Facebook elimina lo status ‘Mi Sento Grasso’

Dopo le polemiche per l'emoticon in Facebook del 'mi sento grasso' è stata aperta una petizione sul web, e dopo la raccolta di 16mila firme Facebook ha deciso di rimuovere la faccina. Grasso non è un sentimento, spiega l'autrice della petizione.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Polemiche in corso per quanto concerne le emoji di Facebook e in particolare la faccina paffuta del "mi sento grasso". Sul web, è stata aperta una petizione per chiedere a Menlo Park di eliminare questa emoticon.

UPDATE 10 Marzo: Oltre 16.100 persone hanno firmato la petizione online che chiede a Facebook di togliere l’emoticon ‘mi sento grasso’ dalla lista degli status emozionali in Facebook. La petizione è stata aperta su change.org da Catherine Weingarten, ed è stata accettata: da oggi quando si scrive un post in Facebook tra gli stati del ‘Mi sento’ non è più disponibile l’emoticon ‘Grasso/a’.

"Scorrendo Facebook, l’altro giorno, ho visto lo stato di un’amica ‘mi sento grassa’, accompagnato da una emoji con le guance paffute e il doppio mento. Penso che doveva sembrare una cosa divertente, ma vedere questo stato mi ha fatto sentire arrabbiata" si legge all’apertura della petizione scritta dall’utente ‘Catherine Weingarten and Endangered Bodies’ di Philadelphia.

"Come altri che hanno dovuto lottare per superare disturbi alimentari, so cosa vuol dire ‘sentirsi’ grassa. Ho passato anni della mia vita a riempirmi di pensieri negativi circa il mio corpo, e troppi giorni ho speso nel tentativo di perdere peso. Ma peggio dei pasti saltati erano le ore trascorse ad ossessionarmi davanti allo specchio con la paura di ciò che gli altri pensavano di me e del mio corpo", prosegue la petizione.

"Quando gli utenti di Facebook sul loro stato mettono di ‘sentirsi grasso’, stanno prendendo in giro persone che ritengono di essere in sovrappeso, che possono includere molte persone con disturbi alimentari. Questo non è giusto. Unitevi a me nel chiedere a Facebook di rimuovere l’emoji "grasso" dalle loro opzioni di stato".

"Grasso non è un sentimento", spiega l’autrice della petizione. "Il grasso è una parte naturale del nostro corpo, non importa il suo peso. E tutti i corpi meritano di essere rispettati e curati."

"Facebook è il più popolare sito di social networking al mondo in questo momento. Con 890 milioni di utenti ogni giorno, ha il potere di influenzare il modo in cui parliamo del nostro corpo agli altri. Sogno che un giorno la piattaforma incoraggerà attivamente la positività del corpo e l’autostima tra i suoi utenti, ma per ora, tutto ciò che chiedo è di smettere di avallare pensieri autodistruttivi attraverso emojis apparentemente innocue".

Se anche voi volete firmare la petizione, potete andare su change.org e cercare "Remove the ‘Feeling Fat’ Emoticon Option".

Change.org consente agli utenti di creare petizioni online che invitano i governi e le imprese ad agire su questioni specifiche di portata popolare. Una recente campagna, iniziata dopo la morte di Michael Brown, ha chiesto che la polizia di St. Louis County, nella città di St. Louis e Ferguson, Missouri, di iniziare ad indossare le telecamere mentre sono in servizio. Tra le startup della Silicon Valley, Change.org ha la reputazione di essere una società ‘progressista’. Pur avendo un suffisso web dot-org, si tratta di una società a scopo di lucro. Più di 80 milioni di persone in tutto il mondo utilizzano il sito. La maggior parte dei nuovi utenti sono dall’estero. Nel 2014, una petizione per risparmiare dall’esecuzione una dottoressa cristiana ortodossa condannata a morte nel maggio 2014 in Sudan con l’accusa di apostasia ha attirato più di un milione di sostenitori. La donna, Meriam Yehya Ibrahim, è stata poi liberata con l’aiuto dei governi italiani e americani.

Remove the ‘Feeling Fat’ Emoticon Option

La risposta di Facebook

Un portavoce di Facebook ha detto alla testata americana Mashable che "Le persone usano Facebook per condividere le loro sensazioni, e noi offriamo loro un pacchetto da oltre cento feeling da aggiungere ai post".

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