberamente scaricabili dagli utenti attraverso i rispettivi app store.

Nei successivi mesi si attiverà la ‘fase 2’: Apple e Google integreranno direttamente nei loro sistemi operativi iOS e Android una più ampia piattaforma di contact tracing basata su bluetooth – la tecnologia di scambio dati wireless che ha un raggio d’azione di circa 10 metri ed è usata, ad esempio, dallo smartwatch/auricolari per collegarsi allo smartphone.

Integrare una piattaforma di contact tracing direttamente nel sistema operativo, secondo Apple e Google, sarà una soluzione migliore rispetto ad un’API, che consentirà ad un maggior numero di persone di partecipare, sempre su base volontaria; permettendo inoltre l’interazione con un più ampio ecosistema di app e autorità sanitarie governative.

Google e Apple sottolineano che "privacy, trasparenza e consenso" sono fattori fondamentali in questa iniziativa.

"Tutti noi, in Apple e Google, crediamo che mai come adesso sia importante unire le forze per risolvere uno dei problemi mondiali più urgenti" hanno commentato congiuntamente le due aziende. "Lavorando in stretta collaborazione con sviluppatori, governi e operatori della sanità pubblica, contiamo di poter sfruttare la potenza della tecnologia per aiutare i Paesi di tutto il mondo a rallentare la diffusione del virus COVID-19 e accelerare il ritorno alla normalità".

Come parte di questa collaborazione, Google e Apple pubblicheranno le bozze della documentazione tecnica, tra cui specifiche per il Bluetooth e la crittografia e documentazione sul framework nella pagina accessibile all’indirizzo web www.apple.com/covid19/contacttracing/.

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