Facebook, prime modifiche alla politica del Vero Nome attive

Il più grande social network sembra aver trovato una soluzione per le persone che vogliono usare uno pseudonimo su Facebook, e allo stesso tempo verificare l'identità reale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Il più grande social network del mondo ha promesso nell’Ottobre 2014 di trovare una soluzione per le persone che vogliono usare uno pseudonimo su Facebook, cercando di trovare allo stesso tempo un modo per verificare l’identità reale. Un anno dopo, Facebook ha annunciato di essere pronta per introdurre un paio di modifiche al fine di servire meglio tutti i suoi membri, compresi quelli della comunità LGBTQ. Queste modifiche sono ora in fase di tes, a partire dal mese di dicembre.

Mentre Facebook non intende fare a meno della sua politica sui nomi reali, ha deciso di iniziare a testare nuovi modi per migliorare la sua politica sul "vero nome" con cui si iscrivono gli utenti e su come essi sul social network possono confermare la propria identità. Il portavoce di Facebook Alex Schultz ha anticipato lo scorso ottobre i nuovi cambiamenti in una lettera inviata alle organizzazioni tra cui l’American Civil Liberties Union e l’Electronic Frontier Foundation.

Nella lettera, originariamente ottenuta da BuzzFeed, Schultz ha detto che "vogliamo ridurre il numero di persone che sono chiamate a verificare il loro nome su Facebook quando stanno già utilizzando il nome con il quale le persone la conoscono… e vogliamo rendere più facile per le persone confermare il loro nome, se necessario."

A partire dal mese di dicembre, quindi, Facebook inizia a sperimentare i primi suoi nuovi strumenti per migliorare la politica sul vero nome in modo da farla funzionare meglio "per tutti, soprattutto per le comunità emarginate o che devono affrontare la discriminazione," hano scritto il VP of Global Operations ustin Osofsky e il Product Manager Todd Gage della società sul blog di Facebook.

I problemi della politica attuale. Gli utenti di Facebook non possono usare i loro veri nomi, ma utilizzare il nome che usano nella vita reale. Associazioni come la ACLU e la EFF e altre hanno chiesto a Facebook di cambiare le norme circa l’identificazione della identità perché alcuni utenti – tra cui vittime di abusi e quelle della comunità LGBT – possono essere oggetto di vessazioni se costretti a usare il loro vero nome. La politica di Facebook che richiede alle persone di iscriversi con il loro "nome autentico" su Facebook è stata infatti fortemente criticata, in gran parte da membri della comunità trans e sostenitori che trovano pericoloso usare il proprio vero nome.

Facebook cambia, ma non troppo. Nonostante l’introduzione di questi cambiamenti, Facebook non si vuole discostare troppo dalla sua politica, che per Schultz sta facendo di Facebook un luogo più sicuro. "Quando la gente usa il nome con cui gli altri lo riconoscono sono più responsabili di quello che dicono, il che rende più difficile nascondersi dietro un nome anonimo per molestare, fare il bullo, spam o truffare qualcun altro", ha detto.

Cosa va a cambiare. Il primo dei nuovi cambiamenti è che coloro che cercheranno di confermare la propria identità avranno la possibilità di spiegare la loro situazione a Facebook, così da permettere loro di utilizzare un nome diverso da quello anagrafico. Il secondo cambiamento riguarda invece coloro che cercheranno di denunciare gli utenti che dicono utilizzano un’identità non corretta, ai quali il social network chiederà le prove sul perché stanno aprendo la segnalazione.

"E’ un equilibrio per ottenere questo diritto – vogliamo trovare una linea che riduce al minimo il bullismo ma massimizza il potenziale per le persone di essere loro stesse su Facebook", ha detto Schultz.

I nuovi cambiamenti nel processo di identificazione degli iscritti a Facebook iniziano ad essere operativi nel mese di dicembre.

Facebook si è trovata spesso a dover affrontare problemi legati alla vera identità dei suoi utenti.

Lo scorso autunno, la campagna #MyNameIs è stata creata direttamente dagli utenti che si sono trovati chiusi i loro account per non avere usato i nomi della loro vita reale. Alcuni nativi americani che hanno usato nomi tribali (che sono diversi dai nomi anagrafici) hanno partecipato a una protesta presso la sede di Facebook nel mese di giugno.

Lo scorso anno, il Direttore Product Officer, Chris Cox si è scusato con "la comunità di drag queen, drag king, transgender" e i membri della comunità LGBT dopo che la società ha erroneamente usato la mano pesante sul loro uso di nomi falsi. "La nostra politica non è mai stata quella di chiedere a tutti su Facebook di utilizzare il loro nome legale", ha detto Cox. "Lo spirito della nostra politica è che tutti su Facebook utilizzano il nome autentico che usano nella vita reale."

All’inizio del 2014, Facebook ha ampliato le opzioni che le persone possono usare per definire il loro sesso al di là di "maschio" e "femmina". Tuttavia, i nuovi cambiamenti vanno a modificare una caratteristica di base di Facebook, ossia l’attenzione sulla verifica della vera identità di un individuo.

La politica di Facebook sul nome reale ha sempre avuto critici, in particolare nella comunità gay, che ha spesso sostenuto che le persone transgender e coloro che assumono uno pseudonimo per fini politici o religiosi sono sproporzionatamente svantaggiati dalle regole della società.

Il problema è venuto a galla quando Facebook ha iniziato a sospendere gli account che non rispettavano la politica. Tra questi c’era Michael Williams, un attivista per i diritti gay che vive a San Francisco. Si fa chiamare con lo pseudonimo di "Sister Roma" come parte di un gruppo chiamato le Sisters of Perpetual Indulgence.

In una lettera aperta, Williams e il suo gruppo hanno spiegato che la politica sul vero nome non a bene come è adesso. Le persone come le persone transgender, che non possono legalmente cambiare i loro nomi, i sopravvissuti di violenza domestica e i rifugiati provenienti da altri paesi, devono usare dei pseudonimi per essere in grado comunicare con gli amici, il gruppo ha detto. "Tutte le persone dovrebbero sentirsi al sicuro con la loro identità preferita quando si parla, online o offline," il gruppo ha scritto.

Facebook si è presa quindi del tempo per costruire strumenti migliori per verificare l’identità di coloro che scelgono di non usare il loro nome di nascita per essere iscritti al social network. Il social network ha lavorato anche per migliorare il proprio servizio clienti nel tentativo di evitare il blocco degli account in queste situazioni.

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