Samsung Pay in perdita nel suo primo anno di servizio

Samsung Pay ha registrato una perdita netta di 16,8 milioni di dollari nel corso del 2015, il primo anno in cui il servizio è stato disponibile. Samsung non teme il futuro, perchè Pay è disponibile ancora in pochi mercati.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Samsung Pay ha registrato una perdita netta di 16,8 milioni di dollari nel corso del 2015, il primo anno in cui il servizio pagamento mobile di Samsung è stato disponibile. Tuttavia, il colosso sud-coreano sta considerando questa perdita come un investimento in grado di fornire un vantaggio competitivo rispetto ai suoi rivali nel mercato degli smartphone.

Si puo’ quindi parlare di fallimento per Samsung Pay? No, siamo solo all’inizio.

Il servizio di mobile payment di Samsung ad oggi è disponibile in pochi mercati del mondo – prima ha debuttato in Corea del Sud, poi è arrivato negli Stati Uniti dove ora supporta oltre il 70% delle carte di debito e credito. Pay arriverà in Cina questo mese, poi in Regno Unito e Spagna, Australia, Singapore e Brasile. In Russia, Pay debutterà al fianco dei nuovi Galaxy S7.

Secondo la relazione di Samsung Electronics che analizza le finanze della società nel 2015, Samsung Pay ha registrato un fatturato di 4.12 milioni di dollari e una perdita netta di 16.8 milioni di dollari. I dati pubblicati sul report della società evidenziano un debito netto di 23,6 milioni ed un patrimonio netto di 10,5 milioni.

Samsung ricordiamo aver acquistato la società LoopPay per 229 milioni di dollari nel mese di febbraio 2015 per integrare la sua tecnologia in Samsung Pay e gestire meglio i pagamenti mobile.

Samsung dice che il servizio vale molto, anche se per il momento è compatibile solo su alcuni suoi smartphone Galaxy – attualmente Samsung Pay è supportato dal Galaxy S6, Galaxy S6 Edge, Galaxy Note5 e alcuni Galaxy A (2016), oltre che dai nuovi Galaxy S7 e Galaxy S7 Edge.

Samsung afferma che Samsung Pay dovrebbe essere considerato diverso dagli altri servizi simili, in quanto non carica alcuna tassa ai commercianti per l’utilizzo del suo servizio che funziona posizionando lo smartphone vicino al registratore di cassa di un negozio, evitando quindi di dover strisciare una carta di credito. Samsung Pay inoltre non richiede ai commercianti di aggiornare il loro vecchio hardware perché Pay sfrutta la Magnetic Secure Transmission (MST) che funziona con i lettori di schede più vecchi.

Di recente un rapporto di Bloomberg ha riportato che Samsung Pay ha un tasso di crescita piu’ rapido di quello di Apple Pay, avendo raccolto 5 milioni di utenti ed elaborato più di 500 milioni di dollari nelle transazioni dal debutto negli Stati Uniti nel mese di settembre 2015. Apple Pay ha invece raccolto 12 milioni di utenti nel mondo dal suo lancio nel mese di ottobre 2014.

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