Sony minaccia di citare in giudizio Twitter

Cercando di arginare la diffusione di segreti aziendali, Sony Pictures ha minacciato di citare in giudizio Twitter se non chiude gli account che hanno condiviso Tweet con informazioni presumibilmente trapelate dalla violazione dei server aziendali dello studio che si è verificata lo scorso 24 novembre.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Cercando di arginare la diffusione di segreti aziendali, Sony Pictures ha minacciato di citare in giudizio Twitter se non chiude gli account che hanno condiviso Tweet con informazioni presumibilmente trapelate dalla violazione dei server aziendali dello studio che si è verificata lo scorso 24 novembre.

La minaccia è contenuta in una lettera inviata Lunedi dal consulente generale di Sony Pictures David Boies a Vijaya Gadde, consigliere generale di Twitter, in cui richiede la cooperazione di Twitter con la sospensione degli account Twitter che hanno diffuso "informazioni rubate". Nella sua lettera, che è stata vista da CNET.com, Boies avverte il suo omologo in Twitter che se "le informazioni rubate continueranno ad essere diffuse da Twitter in qualsiasi modo" Sony "non avrà altra scelta che ritenere Twitter responsabile per qualsiasi danno o perdita derivante da tale uso o divulgazione di informazioni da Twitter".

Sony contesta in particolare l’account bikinirobotarmy, che al momento in cui scriviamo è ancora accessibile, così come vengono accusati i tweet che sembrano essere degli screenshot di alcune email trapelate dai computer della Sony.

Ad aver violato i server aziendali di Sony, come confermato dall’indagine dell’FBI, è stato un gruppo di hacker che si fa chiamare Guardiani di Pace, che ha rubato dai computer della Sony migliaia di documenti finanziari e email che rivelano i segreti interni dello studio cinematografico, documenti poi pubblicati sui siti di file-sharing. Sono stati anche rubati alcuni film, tra cui un paio di Sony non ancora distribuiti. Persino lo script del prossimo film di James Bond, o almeno una parte della bozza, è stato rubato.

Le conseguenze dirette della violazione sono state un mix di devastazione, imbarazzo e frustrazione sia per Sony che per i suoi partner. A seguito di una serie di minacce nel corso delle ultime settimane, Sony ha deciso la scorsa settimana di annullare la distribuzione dal 25 dicembre del film "The Interview", una commedia in cui si cerca di assassinare il leader della Corea del Nord. Venerdì scorso, l’FBI ha identificato proprio la Corea del Nord come il mandante degli attacchi del 24 novembre, con lo scopo di fermare l’uscita del film.

Twitter accoglierà la richiesta di Sony? Staremo a vedere, ma non è la prima volta che i social network soddisfano le richieste di un governo o di aziende importanti.

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